LONDON 1969 ......
Ero, nel 1969 un ventenne squattrinato a Londra senza sapere una sola parola di inglese.
Mi accompagnava una vecchia nikon con un 28mm un 50, e un 135.
Avevo tanta voglia di fotografare, e.... cercavo di imparare. Le scuole di fotografia
erano troppo care per le mie tasche. Battendo alle porte degli studi dei fotografi di Chesea,
di Soho, e di Kensington finalmente qualcuno mi accetta come apprendista fotografo. Il mio sogno si sta realizzando....Oggi dopo tanti anni capisco che la mia tendenza è per il
neorealismo, la strada e tutto ciò che ci vedevo, o mi dava emozioni: il news.
Venivo da Milano con alcune esperienze di moda e stil life che trovavo un pò noiose.
Le pareti di uno studio, anche se strafigo mi stavano strette, mi soffocavano.
La road mi affascinava. I miei maestri spirituali erano Cartier Bresson, Capa
Ugo Mulas, con il quale mi vedevo spesso nei vernisage della galleria del Naviglio
in viale Manzoni, e il pittore e fotografo portoghese Ruy Bastos di cui ero anche amico.
A Milano, la sera prima di partire per Londra mi regalò una pizza di pellicola b&n
e due manciate di cartucce vuote per ricaricare i rulli. E' con quella pellicola che ho realizzato queste foto londinesi di quel tempo che prossimamente saranno esposte su www.massimocapodanno.it
Ero, nel 1969 un ventenne squattrinato a Londra senza sapere una sola parola di inglese.
Mi accompagnava una vecchia nikon con un 28mm un 50, e un 135.
Avevo tanta voglia di fotografare, e.... cercavo di imparare. Le scuole di fotografia
erano troppo care per le mie tasche. Battendo alle porte degli studi dei fotografi di Chesea,
di Soho, e di Kensington finalmente qualcuno mi accetta come apprendista fotografo. Il mio sogno si sta realizzando....Oggi dopo tanti anni capisco che la mia tendenza è per il
neorealismo, la strada e tutto ciò che ci vedevo, o mi dava emozioni: il news.
Venivo da Milano con alcune esperienze di moda e stil life che trovavo un pò noiose.
Le pareti di uno studio, anche se strafigo mi stavano strette, mi soffocavano.
La road mi affascinava. I miei maestri spirituali erano Cartier Bresson, Capa
Ugo Mulas, con il quale mi vedevo spesso nei vernisage della galleria del Naviglio
in viale Manzoni, e il pittore e fotografo portoghese Ruy Bastos di cui ero anche amico.
A Milano, la sera prima di partire per Londra mi regalò una pizza di pellicola b&n
e due manciate di cartucce vuote per ricaricare i rulli. E' con quella pellicola che ho realizzato queste foto londinesi di quel tempo che prossimamente saranno esposte su www.massimocapodanno.it
2 commenti:
Mi puo parlare di Ruy Bastos. Credo di avere un suo quadro.
Vorrei sapere qualcosa sul pittore Ruy Bastos. Credo di avere un suo quadro..una tauromachia.
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