lunedì 12 gennaio 2015

Mi batte forte il Cuore

 
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Paolo Vanacore, una fiaba moderna sull'omogenitorialità
 
 

Paolo Vanacore, autore e regista teatrale

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PAOLO VANACORE, napoletano, classe ’69, vive e lavora a Roma.
Si è laureato in Storia del Teatro e dello Spettacolo facoltà di Scienze Umanistiche presso l’Università La Sapienza di Roma.
Nel 2006 ha pubblicato il saggio “Gennaro Pasquariello, attore e cantante di varietà” con la prefazione di Peppe Barra (Premio Studio 12 Sezione Teatro).
Sempre nel 2006 il suo racconto “Che vuole Marta?” viene inserito nell’antologia di racconti gay “Men on Men vol.5”,edito da Mondadori.
Nel 2008 pubblica per Edilet la raccolta di racconti “Donne Romane, storie al margine sotto l’argine” sei storie ambientate nella periferia romana degli anni ottanta dalle quali ha poi tratto numerosi spettacoli teatrali.
Nel 2009 firma l’adattamento italiano della raccolta di poesie “Profumo di maturità” del poeta iraniano, Bagher Ghorbani Huieh (Aracne Editore).
Nel 2011 è la volta di “Piccoli quadri romani”, dieci corti teatrali in dialetto romanesco (Edilet).
Nello stesso anno il suo racconto dal titolo “123” è stato inserito nell’antologia “Quel giorno, in un attimo…” per Giulio Perrone Editore.
Alterna l’attività di scrittore a quella di autore e regista teatrale.
 
 

Mi batte forte il cuore

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Cos'è un pregiudizio? Giudicare ciò che non si conosce. Fortunatamente i bambini ne sono immuni e vanno oltre, almeno fino a quando la famiglia non influenza il loro pensiero.
Marco ha due papà ma per Virginia questo non è un problema e il suo unico
desiderio è poter giocare con quel bambino che le ha fatto battere forte il cuore.
Paolo Vanacore entra con delicatezza e in sordina nel mondo dell'omogenitorialità, sfiorandolo e facendolo diventare contorno di una bellissima storia tra due quasi adolescenti. Gioca con una favola moderna, perché purtroppo oggi ancora di favola si tratta e come tale è accompagnata dal lieto fine.
La storia di Virginia e Marco, due bambini come tanti che si incontrano dal veterinario e da quel giorno desiderano semplicemente rivedersi e giocare insieme. Marco ha due papà ma questo per Virginia non è assolutamente un problema. Quello che gli adulti non riescono o non vogliono capire ci pensano i bambini a insegnarlo con il loro linguaggio semplice, senza dogmi, libero da qualunque forma di condizionamento sociale e culturale. Una fiaba che è anche una vera e propria lezione sull’amore senza pregiudizi, puro e istintivo, perché amare vuol dire semplicemente ascoltare i battiti del cuore, nient’altro.
 
 
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Haider Bucar: l'illustratrice

Haider Bucar è nata a Torino. Vive a Torino. Ha studiato a Torino. Lavora a Torino. Nel complesso è un tipo piuttosto abitudinario.
Haider Bucar nonostante il nome è italiana, ma per una serie di buffe combinazioni si ritrova a fare spesso lo spelling del suo nome e a dichiarare di essere una signora (quelle col cromosoma X per intenderci). Il percorso artistico di questa fanciulla dagli occhi verdi è un’infilata di tecniche e stili: acrilico, acquerello, olio, matite e china che usa per rappresentare animali, animali vestiti in abiti d’epoca e personaggi delle fiabe. Dopotutto, se i ritratti umani non sono la sua specialità, gli animali le vengono proprio bene…

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