La Salamandrina con gli occhiali (un anfibio urodelo) il più antico del mondo ed è nella lista rossa degli animali in via di estinzione.
Leggo su Positano News che grazie ad un intervento di WWW Penisola sorrentina sono stati sospesi
i lavori che stavano iniziando nell´ oasi Vallone Porto a Positano. Tre briglie di contenimento (già contestate e denunciate dalla testata giornalistica on line della Costiera Amalfitana, e da gli ambientalisti di WWF di Sorrento)che vogliono salvaguardare l’ecosistema di quella zona , dove ancora sopravvivono piante ed animali unici al mondo.
Più volte abbiamo sentito parlare della Salamandrina occhialuta che vive tra la vegetazione del Vallone Porto ma che nessuno in effetti l’aveva più vista da anni.
Già una volta ho provato a salire in cima a quel posto isolato, proprio lì dove vive come un eremita l’artista Gianni Menichetti , in prima linea in questa battaglia. Ma per vari motivi non sono riuscito a proseguire quel cammino ripido e scivoloso. Ieri munito di scarpe adatte e un bastone sono riuscito ad arrampicarmi. Ma che faticaccia percorrere quel budello di mulattiere tra pietre muschio e radici più adatto ad un capra che a un vecchietto come mè. Tutto intorno silenzio , un panorama di piante secolari, selci, cielo e come sfondo in lontananza sprazzi di mare.
L’isola de Li Galli vista tra gli oleandri, carpini e ornelli.
Ogni tanto il silenzio viene interrotto dal cinguettio degli uccelli e lo sciabordio dell’acqua che scende dalla montagna verso il mare. Verso la metà del percorso sento abbaiare : “sono i cani e’ Menichetti” , che hanno avvertito la mia presenza. Allora inizio a preoccuparmi : “ Finirò sbranato dai quei cani randagi con la macchina fotografica in mano? ” e poi in cor mio dico : “ Sai domani i titoli del “ Macallo ” su PositanoNews “ Reporter sbranato al Vallone Porto “ oppure “ Cani randagi colpiscono ancora, ma in Costiera D’Amalfi “ . Mi do una bella e scaramantica “ grattata ” ma proseguo…
Arrivo in cima e i cani abbaiano ancora ma lì con loro , dietro un cancello chiuso c’è Gianni che li tranquillizza. Dopo i soliti saluti e convenevoli, gli chiedo della Salamandrina occhialuta. E lui risponde che è su che sta deponendo le uova. Lo convinco a portarmi lì sù per qualche scatto e finalmente sotto un masso di pietra la trovo in una buca sotto un buon palmo di acqua. Solo poche foto , la diva dell’ anno infastidita dalla mia vista e sfrontatezza , si sposta , e si mimetizza tra la vegetazione. La Salamandrina occhialuta allora esiste davvero ! ! ! esulto…. “ Ma che non lo sapevi ? “ mi dice oggi A.P. “ Pensa che quando ero piccolina il mio papà mi portava a giocare alla Cascato. Noi bambini stesi in terra , con le mani nell’ acqua giocavamo con i girini , le ranocchiette e appunto le salamandrine . C’è ne erano tante. Una volta me ne portai una a casa. Papà se ne accorse , mi riprese verbalmente e corse a riportare la povera bestiolina nel suo ambiente originale…
Premettendo che non voglio fare polemiche ma solo riportare quello che vedo. Non sono un opinionista ma un cronista. Il mio compito però è quello di riportare i fatti come sono senza farne un commentaire.
Pubblico alcune foto della giornata in quel luogo incontaminato e allo stesso tempo spettacolare. Sia per la sua strepitosa bellezza, sia per la faticaccia che si deve fare per raggiungerlo. Un intervento in zona forse andrebbe fatto: Un Area protetta a 360 °; Un sentiero più agevole per delle gite guidate ; e penso che costruire delle dighe di contenimento in quella zona potrebbero distruggere buona parte di quel paesaggio di ruscelli , cascate , vegetazione selvaggia , e migliaia di uccelli che vanno a riprodursi senza il rischio di fucilate dei cacciatori , e dove ancora esiste la Salamandrina dagli occhiali, divenuta simbolo della battaglia in difesa del Vallone Porto.
Ogni tanto il silenzio viene interrotto dal cinguettio degli uccelli e lo sciabordio dell’acqua che scende dalla montagna verso il mare. Verso la metà del percorso sento abbaiare : “sono i cani e’ Menichetti” , che hanno avvertito la mia presenza. Allora inizio a preoccuparmi : “ Finirò sbranato dai quei cani randagi con la macchina fotografica in mano? ” e poi in cor mio dico : “ Sai domani i titoli del “ Macallo ” su PositanoNews “ Reporter sbranato al Vallone Porto “ oppure “ Cani randagi colpiscono ancora, ma in Costiera D’Amalfi “ . Mi do una bella e scaramantica “ grattata ” ma proseguo…
Arrivo in cima e i cani abbaiano ancora ma lì con loro , dietro un cancello chiuso c’è Gianni che li tranquillizza. Dopo i soliti saluti e convenevoli, gli chiedo della Salamandrina occhialuta. E lui risponde che è su che sta deponendo le uova. Lo convinco a portarmi lì sù per qualche scatto e finalmente sotto un masso di pietra la trovo in una buca sotto un buon palmo di acqua. Solo poche foto , la diva dell’ anno infastidita dalla mia vista e sfrontatezza , si sposta , e si mimetizza tra la vegetazione. La Salamandrina occhialuta allora esiste davvero ! ! ! esulto…. “ Ma che non lo sapevi ? “ mi dice oggi A.P. “ Pensa che quando ero piccolina il mio papà mi portava a giocare alla Cascato. Noi bambini stesi in terra , con le mani nell’ acqua giocavamo con i girini , le ranocchiette e appunto le salamandrine . C’è ne erano tante. Una volta me ne portai una a casa. Papà se ne accorse , mi riprese verbalmente e corse a riportare la povera bestiolina nel suo ambiente originale…
Premettendo che non voglio fare polemiche ma solo riportare quello che vedo. Non sono un opinionista ma un cronista. Il mio compito però è quello di riportare i fatti come sono senza farne un commentaire.
Pubblico alcune foto della giornata in quel luogo incontaminato e allo stesso tempo spettacolare. Sia per la sua strepitosa bellezza, sia per la faticaccia che si deve fare per raggiungerlo. Un intervento in zona forse andrebbe fatto: Un Area protetta a 360 °; Un sentiero più agevole per delle gite guidate ; e penso che costruire delle dighe di contenimento in quella zona potrebbero distruggere buona parte di quel paesaggio di ruscelli , cascate , vegetazione selvaggia , e migliaia di uccelli che vanno a riprodursi senza il rischio di fucilate dei cacciatori , e dove ancora esiste la Salamandrina dagli occhiali, divenuta simbolo della battaglia in difesa del Vallone Porto.
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