domenica 3 agosto 2014

DEL PROIBITO AMOR...un libro di Dino Falconio

Alfredo Guardiano
Un evento culturale promosso dalle associazioni  " Avocealta " , " Astrea - Sentimenti per la Giustizia "  e " Positano Arte e Cultura".
La presentazione del libro , edito da Grimaldi & C. Editori avverrà domenica 3 agosto alle ore 18,00 presso la Libreria da spiaggia dello stabilimento balneare L'Incanto  di Positano sulla Spiaggia Grande.

 
La copertina del libro DEL PROIBITO AMOR


" È un amore che appartiene al gossip della storia, quello tra Ferrante d’Aragona e la sorella Eleonora: un amore tormentato e clandestino che durò per tutta la vita. Dino Falconio ce lo racconta nel suo nuovo romanzo, Del proibito amor. Storia napoletana del XV secolo (Grimaldi & C. Editori, euro 14,00) con bellissime illustrazioni – quasi tutte di soggetto erotico – firmate da Elvira Giannattasio. L’autore riporta in vita, ricostruendo circostante e fatti storici, l’incesto tra i due figli illegittimi di Alfonso d’Aragona, nati da una delle tante amanti del re, Gueraldona Carlino. Una passione che Falconio descrive tenendosi a metà tra il romanzo erotico e quello storico, riportandoci al clima di inizio ’400,  quando i due ragazzini in una notte di plenilunio divennero amanti, cercando protezione e rifugio l’uno nell’altra all’odio e agli intrighi che crescevano attorno a loro. Ferrante continuerà ad amare Eleonora anche quando sarà  Re di Napoli (1459) sposato a Isabella Chiaromonte, sempre ricambiato dalla sorella, che andò invece in sposa a Marino Marzano, il gelosissimo Duca di Sessa. Difficile pensare al lato illecito di un sentimento così forte, che l’autore ci riporta alla memoria rispolverando pezzi della vita del Regno di allora, e rendendo vicini a noi protagonisti e vicende spesso destinati solo alla conoscenza di studiosi e appassionati. Notaio napoletano con l’estro della scrittura, Falconio qui si emancipa dal filone ironico e leggero dei suoi libri precedenti e costruisce un piccolo gioiello storico-narrativo, impreziosito dalle illustrazioni della Giannattasio, che accompagnano il lettore nei momenti salienti del racconto, con un pizzico di erotismo esplicito che non guasta ma anzi arricchisce la bellezza dell’insieme."
Scrive  Ida Palisi
 

nel corso dell' evento interverranno oltre che all' autore Gennaro Carillo , Rosalba De Lucia , il prof. Gianni De Simone e il dot. Alfredo Guardiano

3 AGOSTO : La Presentazione del libro a L' Incanto di Positano

Dino Falconio  questa sera all' Incanto di Positano per la presentazione del libro DEL PROIBITO AMOR

Gennaro Carillo, Gianni De Simone, Dino Falconio, Alfredp Guardiano e Rosalba De Lucia

Il prof . dott. Gianni  De Simone... un passo del libro:
" ... quando padre e figlio si trovano di fronte sulla spiaggia di Gaeta nessuno dei due resistette  alla commozione. Ferrante provò  un abbraccio uguale  e diverso da quello che aveva avuto con Lenòr lasciando la Spagna e,  annullandosi nella stretta del sovrano genitore, pianse con la medesima intensità con cui aveva pianto l'ultima volta  a Valencia, mentre sentiva che quell'uomo  forte e  valoroso  riversava in quel momento su di lui in carne  e ossa tutto l' amore  di padre di cui era capace, colmando con quello  slancio  irrefrenabile  tutti i  lustri di  lontananza che li aveva divisi.
 " Figlio mio, quanto tempo che ho atteso per vederti e riconoscerti. Senza di te non sarei stato un uomo completo. Ora ci attende  una vita ricca di esperienze Assieme"Ferrante non riuscì a tradire il senso di venerazione che provava davanti al magnanimo e con gli occhi bassi che lentamente si alzarono per incrociare il volto  raggiante che gli stava di fronte, senza esitazioni della parola  e con voce sommessa ma ferma, replicò: " padre amatissimo, il Vostro figlio è finalmente alla Vostra destra per assistervi come il Vostro primo Servitore".
prof. Gennaro Carillo.
il passo che più l'ha colpito:  " Eleonora pianse amaramente: non aveva mai rivelato il suo segreto per proteggere  gli altri suoi figli rimasti  con lei nel castello delle Pietre.  Non riuscì  a chiudere occhi quella notte, tormentata da incubi in cui macchie di sangue scuro le sporcavano continuamente il grembo e strazianti  urla di dolore assordavano le sue orecchie fra le fiamme roventi di un incendio che bruciava onnivoro in un palazzo  nobiliare che prima era Valencia, poi a Gaeta,che era Castelcapuano., il Maschio Angioino, il Castello delle Pietre e poi l'inferno. Scattò nel letto gridando a squarciagola il suo ,    " No ! ". Impugnò la piuma d'oca e scrisse su una pergamena  un solo rigo. Ordinò all'araldo più veloce di raggiugere napoli e  consegnare quel messaggio direttamente  nelle mani re, che lesse la nota  bella grafia  che aveva lasciato  sul foglio  una frase in castigliano, la lingua dei trastamara, una frase tagliente come la lama  del coltello più affilato : " Nadie toque el hijo  de la luna llena".Ferrante urlò il medesimo " Ni ! a squarciagola, provo una stretta  al cuore, sciolse la sua crudeltà algida nelle lacrime di un bastardo quattordicenne di Valencia, ricordò, come fosse ora, una notte di luna piena  del primo anno in cui fu Re di Napoli, rivide  una battuta di caccia a capodimonte e sulla via di Miano  un gruppo di cavalieri trottare di ritorno al Castello. Un vecchio che si trascinava col bastone li apostrofò: " luna piena, figli maschi"


Uno degli stralci preferiti dall' Autore Dino Falconio: " Nel recinto vi erano tende, pennoni, bandiere, tappeti in segno di magnificenza: scudieri , paggi e servi  vestiti con abiti variopinti e sfarzosi , ornati di piume  e di gemme circolavano ai margini  del campo del gioco guerresco. Sul palco reale c'erano gli ospiti d'onore imperiali, il re, i nobili e le dame provenienti da tutto il regno e da fuori, su un altro palco c'erano i giudici della gara. I rullarono i tamburi e dettero fiato alle trombe dando inizio alla gran festa. Dopo che quattro cavalieri si furono affrontati , Marino Marsano toccò con la spada lo scudo di Ferrante, sfidandolo così a duello. Le trombe suonarono la carica  , l'erede al trono salì a cavallo e prima di indossare il cimiero si volse al paleo d'onore cercando Eleonora per restituirle , con la stessa scintilla negli occhi , lo sguardo che gli aveva rivolto in cattedrale il giorno del matrimonio.  Isabella , la moglie di Ferrante, s'aspettava d'essere lei la destinataria di quell'occhiata, ma un brivido le attaversò  la schiena quando ad essere incrociata non fu la sua vista , sebbene al momento non avesse compreso con certezza chi il marito volle guardare.
Partirono lancia in resta con i loro destrieri al galoppo l'un contro l'altro. . Le lunghe armi si spezzarono ma nessuno dei due cavalieri l'ebbe vinta non riuscendo a disarcionare l'altro.  Per tre volte si ripetè lo scontro e nelle due successive prima ferrante e poi Marino acquisirono un punto toccando l'elmo dell'avversario"  
 
presto altri aggiornamenti  ...

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