venerdì 25 febbraio 2022

Un ricordo a Luigi Russo


IL 25 FEBBRAIO  DEL 2005, Luigi Russo, detto o' Mazzafierro, perchè da ragazzo lavorava come fabbro al Pastiniello con il padre. Poi amico con Baldo Parlato aprirono un ristorante in piazza Amerigo Vespucci, alla spiaggia " La Cambusa " 1967. Ebbero presto un gran successo. Molti pittori italiani e stranieri e tanti giovani . Lo frequentarono il pittore romano Antonello Marinucci, Ottavio Romano, Valy Myers. con gianni Menichettilo  spagno lo Eduardo  Arroyo .....e tanti altri. 

Antonello Marinucci

Luigi, sempre disponibile  e cortese con i clienti 

Ottavio Romano 

Luigi è stato indubbiamente nella gastronomia positanese una COLONNA importante

Un grandissimo GRAZIE a chi mi ha aiutato e collaborato a montare quest post 
                                                Il ricordo di Valentia

Papà e nato il 10 febbraio 1935, da nonna Giuseppina e nonno Sabatino. Fratello di Eva, luisella, Elvira, geppina e Maria, quindi unico maschio, pupillo di mia nonna. Ha studiato al liceo e si è diplomato come marconista, dopodiché il suo sogno sarebbe stato studiare architettura, ma mio nonno che doveva sistemare tutte le sorelle lo ha esortato a camminare da solo…e così si e imbarcato in Marina, diventando ufficiale e navigando ha avuto la possibilità di viaggiare, imparare le lingue e mettere da parte qualche risparmio…era imbarcato sull’Andrea Doria, ma lo hanno trasferito pochi giorni prima del naufragio e la famiglia pensava fosse morto, invece era su un’altra nave!! 

Viaggiando a New York ha conosciuto in anticipo rispetto all’Italia, i vinili, i disk jokey e così ha deciso di aprire il Quick Silver a Positano…quello è stato il suo primo locale…che ha cavalcato l’onda del beatnick che stavano scoprendo Positano…Jenny aveva una piccola boutique di costumi nel locale, le pareti erano coperte di specchi (avanguardia per l’epoca!) e c’erano Patrick e Pier Luigi che facevano i dj…gli artisti che frequentavano il Quick erano tanti…Vali Myers, Edoardo Arroyo, Shawn Philips, Jean Paul Chambas…resta famosa una retata dei carabinieri al locale, dove tutti gli hippy chiaramente avevano parecchio da nascondere e ci fu un fuggi fuggi generale, anche dalle finestre!!! qualche anno dopo nel 67 ha aperto la cambusa, inizialmente da solo, affiancandosi poi al socio decennale Baldo, che era tornato da Londra dove aveva lavorato al White Elephant, accumulando esperienza e savoir  faire…i due hanno messo in piedi un sodalizio durato più di 40 anni e che ha confermato la Cambusa come uno dei ristoranti storici di Positano…Sempre di luigi è l’idea di costituire la cooperativa L’incanto, che ancora oggi gestisce gli stabilimenti balneari, unendo tutte le famiglie che avevano un pezzo di concessione e dove non sempre i rapporti erano facili lavorando in concorrenza : Vischitiello, Capraro, Lucibello, Ortolano e luigi e Baldo…sotto la guida di luigi le famiglie si sono unite, dando vita alla realtà che esiste tutt’ora sotto la sapiente gestione di Lulu. 

Luigi era un amante della vita, aveva una passione divorante per il suo lavoro, per il mondo che scorreva all’interno del ristorante, amante e cultore della buona tavola, della convivialita, del buon vino…ha sempre amato spendere i soldi guadagnati, investendo, viaggiando, godendoseli! Amava ridere, ed era un uomo che conosceva bene la vita e le cose del mondo…

A 48 anni ha conosciuto mamma che era venuta qui in vacanza con Nadia, con cui lavorava al consiglio d’Europa, e si sono innamorati e sposati e nell’arco di poco tempo sono nata io. È stato un amore maturo e profondo che va ancora avanti nonostante siano 17 anni che mia mamma è rimasta vedova…

Nella vita di Luigi hanno contato tanto gli amici, Cesare Stara , Paolo Cavallino, Mario Esposito, Vito bon bon, Giovanni Russo, Riccardo Parisio…ha contato  il lavoro, e soprattutto  io e mia mamma più di tutto, e la sua Positano da cui non riusciva a staccarsi per periodi lunghi…gli mancava l’aria…aveva il mare nel sangue…

Adorava la sua barca, la nostra bella casa per cui ha fatto tanti sacrifici, e a dispetto di un carattere forte e deciso, figlio di chi ha sempre dovuto costruirsi da solo, era un uomo dolce e generoso. E avrei voluto ereditare un briciolo del suo talento, ma soprattutto capire che da lui potevo imparare tantissimo…purtroppo la mia giovinezza fino ai 35 anni (è tanto!!!) è stata dominata dalla tossicodipendenza e non mi ha dato modo di vedere e apprezzare nulla, anzi ha distrutto interamente tutto quello che avevo attorno, relazioni, famiglia, attività…

Nel maggio del 2004 luigi ha subito un’operazione di disostruzione della carotide, che purtroppo non è andata bene: la sera che è stato dimesso, ha avuto un ictus terribile, davanti a noi, e da lì fino al 25 febbraio 2005, è stata una lunga agonia con lui handicappato al 100%, un dramma terribile che ancora fatichiamo a superare con mamma…infatti non vorrei che venga ricordato per questo…

Un caro saluto e buona domenica!  Vale 


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