vietata la riproduzione
...L'intervento di Romolo Ercolino:
Ricordare l'amico Antonio Parlato è una cosa che non avrei mai voluto fare, purtroppo gli eventi imprevedibili della vita, il Fato degli antichi greci, hanno diversamente stabilito.
Voglio ricordarlo senza menzionare titoli o onorificenze, non avrebbe voluto, solo per la sua disponibilità verso tutti ed in modo particolare verso i positanesi con i quali condivideva le stesse radici e per i quali è sempre stato disponibile.
Ricordare Antonio è tornare indietro di sessant'anni e più, perché la nostra grande amicizia, che non ha mai subito incrinature, risale ai primi anni del dopoguerra quando Positano tornò ad essere una ambita meta turistica. Essa ebbe come substrato la solida amicizia tra mio padre, suo zio l'ingegnere e pittore Gioacchino Parlato, che aveva eletto Positano a sua dimora e dalla quale si spostava sempre a malincuore, e suo padre.
Col passare degli anni, pur incontrandoci solo durante il periodo estivo, la nostra amicizia si consolidò sempre più anche perché intraprendemmo lo stesso corso di studi classici, anche se in sedi diverse , che hanno contribuito alla formazione culturale classica e al nostro comune amore ed interesse per la nostra storia patria; perché è bene tenere sempre presente che Antonio si sentiva innanzitutto positanese, un membro di questa comunità come dimostrano le sue radici storiche e il cognome che portava e che ha sempre onorato.
Fu questo comune interesse per la nostra storia patria che ci portò ad essere complementari con le nostre ricerche e le nostre pubblicazioni.
Il mio libro L'ISOLA DELLE SIRENE, LI GALLI lo entusiasmò a tal punto che nel suo libro ULISSE E LE SIRENE DI POSITANO Scrisse:
Ma chi come me vuole andare alla ricerca di Ulisse nel mare di Positano non può non imbattersi e restare profondamente colpito da un libro scritto con grande sensibilità culturale da un architetto positanese profondo conoscitore della storia non solo locale, Romolo Ercolino, sulle tre isolette. Io stesso, dopo averlo letto, ho dovuto chiedermi se non rischiassi, scrivendo anch'io, di dire le stesse cose. E magari con minore efficacia. A ben vedere, però, l'opera di Ercolino tratta anche l'argomento oggetto di questa rassegna ( e con lo stesso animo mio, quello di un contributo alla memoria storica ma da un profilo sostanzialmente diverso visto che si sofferma con dovizia di riferimenti su tutte le epoche delle isolette. Toccando anche, e non avrebbe potuto essere diversamente, gli specifici temi del viaggio di Ulisse e del mito delle Sirene. Ma l'obiettivo di Ercolino è un altro e cioè quello di una ricerca davvero completa, bisogna riconoscerlo, sul piccolo arcipelago positanese, nelle varie epoche, non senza approfondire aspetti come la storia di chi abitò le isole, uomini e.... lucertole. Il tutto con amplissimi riferimenti bibliografici, bellissime fotografie e mappe topografiche.
Quando mi son deciso a scrivere qualcosa, sia pure da una differente angolazione, ho preso impegno con me stesso di suggerire a chiunque dovesse leggermi di chiudere queste pagine e riaprirle solo dopo aver letto il piacevolissimo libro di Ercolino.
Ho voluto riportare questo passo perché in esso vi è lo spirito di Antonio di un uomo dotato di un grandissimo senso dell'amicizia e rispetto per il lavoro degli altri tanto da anteporlo al proprio. Fu proprio qui al Mediterraneo che gli feci leggere, in anteprima assoluta, un passo dal mio libro POSITANO LA CITTA' VERTICALE, in fase di pubblicazione, relativo alle origini del quartiere Liparlati e del patronimico Parlato. Nella successiva presentazione al palazzo Murat, lo raccomandò a tutti parenti presenti affinché scoprissero anche loro le origini della famiglia.
Pur frequentandoci saltuariamente non mancavamo di confidarci sulle ricerche in corso.
Per la mia ricerca sui Cavalieri di Malta, pubblicata lo scorso dicembre, mi offrì tutto il suo aiuto e quello delle sue conoscenze. Peccato che non abbia potuto vedere l'opera completata edita dal Poligrafico e Zecca di Stato per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, ma per la quale mi chiedeva sempre a che punto era lo stato dell'arte. Avevamo in programma uno studio in comune sugli ex voto della chiesa dell'Assunta per il quale avevo già preparato una ricca documentazione iconografica. Purtroppo questo progetto è svanito per la prematura perdita di Antonio; ma mi sono ripromesso di portarlo a termine lo stesso e di dedicarlo ad Antonio per ricordarne il valore umano e il suo grande amore per la nostra città che considerava la sua terra natale. Concludo salutandolo come sempre con un grande ciao Antonio.
Romolo Ercolino
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giovedì 30 agosto 2012
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