sabato 29 agosto 2009

DANZA A POSITANO , Anzi A Li GALLI

Positano: Gonzalo Garcia, il più bell'Apollo del mondo ha danzato sull'isola Li Galli

Per la prima volta nella storia torna la danza sull’Isola de Li Galli, buon retiro di Léonide Massine e Rudolf Nureyev. Mai fino ad ora l'isola era stata teatro di uno spettacolo di danza aperto al pubblico.
Sarà Gonzalo Garcia primo ballerino del New York City Ballet, considerato attualmente “il più bell’Apollo del mondo”, scelto anche per il Gala di apertura delle ultime Olimpiadi di Atene, a riportare venerdì (domani) 28 agosto, la grande danza in questa isola della Costiera amalfitana.

Il “Positano Myth Festival” è stato inaugurato il 22 agosto con la mostra fotografica di Pino Settanni, dedicata ai nuovi miti, ed ora si prosegue con un omaggio alla danza, al mito, alla bellezza.
E' nell'arcipelago Li Galli, che, secondo la leggenda, le sirene tentarono di attirare Ulisse. In quell'occasione pare non ci siano riuscite, ma l'incanto di questi tre isolotti, piazzati di fronte Positano, di sicuro ha catturato per mezzo secolo il celebre coreografo e ballerino russo Léonide Massine e più tardi Rudolf Nureyev. Tutti sedotti dalla malia di questi 40 mila metri quadrati di paradiso.
Li Galli fu tanto amata da Léonide Massine che, sull’isola del Gallo Lungo, la maggiore delle isole, nel 1924 costruì Villa Grande, ricordata come Villa Massinem ristrutturata da Le Corbusier nel 1937.
Tanti nomi di personaggi e grandi artisti come Léonide Massine, Rudolf Nureyev, Sergej Diaghilev, Vaslav Nijinsky, Pablo Picasso, Igor Stravinsky hanno avuto un legame con quest’isola, dalla quale hanno tratto ispirazione e alla quale hanno donato un grande fascino.
La serata ideata e curata da Daniele Cipriani, riunisce mito, danza e arte insieme a grandi nomi della coreografia, della musica e della pittura e nasce con l’obiettivo di rappresentare l’eterno contrasto tra Apollineo e Dionisiaco. Apollo e Dioniso, vissuti nel mito dell’Olimpo e maturati nella concezione filosofica di Friedrich Nietzsche come simbolo delle parti in lotta dall’animo umano, vengono qui rappresentati da perle dell’arte e della danza che hanno vissuto l’Isola Li Galli e l’energia che essa sprigiona.
È una serata per riflettere anche su tutti gli italiani costretti ad andare via dall’Italia per realizzare le loro aspirazioni artistiche come Alessio Carbone all’Opera di Parigi, Paola Pagano al Ballet du Capitole de Toulouse e Silvia Azzoni all’Hamburg Ballett.
Narratrice d’eccezione Paola Saluzzi interverrà, guidandoci, con letture di testimonianze e di brani poetici.
In apertura un omaggio alla filosofia che aleggiava all’Isola Li Galli durante la permanenza di Léonide Massine. Rivivrà in Alessio Carbone, primo ballerino dell’Opera di Parigi, e Dorothée Gilbert, étoile dell’Opera di Parigi, la vita di due giovani ballerini in una sala di danza nell’interpretazione di “Tre Preludi” coreografia Ben Stevenson, su musica di Sergej Rachmaninoff accompagnati al pianoforte dal Maestro Vinicio Colella.
E’ il ricordo all’amore che Leonide Massine aveva per il suo progetto, ma è anche certamente magnifica espressione di apollineo rappresentato dallo studio della danza con disciplina e rigore.
Apollo, infatti è il dio della pace, del tempo libero, dell'armonioso riposo, dell'emozione estatica, della contemplazione intellettuale, dell'ordine logico e della calma filosofica, della pittura, della scultura, della poeticità epica.
Tra i brani coreografici di grande valore storico oltre che coreutica, un estratto da l’Apollon Musagète di George Balanchine, passato alla storia come l’Apollo di Balanchine, creato nel 1927 su musica di Igor Stravinsky. Con questa coreografia elegante e stilizzata, Balanchine firmò il manifesto del nuovo classicismo.

