lunedì 5 dicembre 2011

Matilde Romito e LA PITTURA DI POSITANO NEL '900


La copertina del libro " La Pittura di Positano nel '900 " di Matilde Romito " Cupole alla Chiesa Nuova" (D) , dipinto del 1938 di Eduardo del Castillo. A sinistra un disegno di Jupp Winter. Sabato 17 dicembre nella Sala Consiliare “Salvatore Attanasio” di Positano verrà presentato il nuovo libro di Matilde Romito " La Pittura di Positano nel '900 ".
E' prevista la partecipazione di Edmondo Cirielli, Presidente della Provincia di Salerno. Michele De Lucia, Sindaco di Positano, Matilde Romito, dirigente del Settore Mostre ed Eventi Culturali della Provincia di Salerno. Loredana Conti Soprintendente ai Beni Culturali della Regione Campana. Maria Carmen Morese Direttrice Goete institut di Napoli. Maura Picciau Soprintendente ai Beni BSAE di Salerno e Avellino. Nel corso dell'avvenimento culturale saranno proiettati documentari : Positano. Colori in Liberta,1946 dell' Istituto LUCE e nordici del Golfo, 1956 di Ugo Gregoretti.
Il volume, nato come progetto di catalogazione e studio del patrimonio pittorico di proprietà del Comune di Positano, si è ampliato in uno studio più ampio teso a inquadrare la Raccolta nella storia artistica di Positano nel corso del Novecento.
Positano ha infatti costituito una base irripetibile di espressione artistica per quanti –vuoi nativi vuoi immigrati politici vuoi viaggiatori occasionali- hanno focalizzato su questo straordinario aggregato antropizzato il loro occhio di artista
Nella foto d'archivio ( 2010) Matilde Romito con il sindaco di Positano Michele De Lucia.

" Questo libro nasce come progetto di catalogazione e studio del patrimonio pittorico di proprietà del Comune di Positano e si è proposto un duplice scopo: il primo è strettamente legato alla tutela del patrimonio stesso che, in base alle normative vigenti nel campo dei beni culturali, deve essere innanzitutto conosciuto e schedato; il secondo promuove le finalità connesse alla sua valorizzazione che può nascere solo dallo studio analitico di tutte le opere.
La catalogazione ha comportato così l’elaborazione delle schede tecniche dei quadri atte a definirli e identificarli ai fini della sicurezza, contemplando altresì le schede biografiche dei vari autori.
La Raccolta presenta infatti notevoli pregi, sia per le opere sia per la sua stessa composizione, e costituisce dunque uno spaccato molto ragguardevole della pittura del Novecento, vista da varie angolazioni, ora con gli occhi dei tanti artisti stranieri che, in buona parte, si sono poi fermati a vivere qui, ora per i fenomeni che scandiscono.
L'ampio studio, condotto con molta passione e competenza da Matilde Romito, ha inquadrato le opere nella storia artistica di questo paese, evidenziando la matrice europea che traghettò Positano nelle correnti artistiche dell’Europa fin dal primo Novecento, facendo nascere –come sosteneva Kurt Craemer- la pittura di Positano.
" Scrive Michele De Lucia.
Il quadro nella locandina è di Adolf Erbsloeh " La Divina Positano" 1923.
Nell' occasione sarà possibile visitare gli uffici del Comune per ammirare la Collezione pittorica di sua proprietà...




Un opera di Gunter Stüdemann
Un olio su tela di Antonello Marinelli
Angelica mi mostra un dipinto di Peter Thomson , a destra un opera di Michele Theile

La documentazione raccolta ha consentito di sfaccettare "la pittura di Positano" usufruendo in buona parte di materiali inediti riguardanti Positano, sparsi in Musei e soprattutto in collezioni in Italia e all'estero, di rilevante interesse storico e di indubbia suggestione.
Ci si è avvalsi anche delle strumentazioni informatiche, rintracciando, attraverso le aste in Europa e in America, dipinti raffiguranti Positano, sparsi nel mondo.
La "narrazione" parte dalla seconda metà dell'Ottocento per evidenziare lo stato di abbandono e isolamento che in quel secolo incombeva su Positano, dichiarato addirittura Comune chiuso "per comprovata miseria" nel 1864. Solo con il prolungamento della strada statale, alla fine dell’Ottocento, il sito comincia pian piano ad essere conosciuto e amato, e questo proprio grazie allo spirito pionieristico di artisti, letterati e intellettuali stranieri che di questo paese, racchiuso fra alte cime e scogliere a picco sul mare, amarono il carattere primitivo e dunque naturale, l'aspetto di covo di pirati saraceni, la gente, unitamente alle favorevoli condizioni economiche.

