Mi scrive un padre,che si fa portavoce di tanti altri genitori con lo stesso problema. Mi auguro che si possa arrivare ad una soluzione a questa problematica.
" Caro Massimo
Credo che Julio non tanto si stia rilassando ma rattristando, per quello che da li a poco accadrà.
Perché lui oramai riesce a prevedere i comportamenti “ingiusti”di noi umani,e in particolare di noi Positanesi.
Lui sa che ben presto i sorrisi e la gioia che sta osservando sul volto di quei bambini che si godono quel poco spazio a loro rimasto si trasformeranno in lacrime di rabbia e di delusione ”ed egli sa quanto sia importante la spazio per sentirsi liberi GABBIA-NO”.
Senza aver dato loro alcuna passibilità di confronto o il minimo tentativo di trovare una soluzione meno drastica e magari programmata.
Mio figlio è da quando era nella pancia della madre che subisce le ingiustizie fatte su questa spiaggia.
Ed è stato costretto per anni recarsi a scuola attraverso tante difficoltà e pericoli,creati dalla arroganza la prepotenza e la totale mancanza di rispetto verso gli altri mostrata da certa gente.
Ma la cosa che oggi si chiede,e a cui non so risponde “o meglio non so come spiegarglielo” è che quando è stato lui ha chiedere “giustamente ”a chi doveva difendere i suoi diritti di intervenire,questi non l’hanno fatto;
Invece oggi è bastato un piccolo alito di vento per farli correre per difendere altri diritti o meglio per far valere dei divieti !?
Questo quando non gli si permetteva di andare a scuola in sicurezza,perché il passaggio dell’area cosi detta montone e quella circostante venivano abusivamente occupate, impedendovi il regolare attraversamento. “la stessa su cui oggi è stato affisso un cartello di divieto a lui e ai suoi amici indirizzato”
Forse gli devo dire che il suo diritto di andare a scuola non è pari a quello di chi deve lavorare o di altri?
O di non credere che la legge in questo paese sia uguale per tutti? O cosa?
Caro Massimo
Cosa gli devo dire?
O meglio caro Sindaco e caro Comandante dei Vigili rispondetegli Voi.
In questo paese cosa è giusto?
Il bene o il male?
O meglio chi o cosa è nel giusto e va tutelato?
Il buono rispettoso della legge e del suo prossimo o il cattivo arrogante,prepotente e menefreghista della legge e degli altri?
Grazie Massimo
A presto"
Un padre
Daniele Esposito
8 commenti:
“Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio…". Sono passati 2.000
anni, ma questo fodamentale insegnamento è ancora troppe volte disatteso. I nostri ragazzi vanno, protetti, tutelati, incoraggiati e soprattutto lasciati giocare, solo così diventeranno degli adulti giusti e tolleranti.
Mi spiace - Ma non intendo pubblicare Commenti ANONIMI che possono offendere il prossimo.
Non vedo perchè devo rischiare Io una denuncia per un commento ANONIMO ...
Cordialmente; mx
Il bene pubblico è un bene di tutti ma.............. pochezza intelletiva e morale fanno del bene pubblico un uso improprio................
manlio
Il bene pubblico è un bene di tutti ma.............. pochezza intelletiva e morale fanno del bene pubblico un uso improprio................
manlio
Il bene pubblico è un bene di tutti ma.............. pochezza intelletiva e morale fanno del bene pubblico un uso improprio................
manlio
Positano ha pochi spazi o quasi nessuno per i ragazzi e quel poco che si è creato gli viene tolto perchè devono essre penalizzati sempre i più indifesi ????. Siamo d'accordo che siamo in un paese turistico dove tutti devono lavorare, ma anche i turisti hanno figli che vogliono giocare e vogliono trovare degli spazzi per stare insieme ad altri ragazzi, diamo delle regole di orari e tutti saremo contenti di rispettarli ma vietare di giocare mi sembra troppo. Gemma
mi rendo conto che giocare a pallone è chiassoso però si è sempre giocato...... scommetto che anche quelli che si lamentano da piccoli cercavano una piazza per giocare a pallone, a se diventassimo tutti un pò bambini .............. le cose funzionerebbero meglio. Cerchiamo di accontentare questi bambini magari con delle regole . una mamma
Posta un commento