martedì 17 agosto 2010

Antonio Parlato: ad un mese dalla sua Scomparsa

Come lo ricorda la scrittrice ed amica Giovanna Mangiaracina


Metti una sera a cena, a Positano. Metti, anche, una sera a cena a Positano, al Mediterraneo, ospiti di Enzo Esposito, delle sue amorevoli doti di convivialità e generosa accoglienza. Metti, poi, che una sera a cena da Enzo non molto tempo addietro, soltanto due o tre anni fa, era possibile trovarsi a fare delle deliziose chiacchierate con Antonio Parlato e sua moglie Caterina, ospiti fissi del Mediterraneo, che ha sede proprio accanto alla loro splendida casa positanese.

Così, vanno snocciolandosi i ricordi di numerosi pranzi e cene, arricchite da piacevoli digressioni culturali in un breve arco temporale, durante cioè la pubblicazione degli ultimi libri a cui Parlato ha dato vita con dedizione e grande passione.

Mi fece dono del volume Flavio Gioia e la Bussola poi, Enzo Esposito e Antonio Parlato, mi resero partecipe della loro lunghissima dunque datata amicizia oltre che delle iniziative letterarie a cui intendevano dare corpo proprio sulla terrazza di casa Parlato.

Fu così che assistetti al ‘dietro le quinte’ della ideazione di Sua Maestà il Baccalà che finalmente venne presentato in giro per l’Italia e, dulcis in fundo, in una meravigliosa e quieta serata agostiana sulla meravigliosa terrazza.

Eravamo tutti seduti in attesa che Antonio Parlato prendesse la parola e presentasse il suo articolato volume. Quando cominciò, ci lasciammo facilmente trasportare dalla gagliarda e dettagliata descrizione delle pagine del libro. Il suo affabulare generoso e sapiente ci ammaliava proprio come un canto di Sirene, perfettamente intonato alla cornice che ci circondava: eravamo un amichevole piccolo pubblico attento e curioso.

La terrazza di Antonio
Lui era largamente consapevole di affascinarci seducendoci con un eloquio che ci trascinava nei meandri delle sue dotte descrizioni.

Fu dunque piacevole attendere tanto la sorpresa finale di cui si vociferava preparata da Enzo con lo staff del Mediterraneo. Quando a tarda ora, i profumati assaggi di baccalà in decine di svariate preparazioni, alcune notissime, altre prese dalle ricette del libro piovvero dal cielo sulla terrazza di Parlato, fu un tripudio di allegria e gusto, di amicizia e serenità.
La Terrazza di Antonio.
Alla fine della serata, sulla mia copia del libro, Antonio Parlato scrisse la mia dedica: ‘a Giovanna che scrive e scrive ed ha anche tante altre virtù’ lasciando ampio spazio alla mia (e all’altrui) immaginazione sulla portata di quanto voleva sottintendere.

Tra le virtù che mi piace immaginare di avere, c’è infatti la gratitudine, con la quale dedico a lui e alle piacevoli chiacchierate fatte insieme queste poche parole di sincero riconoscimento.
G.M.

1 commento:

Massimo Capodanno ha detto...

Cara Lucilla gli volevamo bene tutti noi... era un piacere stare seduti a tavolino con lui e sentirlo parlare.... raccontare ...ci manca un casino...