Peter Ruta dipinge Fornillo a Positano.
Negli anni Venti, soprattutto intorno al 1924-'25, ritroviamo a Positano personalità di primo piano, da Bertolt Brecht a Max Hermann Pechstein, da Caspar Neher ad Adolf Erbslöh, Carlo Mense, Richard Seewald, ad Anita Rée, Martin Wolff, Adriaan Lubbers, Leo Gestel, Adolf von Hatzfeld, Hans Dornbach, Günther Stüdemann, seguiti, tra il 1926 e il 1929, da Riccardo Bacchelli, Lisel Oppel, Giovanni Zagoruiko, Louis Isidore Kahn, per citarne solo una parte.
Kurt Craemer scrisse: “Positano aveva già dietro di sé un periodo di relativa notorietà, che risaliva ai primi anni Venti. C’erano diversi motivi ad attrarre di continuo gli artisti a Positano. Uno di questi motivi fu l’ondata cubista che invase la vita artistica dell’intera Europa alla fine della prima guerra mondiale. Io credo anche che Positano sia stata scoperta in tutta la sua bellezza soltanto dopo l’esperienza del cubismo. … Intorno al 1925 non ci fu in Germania nessuna mostra pittorica o simili in cui il trenta per cento dei quadri in mostra non avesse fatto tesoro del cubismo positanese. La tradizione pittorica di Positano era inevitabile”.
Nella seconda metà degli anni Trenta la splendida residenza settecentesca “Villa Romana” accolse due mostre, con pittori italiani e stranieri; intanto continuava a Positano l’afflusso di artisti e letterati “in fuga dalla storia”, esuli per motivi politici, protetti dalle autorità e la gente del posto che con loro condivise le ristrettezze della guerra, da Irene Kowaliska a Stefan Andres, a Giovanni Zagoruiko, a Paula Bärenfänger. Con gli anni Cinquanta Positano esplode nel “jet set” internazionale:
Vittorio Caprioli e Sergio Leone - Positano 1975



vi si girano films (pensiamo a Leoni al sole di Caprioli), nascono canzoni (come Vienetenne a Positano del 1955) e i giornali la dipingono come grande rivale di Capri. La fortuna del sito non conoscerà più soste.
A Positano sono arrivati, fin dall’inizio del secolo e per tutto il ‘900, svedesi, norvegesi, finlandesi, tedeschi (la maggior parte), danesi, olandesi, russi, polacchi, ungheresi, austriaci, svizzeri, e americani, australiani. Kodra a Punta Reginella







Michele Theile nel suo studio. 2011 La Raccolta del Comune annovera 57 quadri: ben 22 sono della donazione di Michael Theile, effettuata, come egli stesso ha sempre professato, per riconoscenza verso la cittadina che aveva sostenuto e difeso sua madre ed egli stesso bambino negli anni difficili delle leggi razziali e della guerra.
Ed Wittstein nel suo studio al Pastiniello, Positano
Inoltre si registrano opere di Gϋnther Stϋdemann, Lisel Oppel, Ivan Giovanni Zagoruiko, Bruno Marquardt, Eduardo del Castillo, Kurt Craemer, Peter Ruta, Vali Myers, Ibrahim Kodra, William Grosvenor Congdon, Ilse Bechhold Getz, Ed Wittstein, dell'Art Workshop (Sigmund Pollitzer, Gene Charlton, Suzanne Temp, Vassilis Voglis, Jack Dowling, John Maine), dei pittori del centro e nord Italia (CarloTerzolo, Enrico Paulucci, Renato Tomassi,
Antonello Marinucci, Fredericka De Vierno), dei partenopei Federico Starnone ed Errico Ruotolo, dei salernitani e “costaioli” Mario Carotenuto, Ottavio Romano, Mario Gallinari, Raffaele Starace e Federico Apuzzo.
a Fornillo Jack Dowling amava passare il tempo con i suoi acquarelli




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