giovedì 22 gennaio 2015

Il GIORNO DELLA MEMORIA: Cortometraggio "1943-1997" di Ettore Scola




E' una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, ...





 
Il 27 gennaio del 1945 si aprirono i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento e di sterminio costruito dai nazisti nella Polonia occupata, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di ebrei italiani.
 
Yad Vashem. Monumento in memoria dell'Olocausto  a Gerusalemme
 
Il Giorno della Memoria, che il 27 gennaio  celebriamo per l’undicesima volta, è stato istituito per non dimenticare la Shoah e le altre vittime dei crimini nazisti, monito affinchè quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo.
In Italia, la tragedia della Shoah colpì il popolo ebraico con le  leggi razziali del ’38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l’occupazione nazista avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Anche altre persone e categorie furono perseguitate dal regime, “colpevoli” di una diversità di idee, di valori, di appartenza etnica o religiosa.

Berlino - Shalechet   " le foglie morte...."  Una foto di max capodanno del 2002" L' opera è dell'artista israeliano Menashe Kadishman già iniziata nel 1997 - e dichiaratamente tuttora incompiuta ed è esposta nel Museo Ebraico di Berlino. Le tantissime faccine di ferro semi-arrugginito, tonde e piatte, sembrano urlanti e sofferenti, vengono inevitabilmente calpestate dal visitatore. L'artista in questo modo vuole  rievocare così tutte le vittime della Shoa
 
 
Yad Vashem
 
P.S . Voglio ricordare che durante quegli anni terribili molti dei cittadini di Positano
si adoperarono per la protezione di ebrei e dissidenti al regime nazista rischiando l'arresto e la deportazione...   
 
Un ricordo di Peter e Suzanne Ruta di quei tempi:

Shoah  Testimonianza Peter Ruta
 
Buon giorno Massimo ti salutiamo in questo giorno della Memoria,

“ I genitori di Peter sono scappati alla morte per la bontà di un maresciallo dei carabinieri di Lucca nell’ultima settimana di dicembre del 1943. Era il giorno dopo una grande retata di ebrei in Toscana. Una ragazza nella strada segnalò i genitori di Peter come stranieri sospetti alla milizia fascista. Di là sono arrivati in mani ai tedeschi, ma come il carcere era pieno, sono stati detenuti nella caserma dei carabinieri, un bel palazzo napoleonico, e li, hanno incontrato quel maresciallo di carabinieri, salvatore, che è uscito della stanza lasciandoli senza sorveglianza all’ ora di cena.
Hanno capito la sua intenzione, si sono alzati e usciti in strada, al buio. Senza disturbo. Conoscevano un avvocato del movimento cattolico della resistenza, che ha trovato il modo  di nasconderli - in casa di una famiglia modesta, ed in seguito in un convento di suore - e dopo tre, quattro giorni, di farli accompagnare alla frontiera svizzera accompagnati da un ragazzo comunista. Quel avvocato è diventato deputato DC dopo la guerra,memtre il ragazzo venne fucilato dai fascisti.

un abbraccio forte a te e a Nicoletta, Suzanne e Peter non vediamo la ora di rivedervi”

 
 
 

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