Ieri sera si è inaugurata la mostra di pittura di Carlo Bevilacqua a gli Horti Sallustiani a Roma
già giardini fatti edificare dallo storico e senatore della repubblica romana Gaio Sallustio Crispo nel I secolo a.C. .
Anna Maria, Paolo, Marta . Marco e Giulia con l'aiuto di amici e familiari, hanno fortemente desiderato questa mostra che si snoda lungo una selezione di 70 opere realizzate dal 1976 al 2016, con l'obiettivo di raccontare il grande lavoro di Carlo Bevilacqua pittore. La mostra, nella bellissima " Domus" agli Horti sallustiani, è stata organizzata su un percorso narrativo circolare e le opere sono divise in gruppi secondo un percorso cronologico.
Le tecniche usate sono molteplici: acquerello olio, encausto, che troviamo nei ritratti del Al-Fayyum.
CARLO BEVILACQUA, è nato e lavorato a Roma come architetto. In cinquanta anni di professione ha progettato otto Chiese nella Capitale oltre a ville. Nel 1965 la chiesa di Gesù Divino Maestro donata dalla Diocesi di Brescia al neo-eletto Papa Montini Paolo VI. Vinse il concorso perché anticipò le norme del Concilio Vaticano II , con pianta circolare assemblea avvolgente il Presbitero irrorato dalla significativa luce che dal sovrastante lanternino-campanile lo inonda Dopo quest' opera ottenne una grande fiducia e apprezzamento dal Cardinale Vicario Ugo Poletti che gli affidò nuovi incarichi per progetti di chiese. " Ho esordito con questa mia attività di architetto nel 61 dalla quale hoavuto grandi soddisfazioni professionali, ma, non ho mai messo in secondo ordine le altre arti per le quali ho una particolare propensione: La pittura e la musica" .
Un omaggi a Carlo dell' amico musicista Alessandro Buccarella
nella " Ciaccona" in Re minore di Bach
" Alla musica debbo tanto, perché nel terribile evento della morte di mamma, mi aiutò a non chiudermi in un pericoloso isolamento e mi facilitò allo studio del violino, che papà mi aveva “imposto”, ma al quale debbo tutta la mia riconoscenza; solo a distanza il figlio spesso apprezza l’operato dei genitori!;suono ancora, con risultati a dir poco mediocri, ma quelle note ricavate da quattro corde e da un archetto di crini di cavallo sono una vera conquista e un piacere personale impagabile per me. " ( Da un ricordo di Carlo. )
Lo STIMOLO PRIMO è per me il raptus che mi coglie fi fronte a capolavori che mi lasciano incantato come “raggi luminosi, immagini ottiche e soprattutto impulsi e messaggi immateriali”, come cita Italo Calvino. Ebbene sì, il mio fare è guidato dalla mano facile dell’architetto, ma comandato da un impeto irrefrenabile, tale da indurmi ad una applicazione spasmodica, stemperando il tutto nel tratto e nel colore, in un piacere quasi epicureo. È successo per i ritratti di Fayum, per i pavimenti cosmateschi paleocristiani, per il Ratto delle Sabine e per Piazza Armerina nella Villa del Casale per le musive scene di caccia, per le ragazze in bikini, per gli amorini festosi o per le fatiche di Ercole. Spero che quel raptus si ripeta ancora!
( Da un ricordo di Carlo. )
anche i più piccoli della famiglia all' opera per ricevere ospiti e visitatori
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