Danilo Maestosi a Salerno nella Pinacoteca provinciale il
14 novembre 2013
durante la mostra L'Era Glaciale/ innesti
. Vedi su
Danilo Maestodi, 1944, Giornalista romano, ha lavorato per Tempo, Paese Sera, Rai, Ansa, e Messaggero con cui continua a collaborare come critico d’arte. Nel 1998 inizia l’attività di pittore con una mostra a Ravello, promossa da Bruno Mansi. Quarantacinque personali in musei, spazi pubblici e gallerie in varie città italiane. E all’estero: Egitto, Israele, Berlino, Cina. Circa cento partecipazioni a rassegne collettive, inviti a premi e concorsi. La sua esperienza in pittura, innanzi tutto che lo ha visto anche interessato alla ceramica, è scandita per cicli tematici, tutti evidenziati da un marcato interesse per il segno, quale evidenza di un dettato emotivo e lirico. Di lui hanno scritto, tra gli altri, Massimo Bignardi, Ennio Calabria, Danilo Eccher, Ada Patrizia Fiorillo, Rino Mele, Ida Mitrano, Erminia Pellecchia, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Claudio Strinati, Marco Tonelli, Walter Veltroni.
Danilo (amico e collega da una vita tornerà in Costiera Lunedì 10 luglio . precisamente a Minori con una nuova mostra Terre dei ricordi" , Il vernissage sarà alle 0re 19.30 presso Fës showroom factory
lab/ AiLAiKiT Amalfi Coast
sarà la mostra personale dell’artista e
scrittore
Danilo Maestosi
dal titolo
La terra dei ricordi
: venti opere tra dipinti e ceramiche che
l’artista ha realizzato in questi ultimi anni.
Nei suoi
«
ultimi dipinti – rileva Massimo Bignardi -, nei quali Maestosi ha sottoposto il segno, già
corroso dalle asperità della terracotta, ad un ulteriore passaggio verso il limine della luce, si
scorgono segnali di un rinnovato registro compositivo, maggiormente lirico ed evocativo. La sua
narrativa diviene trasparenza, emozione, soffio, come lo è il fresco soffio della vita sul viso, quando
i toni del colore ceruleo dell’aurora impastano già la realtà. Il tempo, per un pittore, è la superficie
bianca della tela che trattiene ed eterna l’inizio e la sua lontana proiezione, come fosse un
unicum
che si ripete ogni qualvolta l’occhio dello spettatore, ma anche il tuo, incontra l’esistenza dei segni,
«I ricordi lò precisa Maestosi - sono il senso della vita, trasformano in storie da aggiungere
all'infinita storia della specie, anche il transito delle esistenze apparentemente più insignificanti. Ma
i ricordi svaporano: la vecchiaia ci assale spesso impietosa così. Vedere la vita di chi ci sta a fianco
ripiegarsi in questo torpore è una stretta al cuore. Sbiadiscono e si perdono anche le tracce della
memoria collettiva travolte da presenti senza futuro, rimozioni, paure. Piccoli e grandi oblii. Debiti
e doveri di superficie..
Alcuni dipinti in mostra
In questa occasione Massimo Bignardi presenterà il suo libro
AUTORITRATTO URBANO luoghi tra visioni e progetto
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