Dopo " L'Identico e il Diverso" e " Io e l'atro Io" due libri di poesie, Benito Ruggiero è uscito con un nuovo libro in prosa," Prima del Dopo" con frammenti di ricordi, pensieri e monologhi sulla sua infanzia a Positano tra i suoi quartieri preferiti; Liparlati, Nocelle e la spiaggia grande.
La poesia è il suo sogno di sempre. Sin da bambino, se ispitato con una pietruzza lasciava incisi brevi versi sulle pareti delle grotte di Positano e sulla spiaggi a grande tracciava parole sulla battigia
Benito Ruggiero è nato nel 1934 a Moiano, dove trascorrerà qualche anno , Poi con tutta la famiglia si trasferisce a Positano.
Il desiderio di scrivere non lo abbandona mai. Ma soltanto dagli anni '90, dopo una vita molto intensa, riesce finalmente a realizzare i primi libri di poesia fino ad oggi, dove raccoglie in un libro scheggie di ricordi infantili, pensieri e riflessioni. Ed è in quei pensieri tutto quello che è stato da lui attraversato; sia la vecchia casa di Moiano o il carrubo della casa a Liparlati, la montagna bucata di Montepertuso o un amore sottrattogli quando era ragazzo, i sentieri sotto i piedi nudi, le sagome nere degli aerei, il mare amico, il mare insidioso e gli effluvi, l’asperità di una corteccia di cipresso, la morbidezza di una pelle amata. La montagna, dove raccoglieva frutti selvatici, sarà il suo rifugio prediletto alla soffocante sofferenza di scoprirsi in qualcosa di inspiegabilmente diverso, una convivenza con il dolore imparata con l’amaro sapore del tempo. In fondo, la montagna divenne poesia e la poesia divenne rifugio come lo era stata la montagna. Rifugio in cui liberare e trovare sé stesso, sollievo alla tensione del suo esistere.
Benito prosegue tuttora assiduamente il suo percorso di scrittura, sempre teso alla ricerca della perfetta assonanza tra il suo pensiero, l’esistenza e le parole. Attualmente vive a Monza.
Come lo descrive un'amica :
Il libro, che si presenta come libro di racconti, dà in realtà diverse forme espressive ai ricordi e ai pensieri attraverso dialoghi dal taglio teatrale, monologhi e racconti brevi e brevissimi. In racconti come Chiesamadre, Cerco in un solo sguardo Positano, Il pianto dell’agave, Leggero mare, Camminare fra gli spazi che vita ha lasciato, Vi scorre l’alba e trascorre l’ovest, Oltre il portone verde,’O reviezzolo, per citarne solo alcuni, la presenza di Positano e tutto ciò che la circonda si coglie forte; tra queste pagine l’autore sembra voler rivivere i ricordi che lo legano ai suoi luoghi raccontandoli. Vediamo pagina dopo pagina formarsi la figura di un bambino che ha per la prima volta la gioia di pedalare su una bici, lo vediamo diventare pugile con il desiderio di cantare, lo vediamo ridere e sorridere con autoironia, lo vediamo correre spaventato da realtà più grandi di lui, lo sentiamo crescere e sentiamo il suo desiderio di tornare a “quando la parola oceano non era ancora stata inventata. C’era solo ‘o mare.” Il significato del titolo si svela nel racconto omonimo:Preferisco quando le cose “sono” più di quando “si spiegano”.Dopo averle spiegate non so mai come ripiegarle e riporle, come ridare la forma di prima.
Nessun commento:
Posta un commento