Tra cardini e decumani (pag. 17)
Di epoca greco-romana, venne posta nel 1657 dove si trova attualmente, diventando il "corpo di Napoli". La statua si trova al centro dell'impianto urbanistico della città rimasto quasi inalterato dall'epoca greca; un impianto che in epoca romana si tramuterà in cardini e decumani.
A pochi passi dalla statua, la Via dei tribunali (il decumano Maggiore)
Di epoca greco-romana, venne posta nel 1657 dove si trova attualmente, diventando il "corpo di Napoli". La statua si trova al centro dell'impianto urbanistico della città rimasto quasi inalterato dall'epoca greca; un impianto che in epoca romana si tramuterà in cardini e decumani.
A pochi passi dalla statua, la Via dei tribunali (il decumano Maggiore)
Il Decumano inferiore è la famosissima Via Spaccanapoli.
Le due strade sono collegate da una serie di cardini, tra cui il più noto San Gregorio Armeno.
A Nisida si congiura (pag. 29)
Oggi su questo isolotto davanti Posillipo c'è un istituto per la rieducazione minorile. Nel 44 a.C. gli oppositori di Cesare congiurarono per la sua morte. L'autore ricorda che sull'isolotto, all'epoca ricco di vegetazione, si uccisa Porcia, moglie di Bruto e figlia di Catone l'uticense. Fu anche un luogo di ritrovo di malavita. Si ricordano trattamenti molto duri per i prigionieri soprattutto durante il regno di Ferdinando II.
Da Virgilio a Leopardi (pag. 34)
A pochi passi dalla stazione di Mergellina, nel parco dietro la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta si trovano le tombe di Virgilio e Leopardi.
Tre guglie barocche (pag.73)
Nel cuore della città antica svettano tre guglie marmoree, simboli della religiosità popolare.
sono i simboli, nobilitati dall'arte, di una devozione che si è espressa per secoli in tutti i vicoli, tappezzando le mura di edicole votive.
Le tre guglie sono quella dedicata a San Gennaro, la più antica; quella di San Domenico, nell'omonima piazza; infine, la guglia dell'Immacolata, a piazza del Gesù.
La guglia di San Gennaro fu costruita a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1631, in onore del Santo che, dopo essere stato invocato , ha risparmiato la città di Napoli.
Il ringraziamento a San Domenico fu deciso subito dopo la pestilenza del 1656. Tuttavia venne completata solo nel 1737.
la Guglia dell' Immacolata fu costruita con i fondi di una colletta popolare e fu eretta, a differenza delle altre due guglie, in soli tre anni.
L'antro delle "capuzzelle" (pag.78)
Nel Cimitero delle Fontanelle costruito in caverne di tremila metri quadri, si celebra il culto dei morti tra filari di ossa disposte a strati, con i teschi in primo piano. I teschi di queste caverne vengono chiamati affettuosamente "capuzzelle". Alcune ricevono cure particolari, avendo anche un nome consolidato dalla tradizione. Sono poste in tabernacoli e rappresentano le anime del Purgatorio in pena, in cerca di preghiere per raggiungere la salvezza.
Inizialmente lo spazio veniva utilizzato come fossa comune per le vittima della peste del '600 e del colera nell'Ottocento.
La piazza degli eventi (pag. 118)
La piazza del Plebiscito è il luogo preferito dai napoletani per i grandi eventi.
Il Natale in Terracotta (pag. 152)
Siamo nel cuore di San Gregorio Armeno, dove si costruiscono pastori (e non) e addobbi tradizionali per allestire i presepi.
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