Associazione Distretto
Turistico Costa
d’Amalfi
Distretto turistico Costa d’Amalfi – Piazza G. Cantilena – 84010 – Minori (SA)
Mail: distretto.costadamalfi@gmail.com
Agli operatori del Comparto Turistico balneare.
Oggetto: Invito ad incontro pubblico.Gentile operatore,
con decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo è stato
istituito il Distretto Turistico Costa d’Amalfi.
Il Distretto comprende l’intero territorio dei comuni costieri da Positano a Vietri
sul Mare e apre nuove prospettive per il comparto turistico e balneare della
nostra area, con la possibilità di fare sistema per meglio rispondere alle esigenze
del mercato, migliorare l’organizzazione dei servizi, promuovere nuovi modelli di
sviluppo e sostenere la cooperazione tra le imprese.
Siamo lieti di invitarla il 24 Marzo presso il il Comune di Minori o il 25 presso il
Comune di Positano alle ore 17 per un incontro informativo su questa nuova forma aggregativa.
Cordiali saluti, Andrea Ferraioli Presidente Distretto Costa d’Amalfi
Segue breve nota informativa sui distretti turisticiAssociazione Distretto Turistico Costa d’Amalfi
Distretto turistico Costa d’Amalfi – Piazza G. Cantilena – 84010 – Minori (SA)
Mail: distretto.costadamalfi@gmail.com
Cos’è il Distretto Turistico.
Imprese private, enti locali e altri soggetti pubblici, associazioni di categoria e tutti i
soggetti che concorrono alla formazione dell’offerta turistica finalmente hanno la
possibilità di fare rete e partecipare attivamente insieme allo sviluppo socioeconomico
della Costa d’Amalfi: riqualificare e rilanciare l'offerta turistica a livello
nazionale e internazionale, accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori del
Distretto, migliorare l'efficienza nell'organizzazione e nella produzione dei
servizi, assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con
particolare riferimento alle opportunità d’investimento, di accesso al credito, di
semplificazione e celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.
Perché aderire?
Il
“Distretto Turistico” è una nuova figura giuridica legalmente riconosciuta chepuò lavorare in autonomia per lo sviluppo turistico degli organismi pubblici e
privati che ne fanno parte. Un approccio che parte dal basso, dalle imprese, quali
principali attori del comparto turistico di un lembo di terra unico al mondo. Il
Distretto è un organismo snello che avrà la delega ad operare sulle iniziative
individuate, potendo inoltre usufruire di importanti agevolazioni:
Fiscali
Nei distretti sono attivati sportelli unici di coordinamento delle attività delle agenzie
fiscali e dell’INPS, che permettono alle imprese del distretto di risolvere qualunque
questione di competenza di tali enti, presentare istanze, ricevere provvedimenti. La
determinazione del reddito unitario imponibile, nonché dei tributi, contributi e
altre somme dovute agli enti locali, viene operata su base concordataria per almeno
un triennio.
Amministrativi
La facilitazione all’accesso ai contributi regionali, nazionali e comunitari per le
imprese aderenti è permessa dalla possibilità di presentare istanze e avviare
procedimenti amministrativi mediante un unico procedimento collettivo, per il
tramite dei distretti che possono anche arrivare a certificare il diritto per l’accesso
ai citati contributi.
I Distretti Turistici costituiscono poi “Zone a burocrazia zero”, con le relative
agevolazioni, ai sensi dell’art. 3, comma 6, lett. b), del D.L. 13 maggio 2011, n. 70
convertito, con modificazioni, dalla L. 12 luglio 2011, n. 106 (in G.U. n. 160 del 12
luglio 2011). Le Zone a Burocrazia Zero sono l’evoluzione delle Zone Franche
Urbane introdotte con la Finanziaria 2007 (Legge n. 296 del 2006) che, ispirandosi
l modello attuato in Francia, intendevano favorire lo sviluppo economico e sociale,
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Turistico Costa
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anche con
l’interessante meccanismo di esenzione da Ires, Irap ed IMU nonché
l‘esonero
dai contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, principalmentenelle città del Mezzogiorno.
Successivamente, con l’art. 43 del D.L. n. 78/2010, le suddette ZFU sono state
integralmente sostituite dalle c.d. Zone a Burocrazia Zero (ZBZ), estese a tutta
l’Italia con l’ultima legge di stabilità (Legge n. 183/2011) in via sperimentale fino al 31
dicembre 2013.
In definitiva, la normativa applicabile è la seguente:
art. 43, D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio
2010, n. 122;
art. 14, L. 12 novembre 2011, n. 183 (in G.U. n. 265 del 14 novembre 2011).
Di conseguenza, per le nuove iniziative produttive costituite dopo il 1° gennaio 2012,
i vantaggi sono i seguenti:
• i provvedimenti conclusivi dei procedimenti amministrativi di qualsiasi natura ed
oggetto avviati su istanza di parte, fatta eccezione per quelli di natura tributaria, di
pubblica sicurezza e di incolumità pubblica, sono adottati in via esclusiva
dall’ufficio locale del Governo che vi provvede, ove occorrente, previe apposite
conferenze di servizi;
• i provvedimenti conclusivi di tali procedimenti si intendono senz’altro
positivamente adottati entro 30 giorni dall’avvio del procedimento, se un
provvedimento espresso non è adottato entro tale termine;
per i procedimenti amministrativi avviati d’ufficio, fatta eccezione per quelli di
natura tributaria, di pubblica sicurezza e di incolumità pubblica, le amministrazioni
che li promuovono o li istruiscono trasmettono all’ufficio locale del Governo i dati
ed i documenti occorrenti per l’adozione dei relativi provvedimenti conclusivi;
sul fronte fiscale, ove la zona a burocrazia zero (ZBZ) coincida con una delle zone
franche urbane (ZFU), ai sensi della delibera CIPE dell’8 maggio 2009, n. 14, le
risorse finanziarie per queste ultime sono utilizzate dal Sindaco per la concessione
di contributi diretti alle nuove iniziative produttive avviate nelle zone a burocrazia
zero.
Finanziari
Favorire l’accesso al credito e il finanziamento dei distretti e delle imprese che ne
fanno parte assicurando il riconoscimento della garanzia prestata dai confidi ed
altre agevolazioni quali anche la costituzione di fondi da parte dei distretti con
apporti di soggetti pubblici e privati di fondi di investimento in capitale di rischio
delle imprese che fanno parte del distretto.
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