giovedì 9 ottobre 2014

STUDENTI: manifestazione in tutta ITALIA

 
 
 
 
" Ed eccoci di nuovo qui, entriamo in scena e ancora una volta non rimarremo a guardare mentre si riforma la scuola e il mondo del lavoro nel modo in cui non vorremmo mai che ciò avvenisse. Il 10 ottobre saremo di nuovo presenti, ci metteremo la faccia e tutta la nostra rabbia, mostreremo il nostro disappunto e la nostra contrarietà a una linea che non ci appartiene e non condividiamo.
La “Buona Scuola” di Renzi classifica, crea competizione, agevola gli interessi delle imprese, ma non forma, non crea cultura, non investe nel sapere degli uomini e delle donne di domani, si appiattisce, verso il basso, su un mercato del lavoro che ha bisogno di manodopera a basso prezzo e non è in grado di mirare al sapere, alla...
cultura come investimento che possa ribaltare l’attuale modello di sviluppo; espelle tanti giovani e crea quale unico sbocco visibile, la precarietà, condizione che ci vede protagonisti da tempo e non ci consente di sperare nel futuro.
Questo non è il nostro modello di istruzione, i problemi da affrontare sono sotto gli occhi di tutti, i costi sempre più alti, dai libri ai trasporti, con la conseguenza di una forte dispersione scolastica; non si basa su queste condizioni un Paese che crede nel valore dell’istruzione, ma quello che individua la precarietà come soluzione della Crisi. “Lo studio privilegio di pochi”, non può essere un modello valido, non è il nostro modello di istruzione, di lavoro e di Società.



 Noi immaginiamo un’istruzione di qualità per tutti, vogliamo un’istruzione gratuita, spazi per organizzare attività, dobbiamo poter sviluppare le nostre capacità e questo deve essere ritenuto un valore sociale, un investimento per il futuro di tutti, dell’intera Società. L’istruzione deve essere cultura, sviluppo, accrescimento intellettuale, condivisione, non possiamo diventare contenitori di nozioni, dobbiamo poter sviluppare tutte le nostre potenzialità e poter pensare che domani questa sarà una ricchezza per quella Società che vogliamo costruire.
Vogliamo stage di qualità, che non si riducano a basso espediente per un lavoro sfruttato e non pagato spacciato per una formazione che, di fatto, non ha alcun valore formativo; Le valutazioni devono fornire elementi di crescita, da ogni errore deve nascere un germoglio di nuova consapevolezza, i programmi devono essere adeguati ai tempi e aperti alle differenze culturali.
Vogliamo tanto, e lo esprimeremo in modo che tutti possano sentire e farsi un’idea propria. Le promesse non ci incantano, saremo noi gli artefici del nostro futuro, riempiremo tutte le piazze e il 10 ottobre lanceremo il nostro messaggio da Napoli al Governo e a tutto il Paese, per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di diritti, di partecipazione e di democrazia, istruzione libera e gratuita per tutte e per tutti; diritti di cittadinanza e welfare universale; vogliamo dire basta alla precarietà, in tutte le sue forme.






 La scuola non si paga e noi non ci pieghiamo!
Urleremo forte il nostro pensiero, nessuno potrà dire “io non lo sapevo” ..............

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