" Cerco sensi lontani di tempi. O forse no. Forse è il tempo a cercarsi, non io. Intonati suoni al suo passare. In quest’aria non fredda, non più calda. Sui sentieri, rassicuranti volte di legno e soli. Mi sento, sono, il tuo racconto, leggero mare. Ti passa accanto il preludio in gocce sul taglio della cupola-ceramica. Qui è la pioggia a bagnarsi di maiolica. Ha, lo spirito, sue dimore. Leggero mare, il bianco si tocca in gradazioni grigie, ma tu hai tuoi percorsi, altri toni per il bianco. Non escludi, accosti. Limpidezze diverse da arie a preludi. Il cielo compare disfandosi. Luminarie. Da una curva, Positano. Oltre, la sera.
Nulla cade. È solo una vaga impressione. Nulla cade, tutto è preso per un altrove.
Ha, lo spirito, sue dimore. Dimore di tempi che tornano in questi tempi. Tornano nella risposta fedele, nei volti rischiarati dalla brace. Veglie, preghiere davanti al camino, le mani tese al tepore, appena il freddo sulla schiena. Il sempre nei gesti. Con dita fredde raccogliere le pigne cadute. Sentiero aperto. Era così, è così il freddo. È limpido.
Volto indietro lo sguardo, spingendo avanti un cuore solo. Passare l’inconsapevole della propria consapevolezza. Conosco quello che conoscevo, o forse conosco per tornare a conoscere quello che conoscevo. Modulata dalle curve della strada, la musica delle ciaramelle. Volute di neve in fuga tra i faggeti. Nel lontano, l’alone bianco. Neve sul mare.
Leggero mare, hai quest’aria che ti smuove o ti muove appena. Calma aspettativa del tempo che passa, del tempo che passando torna. Vedevo anch’io aprirsi le finestre allineate dalla strada, stessa magia delle statuine allineate. Allegri passi, panieri sottobraccio, profumi caldi nel sottile alito dei camini. Una fila di impronte indisturbate sulla sabbia. Le mie, forse. Uguale ma diverso suono di campane. La nostra storia nella storia del sempre.
Vorrei condividere con voi queste parole di Hegel, vi ho trovato tutta l’essenza di quel giorno e, credo, dell’esistere: “Nell’idea, anche quello che sembra passato è conservato in eterno. L’idea è presente, lo spirito è immortale. Né passato, né avvenire. È l’adesso.”
Ciò che ci appare perduto può solo tornare, e tornerà. Lo dice questo giorno che sempre torna. A tutta Positano, possiate ricevere quel giorno la carezza di chi più amate.
Credere è già il miracolo che si ripete. "
Buon Natale ... Benito Ruggiero
( Nella foto Io con Benito Ruggiero (D) tre mesi fa) .
IO E L'ALTRO IO è un libro che raccoglie di 96 poesie scritte da Benito Ruggiero.
Leggo nell' introduzione: " Il doppio: il sè e l'altro, Io el'altro io. L'io che incontra se stesso come soggetto diverso eppure identico e gli dà corpo e voce, affrancando il proprio sè, affidandogli n ruolo di coprotagonista nel percorso della propria vita. Il tema dell' alterità, ma con una funzione soggettiva è il filo che si dipana e conduce il lettore, verso dopo verso, nell'essenza di questa seconda opera di Benito Ruggiero " Io e l'altro Io".
" Io devo essere io e devo essere l'altro io,
la mia mente è la sua mente,
noi siamo la nostra mente"
" Pareva impresa impossibile trovare isole fra l'aria.
L'aquilone che io credevo smarrito tra i sepolcri
dell'infinitudine, celava presenze di memorie
al di là del filo." pag. 50
****************
" io ero giovane e assomigliavo a te. Tu eri scalza e io ti presi per mano. Tu eri identica al luogo in cui io ero. Dove eravamo ? Proprio in quel presente del presente. Odo con l'anima quello che odo. La stesa cosa che edificai nel luogo in cui ero."
pag.91
Benito Ruggiero è nato a Moiano nel 1934 - Ha trascorso l'adolescenza a Positano; Attualmente vive a Monza. Lo scorso anno ha pubblicato " L'identico e il diverso"
Il Libro di poesie di Benito Ruggiero "Io e l'altro Io'' è senz'altro un libro da relalare a chi si vuol bene a Natale ed è reperibile presso l' edicola di Rosanna Gargiulo al Pastiniello. Gli auguri per il Santo Natale che il poeta positanese ha voluto dedicarci
Edito da Nuovi Autori --12,00 euro
Nessun commento:
Posta un commento