Giovedì 16 dicembre nel Quartiere della CHIESA NUVA è previsto un ricordo di Michele Theile, recentemente scomparso, a cura della dottoressa Matilde Romito “Immagini nel Tempo”,
Romolo Ercolino mi manda un suo ricordo del suo amico .....
" La scomparsa
del maestro e amico Michele Theile, il pittore di Positano, al quale la nostra
città deve moltissimo, perché con la bellezza e magnificenza e l’originalità
delle sue opere ha contribuito non poco a portare e a far conoscere Positano
nel mondo. Come tutti gli amici che lo avevano conosciuto e voluto bene,
anch’io voglio ricordarlo per la sua bontà d’animo, per la sua cortesia, per la
sua riservatezza e per la stima e rispetto che aveva per tutti. Doti,
purtroppo, ora rare da ritrovare in tanti palloni gonfiati che credono solo nel
dio danaro.
Michele, ebbe
un’infanzia triste ed infelice che lo vide nello stesso tempo profugo ed orfano
della sua terra madre. Nonostante l’affetto che molti positanesi gli
dimostrarono sempre, non riuscì mai a dimenticare i giorni tristi, le paure e
le violenze morali subite in tenera età, che segnarono la sua vita. Fu la
pittura, arte che aveva coltivato fin da piccolo, a trarlo fuori
dall’isolamento del suo mondo e a renderlo famoso collocandolo tra i grandi artisti del nostro
paese anche se fu sempre schivo e riservato con tutti. Come tutti i grandi
artisti di ogni tempo, aveva bisogno di solitudine spirituale per creare le sue
opere. Amico di Stenio Bella, altro illustre personaggio che con lui aveva diviso, subito e sopportato le stesse lunghe
e dolorose vicende legate al periodo bellico, non riuscì, a differenza
dell’amico, a scrollarsi di dosso il doloroso peso di quegli anni anche se quando si era in
compagnia, ero amico di entrambi, sapeva essere partecipe e gioioso.
La tavolozza di Michele |
L’originale,
che Michele acconsentì a farmi riprodurre, era a colori così come riportata nel
mio libro “Positano la città verticale”.
Ai
primi di luglio di due anni or sono, ricevetti una nuova graditissima
telefonata da Michele che,
complimentandosi per il mio libro “Essad
Bey scrittore azerbaigiano a Positano”,ricevuto in regalo da Elio Bella,
figlio di Raffaele Bella, altro grande artista positanese, nel quale ricordavo
la diaspora positanese dei tanti ebrei che, tra le due guerre mondiali, per
sfuggire alla tragedia causata della inumane leggi razziali tedesche, qui
trovarono rifugio e accoglienza da noi. Tra questi vi era anche sua madre e lui
di riflesso. Complimentandosi per il libro, aggiunse: -Tu non sai quanto noi
dobbiamo a tuo padre e quanto ci ha aiutato in quei tristi momenti. Tutte le
volte che si preparava una retata delle S.S., ci avvisava in modo che potessimo
rifugiarci da qualche parte. Di solito ci nascondavamo nella grotta alla
spiaggia di Fornillo in attesa del segnale di passato pericolo. Ricordo ancora
anche l’aiuto materiale che, nel suo piccolo, ha dato a noi a agli altri nelle
nostre stesse condizioni. Ora, memore di quei tristi giorni, e di quanto ha
fatto tuo padre voglio che sia tu ad avere la raccolta di “LE MAGASIN
PITTORESQUE” perché sei il solo che saprà custodirla e farne buon uso.
Lo ringraziai moltissimo e gli disse quanto avrebbe
fatto piacere a mio padre sentire quello che mi aveva detto. Tutte le volte che
sfogliavo uno dei 14 volumi gli rivolgevo un affettuoso pensiero. Da oggi, ci
sarà un pensiero più profondo ed affettuoso per uno che ha amato tanto Positano
e, come pochi altri, si sei prodigato per difenderla dall’audace mano
dell’ignorante che, in poche stagioni, distrugge ciò che rimane di tanta
bellezza. Come scrisse lo storico Matteo Camera.
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