Ordinazione presediuta dal Cardinale di Napoli S.E. Crescienzio Sepe, presenti i vescovi del comprensorio
Come da rituale il neo-vescovo si stende sul pavimento in attesa dell'investitura ufficiale:
Che avviene poco dopo con l'imposizione delle mani, la benedizione e la consegna della mitra e del pastorale
IL NUOVO VESCOVO MONSIGNOR MICHELE FUSCO
Tanti gli abbracci e le congratulazioni :
Con il Cardinale Sepe |
Con S.E. Orazio Soricelli Arcivescovo Di Amalfi-Cava |
Con S.E. Angelo Spina, suo precedessore alla Diocesi di Sulmona |
Le prime benedizioni del neo-vescovo :
Il bagno di folla al termine della celebrazione
e le foto ricordo con le autorità
e con la family
Zia Serafina, madrina di battesimo del neo-vescovo |
Saluto di Mons. Fusco al termine della celebrazione
Grazie Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, per il dono della Vocazione.
Grazie perché fin da bambino, come al profeta Samuele, mi hai fatto sentire la tua voce, mi hai toccato con il tuo amore, facendomi vivere l’esperienza di essere figlio amato e prescelto. Grazie per essere stato il mio sostegno nel tempo delicato del seminario, in quello fecondo del sacerdozio ed ora in questo cammino nuovo del mio ministero episcopale.
Donami ti prego cuore che sappia accogliere, parole che sappiano consolare, sapienza per un santo discernimento.
Grazie al Santo Padre Papa Francesco che ha avuto fiducia in me affidandomi il ministero Episcopale.
Grazie ai miei genitori e tutta la mia famiglia, piccola chiesa domestica, nella quale ho sperimentato la bellezza dei legami forti, fatti di valori semplici come nei tempi antichi e dove abbiamo imparato a gioire e a soffrire insieme per ogni evento della nostra vita. Grazie per la gioia con cui avete accolto la mia nomina, la stessa che da sempre sostiene la mia vocazione e il mio ministero.
Grazie alla mia Comunità Parrocchiale di Positano che mi ha generato alla fede con il Battesimo e che ho avuto la grazia di guidare se pur per così poco tempo. Grazie ai miei confratelli, alle suore, ai catechisti e a tutti coloro con cui a vario titolo ho sperimentato il volto bello della comunione
Grazie alla Chiesa Diocesana di Amalfi – Cava de’ Tirreni in cui ho speso gli anni più belli del mio ministero sacerdotale.
Grazie al Vescovo Orazio: Carissimo Padre sin dall’inizio del vostro ministero tra di noi ho avvertito la vostra paternità benevola e accorta e il vostro sostegno, grazie perché così come allora anche oggi mi siete accanto.
Grazie al Vescovo Beniamino: con voi eccellenza ho vissuto il tempo prezioso degli anni giovanili del mio ministero sacerdotale, la vostra testimonianza discreta e nello stesso tempo autorevole, è stata per me maestra di vita.
Un grazie che si fa preghiera al Vescovo Ferdinando, di venerata memoria, che mi ordinò sacerdote.
Un grazie grato e pieno di riconoscenza ai confratelli sacerdoti: continuate a sentirmi vostro fratello e amico, continuate a pregare per me e per il mio ministero. Anche se a distanza sarò in comunione con voi nella preghiera all’unico Padre e ai nostri santi Patroni Andrea e Adiutore
Grazie a tutti i confratelli Vescovi presenti e a coloro che mi hanno accompagnato con la preghiera. Un grazie riconoscente a lei Eminenza Crescenzio Sepe, che da subito ha accettato di presiedere questa celebrazione e mi ha fatto dono della sua presenza.
Grazie a tutti i sacerdoti, religiose, religiosi, diaconi, seminaristi e consacrati e consacrate, che hanno voluto farmi corona oggi, in modo particolare grazie alle Monache Clarisse di Ravello, alle Redentoriste di Scala e alle Monache Visitandine di Valva per la loro presenza orante nel nascondimento della clausura.
Grazie alla Chiesa di Sulmona – Valva, mia amata Sposa, la cui preghiera mi ha sostenuto in questo tempo di preparazione. Il mio cuore oggi è colmo di gioia perché posso finalmente fissare il vostro volto, guardarvi negli occhi. Grazie perché con voi e per voi voglio realizzare il sogno bello di una Chiesa lieta, coraggiosa, attenta agli ultimi che sappia riversare sulle ferite di tutti e di ciascuno il balsamo della grazia e della consolazione. Ci guidino e ci sostengano i nostri santi patroni Panfilo e Pelino
Un grazie che si fa promessa di preghiera al carissimo confratello Angelo che mi ha preceduto nella guida della nostra Chiesa e che ha accettato di essermi accanto in segno di profonda comunione e continuità! Possa l’icona del Bel Pastore, così come recita la liturgia, essere paradigma del nostro ministero.
Grazie alla Comunità del Seminario di Capodimonte e di Salerno, particolarmente alle equipe educative con cui ho condiviso il delicato servizio della formazione dei nuovi sacerdoti.
Grazie ai Gruppi, alle Associazioni e ai Movimenti con cui ho condiviso la gioia e la bellezza del cammino cristiano. Un grazie particolare e riconoscente al Movimento dei Focolari in cui ho vissuto l’esperienza della Fraternità Sacerdotale.
Grazie a tutte le autorità civili e militari presenti e a quelle della Chiesa di Amalfi – Cava e di Sulmona – Valva che hanno permesso la realizzazione di questa celebrazione, all’ufficio liturgico che ha curato per noi questa meravigliosa liturgia, grazie ai Ministranti, ai seminaristi, al Coro, servizio d’ordine, alle associazioni di volontariato, ai ragazzi dell’Istituto Alberghiero: il Signore riversi su di voi ogni grazia e benedizione.
Un grazie speciale, colmo di gratitudine e di profonda riconoscenza al Comitato che ha curato e coordinato concretamente questo evento, superando non poche difficoltà: il Signore vi ricompensi con doni particolari.
Un ultimo grazie lo rivolgo a tutti gli amici virtuali e non che tramite i social, in questi giorni mi hanno fatto giungere i loro affetto e la loro preghiera e a tutti coloro, in particolare agli ammalati e agli anziani che ci stanno seguendo da casa grazie agli operatori della Televisione che hanno permesso la diretta streaming.
Alla protezione di Maria Madre della Chiesa ed incoronata Regina di Positano affido tutti voi e il mio ministero episcopale.
Concludo riportandovi alcuni versi di Chiara Lubich che meglio di qualsiasi altra parola esprimono i desideri che agitano il mio cuore di Vescovo.
Ecco la grande attrattiva del tempo moderno:
penetrare nella più alta contemplazione
e rimanere mescolati fra tutti,
uomo accanto a uomo.
Vorrei dire di più: perdersi nella folla,
per informarla del divino,
come s'inzuppa un frusto di pane nel vino.
Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull'umanità,
segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo,
dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie.
Perché l'attrattiva del nostro, come di tutti i tempi,
è ciò che di più umano e di più divino SI possa pensare,
Gesù e Maria: il Verbo di Dio, figlio d'un falegname;
la Sede della Sapienza, madre di casa.
Servizio di Giuseppe Di Martino
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