Ballo conosciuto in Germania e in special modo nella Regione Bavarese si realizzò nel tardo '600 dopo una lunga guerra che lasciò il paese finanziariamente devastato, con tanti disoccupati,il morale a pezzi e le tasche vuote.( mi racconta Heidi) . Pare così che alcuni produttori di botti per birra si inventassero una festa per risollevare il morale della gente... Festa che negli anni successivi è diventata una delle più importanti della Regione.
Intanto frugando su internet scopro che " La danza dei Bottai" è un ballo tipico del Carnevale e che si esegue ogni sette anni dai mastri bottai di Monaco di Baviera. Questa tradizione monacense nel corso dei secoli si è espansa dalla Baviera arrivando fin anche nel sud Tirolo.
La leggenda vuole che questo ballo fu eseguito per la prima volta nel 1517 durante la pestilenza che decimava gli abitanti della cittá per rallegrare la popolazione che non si fidava più di uscire da casa. Dopo questa danza la popolazione riprese a sperare e la vita tornò per le via della cittá.
Florian Baer
Nella coreografia si prevede che i bottai vengono accompagnati da un arlecchino e che ballano tenendosi l'uno con l'altro con ghirlade di fiori, creando diverse figure. Il costume odierno dei bottai risale al '700 e i figuranti calzano scarpe nere con calze bianche e indossano pantaloni che vanno fino alle ginocchie, una giacca rossa, un il cappello verde con piume di fagiano o gallo bianco.
Il gruppo danzante proviene dalla vicina Kulmbach, culla d'arte della Baviera ma non solo:
in Germania Kulmabach è anche sinonimo di birra: qui si trova la storica fabbrica Kulmbacher (1846) e in estate oltre 120.000 persone accorrono in città per la Bierwoche (Settimana della Birra, dal 31 luglio all'8 agosto 2010).
IL BALLO DEL BOTTAIO:
Una turista americana divertendo i presenti si aggrega allegramente al ballo dei Battai
Achim Schneider, birraio, dona un piatto realizzato per i dieci anni di gemellaggio a Francesco Fusco , vice-sindaco di Positano.
Pizza & Birra
Rosaria con due amici tedeschi brindano con la birra di Kulmbach e la pizza dei pizzaioli di Positano
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