martedì 20 aprile 2010

L' OSPEDALE della COSTA D'AMALFI NON SI DEVE CHIUDERE

Premesso che l’Ospedale della Costa d’Amalfi, pur essendo il più piccolo della Regione Campania,ci è veramente indispensabile: infatti: la particolare conformazione del territorio fatto di terrazzamenti e gradinate (al pari delle isole di Capri e Procida), rispetto alle città, rende più complesso e più lungo qualsiasi soccorso a domicilio dei cittadini;
la difficile viabilità che richiede l’impiego di troppo tempo (circa un’ora mediamente) per raggiungere un ospedale fuori dalla Costa, determinavano, prima dell’istituzione di questo Ospedale, notevoli sofferenze e le morti durante il tragitto come è da esempio quella di Quasimodo.
Questo Ospedale rappresenta l’indispensabile sicurezza sanitaria non solo per i cittadini, ma soprattutto per il “turismo di qualità”, principale risorsa economica di questo territorio, infatti sono più di 1.200.000 gli ospiti che pernottano in Costa d’Amalfi in un anno (dati Ente Provinciale del Turismo Salerno) e quasi tutte le agenzie straniere all’atto della prenotazione, richiedono la distanza e gli standard di efficienza del Presidio.
Questo Presidio Ospedaliero, funziona molto bene e grazie alla sua ottima impostazione (che si avvale anche del laboratorio d’analisi e della radiologia con TC in h 24), riesce a stabilizzare e rimandare a casa il 94% delle 10.000 persone che vi accedono ogni anno e cioè il 6% in più rispetto ad altri Presidi di pronto Soccorso dell’Asl con un risparmio stimato in 1.400.000 Euro e con soddisfazione di cittadini e turisti.
Inoltre questo Presidio è riuscito a fare fronte anche ad eventi speciali come il crollo della piattaforma di Conca de’ Marini, senza dar adito a far parlare di malasanità (specie dai giornali stranieri).
Qualcuno, come l’Assessore Regionale alla Salute Santangelo, vorrebbe addirittura chiuderlo, sostituendolo con un sistema di elicotteri: folle idea, dato che in alcuni periodi dell’anno si dovrebbero effettuare circa 50 trasferimenti al giorno, con notevole disagio per i malcapitati utenti e per i turisti, i quali invece della tranquillità e della musica, troverebbero un clima da guerra.
Il problema vero però, è che questo Ospedale, da un punto di vista gestionale, è un tutt’uno con quello di Cava de’ Tirreni e i Dirigenti cercano di concentrare tutto a Cava svuotando quello della Costa d’Amalfi, infatti, e solo per esempio, nell’anno appena passato hanno cercato di chiudere un piano intero, hanno trasferito a Cava 2 infermieri che erano stati assunti con un concorso che prevedeva la residenza in Costa d’Amalfi (per evitare i soliti trasferimenti e per dare personale stabile e “locale” al presidio di Castiglione), hanno sospeso completamente l’attività di day hospital chirurgico e trasferito la stessa a Cava.
In ultimo, ad inizio anno, sono stati trasferiti un medico e, ancor più grave, due ausiliari, con ovvia diminuzione dell’igiene e del decoro, indispensabili per tutti i cittadini che vi giungono, ma ancor di più per gli illustri turisti.
Di questo passo ci ridurranno al punto da dover chiudere.
Come se non bastasse hanno accorpato a Cava anche il Distretto Sanitario della Costa, senza tener presente né la morfologia del territorio, né il necessario parere preliminare dei Sindaci, né i flussi turistici.
Quello che Noi chiediamo, contenuto in un documento congiunto del Comitato e delle Amministrazioni Comunali è l’Autonomia totale ed il collegamento diretto con l’Ospedale San Leonardo di Salerno, non solo più completo, ma certamente più facilmente raggiungibile, anche dai parenti dei ricoverati grazie ai migliori collegamenti dei mezzi pubblici e all’utilizzo della via del mare.
Un Ospedale autonomo consentirebbe di ottimizzare i servizi e le spese , oltre che di fornire una migliore accoglienza ai turisti. Permetterebbe, inoltre, una sorveglianza diretta sulla funzionalità e sulle scelte contabili da parte di amministratori e cittadini.
Inoltre chiediamo:
un completamento del Servizio di Cardiologia in h 24 (oggi, durante la notte il cardiologo è reperibile a domicilio) considerando che la maggior parte delle emergenze-urgenze sono di carattere cardiologico.
la realizzazione di una astanteria, come esiste in tutti gli Ospedali, allo scopo di ridurre ancor di più i ricoveri, che spesso avvengono in ospedali lontani.
la realizzazione di una shock room, posta accanto al P.S. per quei casi che necessitano di un più rapido intervento del rianimatore, figura primaria in un Ospedale volto a salvare quelle persone che non giungerebbero in tempo presso nessun altro Ospedale, con qualsiasi mezzo, elicottero compreso.

Sappiamo che la Sanità sta ai primi posti del programma elettorale, vorremmo conoscere, se possibile, il programma che riguarda la Costa d’Amalfi e se le nostre esigenze sono ritenute giuste e condivisibili e se le nostre richieste verranno accolte anche in considerazione che sono ridotte già al minimo, considerando il prestigio del territorio ed il notevole flusso turistico.
Restiamo in attesa di una risposta da poter divulgare all’elettorato ed intanto porgiamo i nostri più cari ed affettuosi Auguri.

www.prosanita.org e-mail: comitato@prosanita.org
COMITATO PRO-SANITA’ COSTA D’AMALFI
Pza Munipio 84010 Scala

Da un pezzo letto su Positanonews di qualche giorno fa:
«Siamo pronti a lottare con tutte le nostre forze e ad alzare barricate pur di difendere l’ospedale della Costiera amalfitana ». Franco Lanzieri, presidente del comitato "pro sanitá",in una dichiarazione a PositanoNews di qualche giorno fa non lascia spazio ad altre interpretazioni e promette una mobilitazione di cittadini nel caso in cui non vengano apportate modifiche al piano di razionalizzazione ospedaliera, messo a punto dal sub commissario alla Sanitá campana, Giuseppe Zuccatelli incaricato dal Governo Centrale . Il piano prevede il declassamento per il presidio ospedaliero del comprensorio amalfitano che, in base a quanto stabilito, dovrebbe essere trasformato in poliambulatorio, centro residenziale o struttura specialistica. Insomma si corre realmente il rischio che la sanitá sulla Costa d’Amalfi torni ai tempi di dieci anni fa, quando l’assistenza pubblica era pura utopia e non esisteva un ospedale sulla Costiera .
«La Costa d' Amalfi - evidenza Lanzieri - è una zona unica al mondo, con una viabilitá difficoltosa. E’ paragonabile ad un’isola, per cui la distanza dagli altri ospedali non è calcolabile chilometricamente, in quanto si deve tener conto del difficile e trafficato percorso della Ss 163, drammatissimo in un caso di urgenza. Considerazioni, quest’ultime, che probabilmente i tecnici chiamati a redigere il piano non hanno tenuto minimamente in conto. «Depotenziare l’ospedale - evidenzia Lanzieri - gia oggi ridotto al minimo e con costi gia inferiori agli standard, oltre ad essere un danno incalcolabile per i residenti, porterebbe anche gravi ripercussioni negative per il turismo. Significherebbe incoraggiare i tour operator a dirottare i flussi di turisti per altre mete. Noi saremo accanto alle forze politiche che si schiereranno in difesa del nostro piccolo ospedale per difendere il diritto alla salute dei cittadini della Costiera».

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