sabato 24 maggio 2014

PITTURA: ELIANA PETRIZZI espone a POSITANO

Alla SQUARE GALLERY di Franco Senesi con  " RGB Landscapes" , una mostra curata da Marco Izzolino


RGB è un modello di colori le cui specifiche furono definite nel 1931 dalla CIE L la Commissione internazionale sull'illuminazione9. Diversamente dalle immagini a livelli di grigio, questo modello è di tipo additivo: è composto cioè di tre colori base : rosso ( Red), verde ( Green) e blu ( Blue) che miscelati tra loro danno quasi tutto lo spettro dei colori visibili 8con eccezione dei toni porpora)
Questa mostra, il cui titolo prende il nome dal modello di colori, racconta il percorso dell'artista verso una nuova fase del proprio lavoro: nelle sue rappresentazioni del mondo, raggiunte, raggiunte con una fedeltà quasi ostinata ai valori della pittura, e con una sapienza meticolosa nel tradizionale uso dell'olio, fanno il loro ingresso suggestioni provenienti dalla tecnologia digitale. Questa evoluzione  del lavoro della Petrizzi è stata raggiunta attraverso un lento e costante processo di maturazione , che si pone al contempo in continuità ed in contrasto con la sua pittura precedente. In continuità, perché i temi dei suoi dipinti sono quelli tipici del suo lavoro degli ultimi anni; in contrasto, perché la nuova ricerca sul colore fornisce alle opere un aspetto inconsueto  che sembra essere frutto  di un filtro tecnologico digitale. 
 
Un nuovo contrasto tra i due estremi, tra analogico e digitale, tra una raffinata pittura tradizionale e uno sguardo moderno frutto  di nuove tecnologie della visione , sembra aggiungersi a quel muoversi dell'artista sempre sul filo di due aspetti  del fare pittorico  in apparente contrasto.
 
Ci sono due caratteristiche , infatti, che sono sempre immediatamente risaltate nelle opere di Eliana: il primo è l'oggettivo realismo che connota i suoi lavori; il secondo è il tradimento che l'artista fa della realtà stessa alla quale sembra rivolgere il suo primario interesse.  Da una parte la sua pittura si mostra impregnata di cultura figurativa, ma dall'altra la Petrizzi ha saputo condensare l'impianto costruttivo dell'immagine con elementi estranei alla figurazione: ha lasciato penetrare all'interno del dettato pittorico forme astratte e porzioni di materia. Ne è nato un confronto stridente  capace di alterare la forza connotativa della figurazione, avvolgendola nelle trame  della metafora, dell' astrazione, dell' immaginazione, del sogno . I nuovi colori vanno nella direzione  di questa alterazione dell'impianto figurativo.
 
Il processo di astrazione spinge la Petrizzi a semplificare il dialogo con lo spazio fenomenico e a rendere questo un fertile  terreno per l'immaginazione: sottopone innanzitutto le forme reali ad un processo di corrosione dei contorni, ammorbidendone la solidità e avvolgendo tutta l'immagine ad una sfocatura che sembra essere prodotta dalla patina pittorica. Ne risulta una generale vaghezza, che coinvolge ogni cosa: forme, figure, spazi e situazioni. Sicché diventa difficile trovare nei dipinti della Petrizzi qualcosa di completamente stabile, definito, compiuto, qualcosa che si possa descrivere con chiarezza, che non lasci aperto il campo ad una infinità di possibili interpretazioni.
La sfumatura nei contorni, la vaghezza delle forme, rinchiudono i dipinti in una sorta di sospensione metafisica, accreditata, in alcuni casi, dalla stessa idea compositiva. Nelle opere in cui l'artista apre alla sfera del paesaggio, le sintetiche geometrie e la costruzione prospettica marcatamente visibile, ricordano inquiete atmosfere della pittura metafisica.
 
A Mario Sironi la Petrizzi sembra essersi ispirata nell'uso del colore brunito, quasi monocromo, e nel taglio delle luci che invadono la scena restituendone i volumi; da Giorgio De Chirico sembra aver capito la nettezza delle ombre e dell'ambientazione degli elementi stradali e architettonici all'interno di uno spazio aperto che appare quasi infinito. Ma oltre questi richiami Eliana sembra essere suggestionata anche dalla ricerca pittorica surrealista (in modo particolare nei suoi volti), che la spinge ad una continua ricerca della contraddizione: questa appare come una costante di fondo, quasi un'assenza della ragione, dalla quale scaturisce molto del fascino indefinito e indefinibile che queste opere intendono suscitare. I nuovi colori, il rosso il verde e il blue - che provengono dall'assimilazione che la tecnologia fa del reale - rivisitano le atmosfere metafisiche in chiave contemporanea, amplificandone la ricerca surrealista della contraddizione. La realtà ne risulta infatti ulteriormente alterata, ma i filtri cromatici attraverso cui è osservata sembrano offrire elementi nuovi ed inediti, non altrimenti osservabili con la visione normale.
 
 E' come se l'artista avesse scelto di sottoporre i suoi paesaggi tradizionali - in colori bruni sul bianco saturo -, e di conseguenza anche la Pittura Metafisica ad una sorta di scomposizione cromatica, andando a indagare ogni singolo elemento che influisce emotivamente sulla percezione di un'atmosfera 'metafisica' o 'surreale'. La somma di questi elementi, in misura maggiore o minore, darebbe così luogo a sfumature diverse nella percezione di tali atmosfere che sono diventate ormai categorie fondamentali per la definizione di un certo tipo d'immagine. ( scrive di lei il curatore della mostra Marco Izzolino)
 
 

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