venerdì 24 giugno 2016

Elisa Anfuso - Alessandra Lanzafame (IN)CONSCIA VERITAS


Vi ricordate di Elisa Anfuso ? Ve ne parlai un anno fa ...  vedi anche su http://positanomylife.blogspot.it/2015/06/liquid-art-system-presenta-as-in-sky-so.html


Elisa è tornata a Positano con i suoi dipinti infatti ....
Questo pomeriggio si è tenuta, nella galleria di via dei mulini 16, l’apertura della mostra di Elisa e Alessandra Lanzafame, fotografa.

Elisa Anfuso - Alessandra Lanzafame   (IN)CONSCIA VERITAS
 


Elisa Anfuso e Alessandra Lanzafame alla " Liquid art system " a Positano
                              Nella sala Blu di Liquid art system Franco Senesi con le due artiste
                                               

Liquid art system è lieta di presentare il prima esposizione del progetto comune di Elisa Anfuso e Alessandra Lanzafame. Si usa non a caso il termine progetto e non quello di mostra, in quanto si tratta più di una presentazione al pubblico di un dialogo visivo tra le due artiste, che di una vera e propria esposizione. Un dialogo aperto, che temporaneamente si mostra nella galleria di Positano.

 


Già da anni ormai le due artiste si confrontano su alcuni temi che interessano la ricerca indipendente di entrambe e, inevitabilmente, il loro dialogo ha finito per lasciare delle tracce sul lavoro di ciascuna, pittorico quello di Elisa Anfuso, fotografico quello di Alessandra Lanzafame.

 


Quest’ultima, ormai da diverso tempo è una delle modelle e muse dei dipinti di Elisa Anfuso, la quale affida al volto della Lanzafame l’onere di trasmettere al pubblico una parte delle proprie emozioni e dei propri contenuti. Col tempo tuttavia Elisa Anfuso ha cominciato non solo ad osservare e ritrarre il volto e gli occhi di Alessandra Lanzafame, ma anche a guardare il mondo attraverso quegli occhi… occhi che si esprimono e fissano il proprio punto di vista attraverso l’uso creativo della macchina fotografica.

Fotografia e pittura dunque che si influenzano a vicenda in un continuo rimando di temi, soggetti e significati.

Vi è una fonte comune nel lavoro di entrambe le artiste, l’inconscio. Una fonte, ma anche un soggetto da ritrarre. Tutte e due partono da elementi autobiografici, iniziando la propria ricerca dall’osservazione profonda della propria interiorità, lasciando che affiorino in superficie elementi inconsci.

 


La tela nel caso dell’una, la carta nel caso dell’altra, diventano “filtri” su cui si proiettano le visioni interiori che si esprimono in un linguaggio allegorico che proviene dall’inconscio. Sicché la storia personale diviene potenzialmente universale perché è fatta dalle stesse luci e dalle stesse ombre che animano il “fondo” di ogni essere umano.

 
Le visioni allegoriche ritratte da Elisa Anfuso e Alessandra Lanzafame attingono all’immaginario comune che ogni persona conosce, perché abita il mondo dei sogni, crea le visioni oniriche e quelle spirituali.

In mostra, sui lati della sala ottagonale della galleria Liquid di Positano sono esposti i lavori personali di ciascuna artista, anche se l’osservatore può immaginare le influenze ed i rimandi reciproci in ogni lavoro, che culminano nell’opera realizzata in comune, esposta sul fondo della sala stessa nella parete centrale (Genesi II ovvero L’incubatrice – La primavera della coscienza). Si tratta un grande racconto figurato, in cui fotografia e pittura si intersecano, che si compone di due tempi, legati da un filo rosso che rappresenta l’evoluzione. Da un lato si rappresenta la condizione biologica, inconsapevole, dell’essere umano, dall’altro il risveglio della coscienza, in cui la mente prende consapevolezza di sé (che nell’opera viene rappresentata nella sua triplice struttura di concezione freudiana: Es, Io e Super-Io).

 

Elisa Anfuso

Il nuovo ciclo di lavori di Elisa Anfuso si intitola Mondi Celesti; in questi, i paesaggi reali di ispirazione rinascimentale che facevano da sfondo ai suoi personaggi nel ciclo dei lavori precedenti, lasciano il posto a paesaggi soltanto immaginati, nei quali il cielo diviene un semplice fondale dipinto (ed incompleto) e la natura - e le architetture umane e animali che la abitano - diventano schemi che affiorano alla coscienza dalla memoria.

«Mondi celesti, perché celeste è per antonomasia il regno dei cieli e la volta su cui simbolicamente, ai nostri occhi miopi, è proiettato il cosmo. Mondi celesti vuole essere una grande messa in scena allegorica attraverso cui  sto provando a dare un senso al mondo e al mio dolore, che poi è un dolore universale, perché è il dolore dello stare al mondo. È il dolore di una perdita, di un sacrificio, di un abbandono, è il dolore di un’anima dai desideri eterni legata alla carne di un corpo decadente» (E.A.).

 

Alessandra Lanzafame


La serie di immagini di Alessandra Lanzafame ci mostrano un’artista che utilizza lo strumento fotografico con assoluta libertà: non vi sono tecniche o formati prediletti solo la consapevolezza che non vi possano essere altri segni nell’immagine che non provengano dallo scatto. Scompare la statica compresenza di uno spazio e di un tempo nella stessa immagine; un sapiente uso del fotodinamismo rende la fotografia lo spazio di rappresentazione di infiniti tempi e di infinite possibilità: uno stesso ambiente diventa il luogo di memorie multiple o di successivi attraversamenti o ancora il luogo di rivelazione di ciò che ad occhio nudo non è percepibile.

Il fotodinamismo «più che una scelta tecnica, è il bisogno di incidere, in uno solo scatto, tutto quello che accade in quei secondi. Anche quando dormiamo la nostra mente è dinamica.  La fotografia nasce per immobilizzare gli istanti, ma dentro quegli istanti c’è un continuo fluire di vita vissuta. Il fotodinamismo penso che aiuti a mostrare quel fluire» (A.L.).

 

 

                                                                                                  Marco Izzolino

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