ISTITUTO TURISTICO di AMALFI: non deve finire così.
La vicenda dello sfratto del plesso dell’Istituto Tecnico per il Turismo mi ha visto nell’ultimo mese impegnato in prima persona. Mai avrei pensato di dovermi esporre per sollecitare i politici a non tradire le aspettative di 500 genitori che, nella scelta di quell’Istituto, sperano di poter occupare i loro figli nell’unica e vera industria presente sul nostro territorio: IL TURISMO.
Ancora una volta la politica si è dimostrata distratta e, nell’inerzia, si è fatta sfuggire di mano una bella occasione nella quale dimostrare lungimiranza e reale interesse al futuro della nostra maltrattata Costiera Amalfitana.
"I ragazzi rimangono nell´Istituto fino a valida alternativa", erano le convincenti promesse degli esponenti dell’Amministrazione Provinciale di Salerno fatte in pubblica assemblea scolastica; era appena l’11 giugno scorso.
Dopo appena 5 giorni (16 giugno), invece, lo sfratto di una parte dell’immobile c’è stato e stabilite, in appena 15 minuti, le modalità di proroga per ancora un anno.
La labilità delle promesse e l’equivocità dei comportamenti sono stati l’ultimo schiaffo che alunni, genitori e docenti hanno ricevuto.
Una fase di grande incertezza si apre per quell’Istituto e per il corso di studio dei nostri figli che, al momento, non conoscono nemmeno in quale delle tre sedi (Maiori/Minori/Vettica di Amalfi) incominceranno il prossimo anno scolastico.
Sinceramente non ho più parole per definire questa surreale situazione.
UN RIMPROVERO va fatto a tutti i Sindaci della Costiera Amalfitana e a tutte le categorie economiche e produttive del territorio che, a parole, ambiscono al Turismo di qualità. Nessuno, però, nei fatti ha alzato un dito per protestare con noi genitori contro lo smembramento dell’unico Istituto preposto a formare professionalità turistiche qualificate e sul quale, invece di investire, si lascia che vada alla deriva.
Altro dato su cui si è sottaciuto è la migrazione verso altri Istituti dei nuovi iscritti alle scuole superiori, soprattutto da Positano e Praiano, dovuta alla logica conseguenza dell’incertezza che pesa ormai da mesi sull’allocazione futura della scuola.
Con tanta tristezza ho assistito in questi giorni alle tante “alzate di spalle” da parte di politici e non, segno di ipocrisia, connivenza, impotenza e frustrazione che ormai attanaglia lo sviluppo della nostra società civile.
Ci è voluto un bel po’ per smaltire la delusione ma, per l’obbligo morale verso mia figlia, non potevo esimermi di dire ancora pubblicamente quello che è successo altrimenti in tutta questa vicenda resterà solo la pesante ipoteca, che gli altri hanno deciso per noi, messa sul futuro dei nostri figli.
Continuerò a vigilare ed impegnarmi affinché siano garantiti i diritti che Costituzionalmente ci spettano ma di cui è il caso che, noi tutti, ce ne assumiamo la responsabilità di farli rispettare.
Bartolo Lauro
venerdì 25 giugno 2010
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