FORNILLO : Quartieri Aperti. Ieri sera nel rione Fornillo di Positano si è svolto il penultimo appuntamento della manifestazione Quartieri Aperti. Nei suoi vicoli, venivano offerti, Vin brulè, ottimo per il gran freddo che immobilizzava le dita, soffritto, pasta e fagioli di Costantino. Musicanti , i Tammure e giovani artisti, i Murattori raccontavano le storie positanesi di un tempo. Seduta su di un muretto di una viuzza e illuminata soltanto da due candele Anna Fusco raccontava la storia di mamma e figlio, i due faraglioni davanti alla torre di Clavel, distrutti il 2 febbraio del 1943 da un siluro inglese lanciato da un sottomarino che aveva intercettato un convoglio navale italiano. Quei due scogli, hanno salvato la vita a tanti positanesi.
Anna è una giovane positanese diciottenne che studia alla scuola d’Arte di Sorrento. E’ una delle fondatrici della Compagnia dei Murattori di Positano. E’ anche autrice di un prologo recitato, ieri sera da due altre ragazze. La storia dei due faraglioni la conosco bene perché me l’ha raccontata tempo addietro mio suocero Giulio autore del libro fotografico POSITANO “ ieri e oggi” dove questo fatto viene ricordato a pagina 53. Anna ha indubbiamente del talento e le auguro di coltivarlo. La sua performance mi ha colpito particolarmente. Ecco qui sotto il testo.
Anna è una giovane positanese diciottenne che studia alla scuola d’Arte di Sorrento. E’ una delle fondatrici della Compagnia dei Murattori di Positano. E’ anche autrice di un prologo recitato, ieri sera da due altre ragazze. La storia dei due faraglioni la conosco bene perché me l’ha raccontata tempo addietro mio suocero Giulio autore del libro fotografico POSITANO “ ieri e oggi” dove questo fatto viene ricordato a pagina 53. Anna ha indubbiamente del talento e le auguro di coltivarlo. La sua performance mi ha colpito particolarmente. Ecco qui sotto il testo.
" Ne avete sentite tante di storie di guerra vero? Storie di eroi, di bastardi, di emozioni. Questa è una storia che qui si tramanda una storia che tutti sanno, e che mai si dimenticherà, storia di devozione e di amore, l’amore di una madre per i propri figli. Esisteva da tempo immemore in questo quartiere o meglio nel mare prospiciente ad esso 2 scogli, uno grande che proteggeva dalle onde quello piccolo ed esile posto al suo fianco.
Uno grande, la mamma, quello piccolo ed esile… il figlio.
Su quello grande, la mamma, i pescatori avevano affisso una immagine della loro mamma, la madonna, un immagine che li avrebbe protetti sempre dalle furie del mare e che speravano potesse proteggerli anche dalle furie degli uomini…e così fu.
Un giorno disgraziato, durante una guerra disgraziata né più ne meno come tutte le guerre, due siluri lanciati da un sommergibile viaggiavano verso Positano, verso le spiagge ove erano i pescatori, colpi inutili e disgraziati come tutti i colpi lanciati nella storia dell’umanità. Io non voglio dirvi nemmeno da chi e contro chi furono lanciati, perché tanto quel colpo fu inutile e disgraziato come tutti i colpi sparati nella storia dell’umanità, quei mortali squali di ferro e tritolo rimbalzavano sulla rena prima di conficcare la testa esplosiva in qualche buca o forse nel muro di una casa, ma non quel giorno, nel loro mortale navigare trovarono la Mamma sulla loro strada, che sbarrata li costrinse ad esplodere su di essa, facendola sprofondare tristemente sotto il mare. Miracolosamente lo scoglio piccolo e esile si salvò, ma ahimè senza la protezione della mamma, presto le mareggiate ridussero quello scoglio piccolo e esile ad un piccolo pezzo di roccia affiorante dal mare. Il resto giace inabissato accanto alla madre. Non è una storia di uomini questa, è la storia di un simbolo, la storia di un amore non più visibile, ma che, come tutti gli atti d’amore più grandi, resterà sempre presente, è la storia di un passato che ci si è sgretolato davanti molto di più che una semplice montagna, è la storia dell’amore che vince su tutto, anche sul tempo e sulla morte."
3 commenti:
Ho visto i ragazzi recitare e come sempre sfidano ogni avversità..anche quel gran freddo:)
Bravi a loro e chi ha fatto sì che anche fornillo avesse la sua festa del quartiere!
Complimenti a lei, Massimo, per il blog.
Mariavita
Hai ragione Mariavita,quel gruppo di ragazzi sono veramente bravi.
Mx
che altro dire se non un semplice GRAZIE!!!!!!!!!!!!!! faceva devvero tanto freddo... e poi non avevo voce :):):) sono contenta di avervi colpito così nel profondo... per quanto riguarda il talento credo che tutti noi ne abbiamo... la differenza sta nel coraggio... bravi i murattori(TUTTI) e grazie massimo... prossimo appuntamento il 30 dicembre ai mulini...e speriamo non faccia freddo... Anna fusco
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