Per questa serata, Apollon Musagète sarà interpretato da Gonzalo Garcia primo ballerino del New York City Ballet (compagnia fondata da George Balanchine), considerato attualmente “il più bell’Apollo del mondo”, scelto per il Gala di apertura delle ultime Olimpiadi di Atene dove ha danzato “Apollon Musagete” davanti al Partenone lo stesso che ballerà a Li Galli con Paola Pagano del Ballet du Capitole de Toulouse nel ruolo di Tersicore.
Quest’opera è anche un omaggio all’impresario dei Ballets Russes, di cui quest’anno ricorre il centenario, Sergej Diaghilev. Sulla stessa scia, un estratto da “Parade - Il prestigiatore Cinese” di Léonide Massine primo interprete e coreografo, su musiche di Erik Satie e costumi di Pablo Picasso.
Sergej Diaghilev, infatti, è stato il primo a mettere in scena Parade che rappresenta il desiderio di provocazione e la spinta verso la riflessione; la volontà di andare oltre la danza, in una concezione quasi wagneriana di teatro totale, di fusione fra danza, musica e pittura.
Nella Torre Saracena dell’Isola ci sono immagini che testimoniano la splendida opera di Massine e Picasso. Manuel Paruccini, ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, sarà l’interprete di questo pezzo storico.
Dioniso invece è il dio del vino e della baldoria, della vita che cresce, dell'emozione estatica e dell'ispirazione, dell'istinto e dell'avventura ed ancora dell'intrepida sofferenza, del canto, della musica, della danza e del teatro.
“La Morte del Cigno” di Michel Fokine interpretata da Dorothee Gilbert è il celebre assolo creato per Anna Pavlova nel 1905 su musica di Saint-Saens. Nel pas seul, Fokine recupera l’essenza del romanticismo e rappresenta un contenuto altamente drammatico mediante passi relativamente non complicati, ribadendo il predominio dell’espressione, del dionisiaco, sul virtuosismo e provando che “La danza non poteva… soddisfare solo l’occhio, ma attraverso l’occhio doveva penetrare nell’anima”. L’intero corpo è espressivo, incarna il dionisiaco, in contrasto con una tradizione che consente alle braccia poche posizioni codificate, lineari.
Perla coreografica e espressione Dionisiaca è “Nijinsky” di John Neumeier su musiche di Shostakovic, "una biografia dell'anima, dei sentimenti e delle sensazioni" di un uomo e artista che rivoluzionò l'immagine del 'maschio' che danza. L’arte rappresentata è costituita dal mettre en danse la complessità della psiche disturbata di Nijinsky.
In una coreografia quasi espressionista, che tocca punte di altissima drammaticità, esplodono le insanabili contraddizioni di un uomo e di un artista travolto dalle vicende. Indissolubile il legame con Romola, nello straziante passo a due, dove la donna assume le sembianze di una figura salvifica; l’interprete per la serata è Silvia Azzoni e Olexsandre Ryabko nel ruolo del divus (Hamburg Ballett).
Anche nel centro di Positano, al Museo del Viaggio, dalle 22.00 sarà possibile seguire la magia della serata nello straordinario contesto della mostra Mini Max di Pino Settanni.


Ringrazio gli amici che mi hanno fornito questo materiale da pubblicare. Sono ancora a Roma tra letto sondini , flebo , ed altre scocciature. Mi dispiace veramente tanto di essermi persa questa studenda performance positanese. Un abbracio a tutti Voi che spero di rivedere presto, Mx.

2 commenti:

Unknown ha detto...

SOY ESPAÑOL Y FUI TESTIGO DE ESA

MARAVILLA QUE LI GALLI Y SOBRE TODO APOLLO UNA INTERPRETACION
CON GARRA Y PERFECION QUE BORDO
EL GRAN BAILARIN QUE ES GONZALO
GARCIA, EL CUAL DEMOSTRO UNAS
CUALIDADES VIRTUOSAS PARA LA DANZA
Y LO MAS PRECIOSO ES SU TRATO QUE
ES SENCILLO Y AMABLE. MARAVILLOSO

Unknown ha detto...

SOY ESPAÑOL Y FUI TESTIGO DE ESA

MARAVILLA QUE LI GALLI Y SOBRE TODO APOLLO UNA INTERPRETACION
CON GARRA Y PERFECION QUE BORDO
EL GRAN BAILARIN QUE ES GONZALO
GARCIA, EL CUAL DEMOSTRO UNAS
CUALIDADES VIRTUOSAS PARA LA DANZA
Y LO MAS PRECIOSO ES SU TRATO QUE
ES SENCILLO Y AMABLE. MARAVILLOSO