venerdì 21 dicembre 2012

La Pittura di Positano nel ‘900 2 PARTE

Questa sera nella Sala Consiliare del Comune di Positano Matilde Romito , dirigente del Settore Beni Culturali della Provincia di Salerno e grande conoscitrice della ceramica e pittura sulla Costa D'Amalfi
ha presentato alla presenza del sindaco Michele De Lucia cei consiglieri Di Leva e Savino e un folto numero di persone un anteprima  della seconda pubblicazione di “La Pittura di Positano nel ‘900”.  Nel prossimo libro che si spera possa essere pubblicato nella soconda metà del 2013 l'infaticabile Romito ha scovato nuovi artisti per lo più del centro Europa che soggiornarono nel nostro Paese e dipinsero quadri di estrema bellezza.
                                           
Questa nuova edizione voluta fortemente da De Lucia e la Romito  nasce dall’esigenza di arricchire e completare  il catalogo con molte opere risalenti allo scorso secolo rimaste sconosciute a tanti e rinvenute grazie alla tenacia della ricercatrice e scoperte dopo il successo della prima edizione di La Pittura di Positano nel ‘900 .

                      

Il progetto ha quindi l’intento di analizzare e passare in rassegna il ricco patrimonio pittorico di proprietà del comune di Positano e non, ripercorrendo attraverso i dipinti la storia della città della Costiera amalfitana. Un modo tra i tanti per ricordare che Positano non è solo panorami e bellezze paesaggistiche. Un modo per rendere omaggio a tutti gli artisti stranieri che hanno soggiornato in questa splendida terra, lasciando qualcosa di loro, fermando l’attimo in cui il loro sguardo si fermava sulle stradine e sui colori del suggestivo borgo.


Positano – parte seconda

  --- Incontrando Matilde Romito: .......
Il secondo volume su La pittura di Positano nel '900 nasce da un prosieguo di ricerca già dopo che, per motivi burocratici, avevo dovuto mettere un fermo allo studio che produsse il primo volume. La necessità di verificare, attraverso i preventivi, la miglior offerta economica per la stampa, non aveva fermato una ricerca che era già apparsa come un vero e proprio "pozzo di San Patrizio"!
Il grande interesse suscitato da Positano I ha portato ad un concreto e corale sostegno da parte di chi possedeva un quadro, un libro, una memoria sulla Positano di un tempo, sì da spingerlo a trasmettermi tali dati per affidarli a futura memoria.
L'arco cronologico non è variato perché la nuova documentazione afferisce comunque ancora a tutto il Novecento, partendo anzi dagli anni Quaranta dell'Ottocento; sono anche tornati in ballo una quindicina di artisti già esaminati nel primo volume per i quali si è verificato un così significativo incremento di documentazione da doverli ancora citare: da Anita Rée a Oskar Gawell a Zagoruiko, per citare solo qualche esempio.
E' che, tra l'altro, l'affinarsi dello studio ha permesso di verificare, attraverso motori di ricerca italiani e stranieri, l'enorme diffusione di quadri rappresentanti l'immagine di Positano in tutti i continenti. Una diffusione che non tanto e non solo rispondeva alla notorietà della località al livello mondiale, ma che rispecchiava spesso le zone di provenienza degli stessi artisti che l’avevano ripresa nel corso del secolo.
Di grande rilievo è stato il recupero, attraverso pubblicazioni d'epoca, di altri quadri –chiaramente in bianco e nero- di autori operanti nei primi decenni del '900, da Oskar Brazda ad Adriaan Lubbers o Rudolf Jacobi.
Molto interessanti anche i diari illustrati, da Julo Fehr nel 1924 a Gigi Martin tra fine anni '50 e inizi anni '60.
Interessanti contributi sono venuti anche dallo spulcio completo dell'Archivio Storico del Comune di Positano che ha prodotto dati importanti per alcuni personaggi, ma che complessivamente avrei sperato più prodigo di risultati.
Tengo infine a precisare che il paesaggio di Positano ha rappresentato, nel primo come nel secondo volume, il perno della ricerca: non dunque una rassegna di artisti che ha vissuto o vive in questo incantevole sito, ma uno studio che, oltre a testimoniare la “fortuna” di questo luogo, rappresenta anche un elemento di lettura delle trasformazioni –tutto sommato non eccessivamente evidenti- dell’urbanistica positanese”.
Testo rielaborato dalla Premessa del secondo volume dalla stessa autrice


Don Peppe  dipinto da Aadrian Lubbers



1 commento:

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