domenica 4 gennaio 2015

LA Befana .....

LA BEFANA: festività , storia , letterine e filastrocche
Il lungo viaggio dei Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre venuti da molto lontano è quasi al termine. Mancano ancora due giorni all’arrivo alla grotta dove è nato Gesù di Nazareth che cade il 6 gennaio nel giorno dell’ EPIFANIA.
Un particolare del Presepio di Positano di quest'anno una veduta del Presipio di Positano di quest'annoCon la festa dell'Epifania si celebra la venuta dei Magi guidati da una Stella Cometa ad adorare il Bambino Gesù. Il termine "Epifania", deriva dal greco e significa "manifestazione", ed è stato utilizzato dalla tradizione Cristiana per indicare la prima manifestazione della divinità di Gesù , avvenuta in presenza dei tre re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre che portarono in dono oro , incenso e mirra.

BEFANA: I Bambini dai 3 ai 6 anni ormai di tutta Italia sono in attesa della Befana, la buona vecchietta che viaggiando nel cielo sopra di una scopa e trasportando sulle spalle un enorme sacco pieno di doni si introduce misteriosamente nelle case e lascia nelle calze lasciate ai piedi del letto dei bambini o vicino al caminetto doni per quelli buoni e carbone nero per quelli che sono stati “ cattivi”.
“… La Befana vien di notte con le calze di lana e le scarpe tutte rotte e lascia doni ai più piccini” . Recita una delle tante filastrocche. "La Befana è una tipica figura del folklore romano e di alcune parti d'Italia centrale. Famose sono le bancarelle di piazza Navona sotto le festività natalizie cariche di giocattoli, pupazzi per il presepio da ogni prezzo, dolciumi ed anche giostre e tiro a segno. Bancarella di piazza Navona a Roma La giostra a Piazza Navona
Il suo nome deriva dalla parola epifania festività religiosa alla quale è strettamente legata. E’la Festività più attesa sentita, fino a qualche decennio fa, molto più del Natale, e a Babbo Natale ( di origini nordiche. La Befana ha il potere educativo di punire quei bimbi che durante l’anno sono stati cattivi in maniera evidente. Nella notte tra il 5 e 6 gennaio infatti i bambini appendono le loro calze di lana al camino, o ai piedi del letto, aspettando trepidanti il magico arrivo della Befana e il suo indiscusso giudizio. La calza di lana non è un indumento casuale, ma simboleggia la protezione indispensabile dal freddo invernale, un aspetto fondamentale nella vita dei contadini.

La Befana sopra i tetti
si sofferma un momentino e nel fumo del camino
tuffa i naso curiosetto.
“Oh! Che odore di capricci,
di dispetti, di bisticci,
qui c’è è pure una bugia.
Presto, presto andiamo via.”
Ecco là una casa nuova,
cerca, cerca ma non trova. “Son spariti i bimbi buoni
or che faccio de mie doni?”
Befanina, befanetta,
cerca ancora, senza fretta, solo un cuor che vede e sa può scoprire la bontà.
Elena, 1976




EPIFANIA: Notte di ricordi
Beh..Ecco che sta per arrivare l’Epifania!!!..Che ricooordi!!
Adoravo quel giorno..anzi quella NOTTE. Andavo a dormire prima del solito, perché temevo un improvviso incontro ravvicinato con la BEFANA! Ed eccomi lì, sotto le copertone calde con la luce del comodino al mio fianco che non volevo ASSOLUTAMENTE spegnere, per la pura curiosità di capire come fosse questa brutta vecchiaccia, tanto premurosa verso i bambini. Ero in un certo senso anche terrorizzata che qualcuno si potesse accostare al mio letto, sfiorandomi anche solo con un dito..NEL BEL MEZZO DELLA NOTTE!!
Ricordo e credo, tuttora, di essere stata l’unica bambina al mondo a chiedere di farsi imbottire la calza NON con i soliti dolciumi, che mandano TUTTI i bambini in delirio..MA con salatini, patatine, rustici.. insomma, lo so..davvero INSOLITA!!.. Haahahahahah!!
Infatti quando mi ritrovavo la calza piena di caramelle, liquirizie e cose di questo genere..finivano SEMPRE col essere congelate per anni e anni in frigo e magari riciclate per gli anni successivi.. almeno che non fossero già PUTREFATTE!!.. Hahahaha!! Il momento più BELLO era svegliarsi la mattina e ritrovarsi sommersi da calze rosse di GARZA stracolme di cibo e pescare quello che TANTO IMPAZIENTI..desideravamo!
(una letterina di di Chiara Baistrocchi)

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