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Un gozzo di quegli anni. Sullo sfondo i faraglioni di Positano Mamma e Figlio.
Seduto a Prua Pietro Pane che pur ragazzino si imbarco su una barca assieme
a tantissimi pescatori e marinai positanesi per soccorrere i naufraghi , nonostante
dal Safari sparavano verso i naufraghi
Il 2 febbraio del 1943 il sottomarino inglese Safari, capitanato dal famigerato e pluridecorato comandante Ben Briant, navigava in immersione nelle nostre acque a caccia di prede nemiche da affondare.
Intercettato un convoglio davanti a Positano, composto dal Salemi e dal Val Savoia, lanciò i primi siluri sul convoglio. La Valsavoia fu il primo ad essere colpito e affondato in poco tempo. La Salemi fu affondato a colpi del cannoncino prodiero. I due vapori erano diretti a Palermo carichi di cemento, cereali, paglia e fieno. Attualmente i relitti giacciono rispettivamente 88 e mt 103 di profondità.
Intercettato un convoglio davanti a Positano, composto dal Salemi e dal Val Savoia, lanciò i primi siluri sul convoglio. La Valsavoia fu il primo ad essere colpito e affondato in poco tempo. La Salemi fu affondato a colpi del cannoncino prodiero. I due vapori erano diretti a Palermo carichi di cemento, cereali, paglia e fieno. Attualmente i relitti giacciono rispettivamente 88 e mt 103 di profondità.
Pochi anni fa i subacquei del Team DWELLER, guidati da Stefano Ruia, hanno documentato il relitto del Valsavoia (già Rosolino Orlando), ricostruendo la storia di quel tragico 2 febbraio.
Successivamente i sommozzatori Roberto Carrani e Renato Giammarruto si sono immersi sul relitto e hanno recuperato la sua campana.
Il documento scritto dopo l'operazione di recupero
dei sommozzatori.
“Tutto cominciò il 2 febbraio 1943 e tutto terminò in una manciata di minuti intorno alle ore 14.00. Due mercantili, la Valsavoia e la Salemi, uscirono dal golfo di Napoli dirette a sud, ma furono intercettate da un sommergibile inglese appostato attorno a Li Galli. Safari era il nome di questo sommergibile ed era comandato da Ben Bryant.
La Valsavoia fu centrata in piena poppa da un siluro affondando in brevissimo tempo, mentre un secondo siluro indirizzato alla Salemi mancò il bersaglio andando ad esplodere contro i faraglioni “Mamma e Figlio” facendoli saltare in aria.
In emersione rapida il Safari cannoneggiò il Salemi sotto la linea di galleggiamento e tanto bastò a farlo capovolgere ed affondare in breve tempo. Il Valsavoia è adagiato a 92m mentre il Salemi è a circa 114m. Non credo che qualcuno sia mai sceso sul Salemi mentre sul Valsavoia sono scesi certamente Ugo Birk, corallaro di Napoli, e Gianluigi Giusti, corallaro e profondista di Ferrara.
Roberto Carrani ed il sottoscritto siamo scesi con l’appoggio di Pasqualone ed abbiamo fatto delle immersioni che contribuiscano a dare alla vita un sapore particolare. Abbiamo sempre usato aria compressa e seguito scrupolosamente le tabelle di decompressione della US Navy. Il comandante Ben Bryant credo sia passato a miglior vita nel suo letto e di recente (anni Novanta). In una delle immersioni abbiamo recuperato questa campana.
Roberto Carrani; Renato Giammarruto
quel che rimane del faraglione "Mamma" |
Un immenso grazie a Giuseppe Merolla che ha arricchito le mie conoscenza su questa tragica vicenda dell' ultima guerra. Vi ricordo che mi sono occupato altre volte di questa vicenda leggibili su
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