" Questa mia mostra ritrae in otto miniature i momenti salienti della metamorfosi e del ciclo vitale della Salamandrina terdigitata, assai raro anfibio urodelo (cioè con la coda) endemico della nostra penisola, che da decenni proteggo con amore materno. Come ho già detto nel mio breve trattato su di lei, la Salamandrina: “è l’incarnazione del delicato e vulnerabile equilibrio di un ecosistema primevo, assediato dal lento ma inesorabile incedere dell’involutivo progresso umana. Come mi identifico con la rarissima creatura che amo, anzi venero come sacra! Anch’io, ormai mi sento come un animale in via d’estinzione.”
Eppure mi sento fiero di aver protetto sino ad oggi questa
misteriosa e magica creatura che per me è il simbolo del ‘canyon selvaggio’, il
Vallone Porto, ove vivo da 48 anni."
My exhibition portrays
in eight miniatures the main phases of metamorphosis and life-cycle of the
Spectacled salamander, a very rare urodele (tailed amphibian) endemic to the
Italian peninsula that for decades I protect with motherly love. As I have said
already in my short essay on her, this salamander, “is the incarnation of
the delicate and vulnerable equilibrium of a primeval ecosystem, besieged by
the slow but inexorable encroachment of so-called human progress. How I
identify with this rarest of creatures whom I love, even worship as
sacred! I too, now, feel
like an animal on the way to extinction.”
And yet I feel proud
having protected up to this day such a mysterious and magical creature who is
for me the symbol of the ‘Wild Canyon’, the Valley of Il Porto’ where I live
for the past 48 years.
Gianni
Menichetti, ‘Il Porto’, Positano, 2019
con Maria Giovanna Manzini intervista Gianni:
con Enzo Esposito
con Hellen
con Maria Rosaria, Chiara e Michele o' Direttore
con Maria Giovanna Manzini intervista Gianni:
Questa
sera presso il ristorante “Il Mediterraneo” il proprietario Enzo Esposito ha
organizzato una bellissima ed interessante mostra di Gianni Menichetti l’eremita di Positano. Una piccola collezione
di quadri raffiguranti tutte le fasi di vita della salamandrina. Così ci
racconta Gianni in questa breve intervista:
“La
prima volta che la salamandrina è stata descritta scientificamente è stata alla
fine del ‘700 e questa creatura che ama i luoghi ombrosi e umidi è stata
trovata vicino a colate laviche alle falde del Vesuvio.
E’
una creatura misteriosissima, soprattutto perché non si vede mai durante
l’anno, si vede solo la femmina quando fa le uova. L’unica volta che
scientificamente è stato testimoniato il corteggiamento non l’accoppiamento, perché non si
accoppiano, è stato un caso rarissimo anche tra gli anfibi. Le salamandre fanno
una danza di corteggiamento e il maschio depone una spermateca per terra e la
femmina la raccoglie con la vulva. L’unica testimonianza scientifica vera del
corteggiamento risale al 1926. E’ stato uno scienziato tedesco che ha osservato
questo corteggiamento senza accoppiamento. Il corteggiamento avviene mesi prima
ed è difficilissimo osservarlo. Le femmine che di solito stanno 2,3 giorni in
acqua a deporre le uova, vivono nel profondo della terra e si nutrono di
antropodi e piccole creaturine. Durante la deposizione delle uova non si
nutrono. Le salamandrine non crescono con la coda che è la metà della lunghezza
del corpo e non sono più di 11 cm. La salamandrina è una larva che ha già la
parvenza di un adulto”
con Enzo Esposito
con Hellen
con Maria Rosaria, Chiara e Michele o' Direttore
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