sabato 18 maggio 2019

Stonewall the Temple a Napoli, 2°parte

                                  Complimenti Vito ...
                              
 
il sindaco di Napoli, De Magistris ,  ha aperto il suo discorso facendo i complimenti a Vito, e dicendo che Napoli, nonstante i pensieri dei vertici del potere della politica, rimane una città aperta alle diversità. Ha affermato che bisogna realizzare gli ideali che hanno spinto le persone dei moti degli anni sessanta. De magistris è inoltre orgoglioso dell'energia umana e culturale della sua città.
 
 
 
da sin mediatore, traduttore Brian, kurt kelly (il proprietario del bar), Tree , il console USA, il sindaco de Magistris, il presidente dell'associazione Arcygay, Vito Fusco.
il primo intervento è stato del console americano. ha detto che il tema è particolarmente caro al consolato, a 50 anni dagli eventi di Stonewall.
 

 
 

il proprietario del bar, Kurt Kelly, ha affermato che una delle cose più importanti è far uscire un messaggio da Stonewall, dato che c'è ancora molta strada da fare.  Tree sequoia ha raccontato gli eventi che ha direttamente vissuto il 28 giugno del 69. ricorda che gli chi si dichiarava apertamente omosessuale non aveva diritti, si rischiavaaddirittura il licenziamento o lo sfratto. All'epoca si doveva pagare una quota ai poliziotti per tenere un locale aperto. I poliziotti inscenavano situazioni come ritrovamenti di droga che in realtà non apparteneva a loro. Dato che era vietato servire da bere a persone dichiaratamente omosessuali, e anche ballare insieme in pubblico, iniziarono ad aprire i gay bar, luoghi in cui potessero rilassarsi. Tree Sequoia ricorda che la notte del raid decisero di reagire a questi soprusi. era iniziata la vera protesta. Buttarono giù parchimetri, da usare per difendersi, e incendiarono cassonetti. I poliziotti quindinsi barricarono nel bar. Lasommossa durò per tre giorni.
Vito nel suo intervento racconta come sia iniziato questo suo progetto. Ci dice che quando è stato a New York per un workshop abbia scoperto quasi per caso dell'esistenza di questo bar e che nei giorni di permanenza lì non ha visto quasi nulla della città, dedicandosi solo a conoscere le persone nel bar. Ha parlato infatti con molte persone, chiedendo loro, per realizzare gli scatti, di mettersi in connessione con il bar, che lui vede come un tempio, di chiudere gli occhi e riaprirli solo quando si sentissero loro stessi.

 

 
 
 

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