Sono quelle mirabili opere d'arte in ceramica risalenti al XIX secolo che adornano vie e piazze di Positano.
Sono visibilmente rovinate ed urge un immadiato intervento per la loro restaurazione o protezione per fermare in qualche modo il loro deterioramento.
Esperti ceramisti mi hanno detto che non è consigliabile staccarle dalle pareti perchè i rischi di romperle è molto elevato. Le vibrazioni del martello sullo scarpello le manderebbe in frantumi . Anche se questo non avvenisse ci penserebbe in forno nel momento in cui restaurate si dovranno fissare i colori. Si potrebbero pulirle delicatamente e poi proteggerle alle intemperie con una cornice in legno e vetro come è già stato fatto per la prima icona in via San Sebastiano.
La Madonna di Positano della metà del XIX sec. in piazza Amerigo Vespucci sulla facciata della casa che ospitò lo scrittore americano John Steinbeck
La causa del deterioramento è dovuta all'umidita che viene assorbita dall'argilla quindi provoca lo sfaldamento dello smalto. Dei piccoli interventi si potrebbero fare solo che a freddo dalle mani di competenti ed abili restauratori di ceramica. E' un veo peccato lasciarle così ... al vento , alla pioggia, al gran caldo e freddo....Urge buona volonta e decisione per intervenire prontamente ..stiamo rischiando di perdere definitivamente un patrimonio artistico di inestimabile valore..
Sotto: La seconda icona della Madonna di Positano in via San Sebastiano
la seconda icona della Madonna di Positano di via s. Sebastiano.
L'icona in via dei Mulini
L'icona in via Pasitea
4 commenti:
Si… sarebbe veramente un peccato non conservarle sono bellissime !
Complimenti per il blog, foto stupende !
Un saluto
franca
Bellissimo post.. da straordinario professionista come sei... mi sono distratto da tante cose...è da riprendere su positanonews
Che bello Massimo! Un'idea meravigliosa. Le Madonne sono bellissime.
Paola
Caro Massimo, ogni appello è tempo sprecato per queste cose... non portano voti e conservazione di poltrone. Qualche anno fa proposi all'Amministrazione comunale di catalogarle e farne oggetto di una pubblicazione ragionata, come ho già fatto con Vietri (1986) e Praiano (1992). La risposta fu che ne avremmo riparlato. Sono ancora in attesa di una chiamata.
Comunque la tua è un lodevole appello. Complimenti per le foto sempre altamente belle e professionali.
Vito Pinto
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