Vi ricordate di Elisa Anfuso ? Ve ne parlai un anno fa ... vedi anche su http://positanomylife.blogspot.it/2015/06/liquid-art-system-presenta-as-in-sky-so.html
Elisa è tornata a Positano con i suoi dipinti infatti ....
Questo pomeriggio si è tenuta, nella galleria di via dei mulini 16, l’apertura della mostra di Elisa e Alessandra Lanzafame, fotografa.
Elisa Anfuso - Alessandra Lanzafame (IN)CONSCIA VERITAS
Elisa Anfuso e Alessandra Lanzafame alla " Liquid art system " a Positano |
Liquid art system è lieta di
presentare il prima esposizione del progetto comune di Elisa Anfuso e
Alessandra Lanzafame. Si usa non a caso il termine progetto e non quello di
mostra, in quanto si tratta più di una presentazione al pubblico di un dialogo
visivo tra le due artiste, che di una vera e propria esposizione. Un dialogo
aperto, che temporaneamente si mostra nella galleria di Positano.
Già da anni ormai le due artiste si
confrontano su alcuni temi che interessano la ricerca indipendente di entrambe
e, inevitabilmente, il loro dialogo ha finito per lasciare delle tracce sul
lavoro di ciascuna, pittorico quello di Elisa Anfuso, fotografico quello di
Alessandra Lanzafame.
Quest’ultima, ormai da diverso tempo è
una delle modelle e muse dei dipinti di Elisa Anfuso, la quale affida al volto
della Lanzafame l’onere di trasmettere al pubblico una parte delle proprie
emozioni e dei propri contenuti. Col tempo tuttavia Elisa Anfuso ha cominciato
non solo ad osservare e ritrarre il volto e gli occhi di Alessandra Lanzafame,
ma anche a guardare il mondo attraverso quegli occhi… occhi che si esprimono e
fissano il proprio punto di vista attraverso l’uso creativo della macchina
fotografica.
Fotografia e pittura dunque che si
influenzano a vicenda in un continuo rimando di temi, soggetti e significati.
Vi è una fonte comune nel lavoro di
entrambe le artiste, l’inconscio. Una fonte, ma anche un soggetto da ritrarre.
Tutte e due partono da elementi autobiografici, iniziando la propria ricerca
dall’osservazione profonda della propria interiorità, lasciando che affiorino
in superficie elementi inconsci.
La tela nel caso dell’una, la carta nel
caso dell’altra, diventano “filtri” su cui si proiettano le visioni interiori
che si esprimono in un linguaggio allegorico che proviene dall’inconscio.
Sicché la storia personale diviene potenzialmente universale perché è fatta
dalle stesse luci e dalle stesse ombre che animano il “fondo” di ogni essere
umano.
Le visioni allegoriche ritratte da Elisa
Anfuso e Alessandra Lanzafame attingono all’immaginario comune che ogni persona
conosce, perché abita il mondo dei sogni, crea le visioni oniriche e quelle
spirituali.
In mostra, sui lati della sala ottagonale
della galleria Liquid di Positano sono esposti i lavori personali di ciascuna
artista, anche se l’osservatore può immaginare le influenze ed i rimandi
reciproci in ogni lavoro, che culminano nell’opera realizzata in comune,
esposta sul fondo della sala stessa nella parete centrale (Genesi II
ovvero L’incubatrice – La primavera della coscienza). Si tratta un
grande racconto figurato, in cui fotografia e pittura si intersecano, che si
compone di due tempi, legati da un filo rosso che rappresenta l’evoluzione. Da
un lato si rappresenta la condizione biologica, inconsapevole, dell’essere
umano, dall’altro il risveglio della coscienza, in cui la mente prende
consapevolezza di sé (che nell’opera viene rappresentata nella sua triplice
struttura di concezione freudiana: Es, Io e Super-Io).
Elisa Anfuso
Il nuovo ciclo di lavori di Elisa Anfuso
si intitola Mondi Celesti; in questi, i paesaggi reali di ispirazione
rinascimentale che facevano da sfondo ai suoi personaggi nel ciclo dei lavori
precedenti, lasciano il posto a paesaggi soltanto immaginati, nei quali il
cielo diviene un semplice fondale dipinto (ed incompleto) e la natura - e le
architetture umane e animali che la abitano - diventano schemi che affiorano
alla coscienza dalla memoria.
«Mondi celesti, perché celeste è per
antonomasia il regno dei cieli e la volta su cui simbolicamente, ai nostri
occhi miopi, è proiettato il cosmo. Mondi celesti vuole essere una grande messa
in scena allegorica attraverso cui sto
provando a dare un senso al mondo e al mio dolore, che poi è un dolore
universale, perché è il dolore dello stare al mondo. È il dolore di una
perdita, di un sacrificio, di un abbandono, è il dolore di un’anima dai
desideri eterni legata alla carne di un corpo decadente» (E.A.).
Alessandra Lanzafame
La
serie di immagini di Alessandra Lanzafame ci mostrano un’artista che utilizza
lo strumento fotografico con assoluta libertà: non vi sono tecniche o formati
prediletti solo la consapevolezza che non vi possano essere altri segni
nell’immagine che non provengano dallo scatto. Scompare la statica compresenza
di uno spazio e di un tempo nella stessa immagine; un sapiente uso del
fotodinamismo rende la fotografia lo spazio di rappresentazione di infiniti
tempi e di infinite possibilità: uno stesso ambiente diventa il luogo di
memorie multiple o di successivi attraversamenti o ancora il luogo di
rivelazione di ciò che ad occhio nudo non è percepibile.
Il
fotodinamismo «più che una scelta tecnica, è il bisogno di incidere, in uno solo
scatto, tutto quello che accade in quei secondi. Anche quando dormiamo la
nostra mente è dinamica. La fotografia nasce per immobilizzare gli
istanti, ma dentro quegli istanti c’è un continuo fluire di vita vissuta. Il
fotodinamismo penso che aiuti a mostrare quel fluire» (A.L.).
Marco Izzolino
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