Per " Serate d'Autore " l'Associazione Posidonia ha presentato
ieri sera il poeta Giuseppe Vetromile con la pubblicazione
“Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti” edito da Kaìròs.
Per Vetromile, poeta, questa è la sua prima pubblicazione narrativa.
nella Biblioteca di Positano Vetromile con Melania Panico
relatrice per la presenatazione del racconto di Vetrimile
“Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti” scritto nel 2010.
Melania è una giovane poetessa napoletana ed ha già
ottenuto numerosi successi.
Vetromile : " Questo libro, è una raccolta di quindici racconti
che hanno un filo logico comune che lega i suoi personaggi l'uno a l'altro.
Il tema è l' emarginazione i cui personaggi vivono ai limiti della normalità.
hanno delle caratteristiche che li contraddistinguono come ossessioni e manie.
L'autore ha posto in primo piano l'aspetto psicologico dei personaggi.
personaggi deboli, che non sanno affrontare la realtà.
Quasi tutti finiscono male. Non c'è salvezza per loro.....
" Il signor Attili Cindrano ... non usciva quasi mai, per quelle
fissazioni ( oh sì, riconosceva che erano fissazioni, manie,
ma non ci poteva far nulla; era poi così bello e comodo quell' angolino
di casa sua, perché mai doveva uscir fuori tra la folla caotica ) >>
" Già dal titolo
comprendiamo che i protagonisti di questi
quindici racconti sono vittime, personaggi legati all’asocialità, ai
disturbi della psiche che spesso diventano invalidanti. La categoria del
perdente è sicuramente il fulcro della letteratura italiana primo novecentesca,
inaugurata dalla figura dell’inetto sveviano che a sua volta ha come retroterra
il romanzo psicologico di Paul Bourget o
quello di Dostoevskij, lo scrittore delle zone più segrete della psiche.
Mi dice Melania Panico relatrice della serata ...
Mi dice Melania Panico relatrice della serata ...
Non da meno in questo
caso ci troviamo di fronte dei tipi, dei personaggi che, deboli, non sanno
affrontare la realtà e per questo hanno creato un mondo alternativo, un sistema
di protezione che possa dare loro la possibilità di sopravvivere. Vedi ad
esempio il personaggio principale ovvero Attilio Cindramo che dà titolo alla
raccolta. Cindramo è un agorafobo, ha paura di uscire, di vedere gente, e il
suo mondo è la poltrona di casa. Neanche il suo rapporto con la moglie
Fulgenzia è sano e soprattutto salvo, perché non ci può essere salvezza per
questo personaggio. Attilio oltre ad essere problematico è anche infantile ed
ecco che viene meno l’immagine dell’uomo forte borghese, virile, capace di
dominare la realtà. Il modello della società borghese non può essere più
valido. Attilio e gli altri personaggi del libro subiscono la crisi
dell’individuo che è crisi sociale. C’è una linea che segue tutti i racconti ed
è quella del senso di esaurimento e sconfitta, la definitiva frantumazione
dell’io, la chiusura alla realtà esterna, la fuga nell’irrazionale. Neanche
l’amore, che di solito è la smentita radicale di tutti i propositi, può
risanare una realtà implacabile, deludente. In questo senso, l’opera di
Vetromile è assolutamente attuale e contemporanea."
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