Foto Max Capodanno/ vietata la riproduzione
...ho ricevuto un graditissimo omaggio: Il suo libro autobiografico " PROFUMI " dove l'attore francese racconta la sua vita di ragazzo, militare nel corpo dei parà francesi , di scavezzacollo , degli inizi inaspettati come attore e della sua venuta in Italia. Il suo inizio di attore nel nostro paese dove ha ottenuto grande successo restando comunque una persona di grande semplicità. .. Cercate il libro e vi divertirete un mondo nel leggerlo. Per quanto mi riguarda lo scoprii nei cinematografi romani intorno agli anni '60 e subito mi piacquero i suoi personaggi . Poi, lo conobbi personalmente su un set nel '71 e quel servizio aprì la mia carriera di fotografo a Roma, sia in Rai che al Messaggero. In quegli anni lo ri-fotografai come mangiafuoco al circo Wulber...un 'altra delle sue esperieneze di uomo di spettacolo. Philippe si è arruolato subito ventenne nei parà francesi combattendo in Algeria e Indocina. Poi esordice nel cinema in Francia con in Il buco di Jacques Becker dove interpreta uno sfortunato carcerato che tenta l'evasione dalla prigione. A causa di ragioni politiche si vede costretto ad emigrare in Italia, luogo che diventerà la sua seconda casa. Qui incontra l'attore Vittorio Caprioli e sotto la sua influenza, segue la strada della recitazione, facile sbocco per un temperamento inarrestabile come Leroy. In Italia tra cinema e Tv ha interpretato in una cinquantina di anni più di 200 ruoli.
Quest'anno sapendo che sarebbe venuto a Positano per partecipare alla visione del film di Vittorio Caprioli " Leoni al Sole" non mi sono fatto perdere l'occasione di scendere alla Buca per incontrarlo di nuovo e in questa occassione mi ha permesso di fare una foto fantastica.."Come 52 anni fa" in groppa al Leone di destra....
leggo nel suo libro: " ...Un titolo evocativo. Di primo acchitto sembrerebbe inadeguato all'avventurosa vita di Philippe Leroy-beaulieu. Una vita dinamica iniziata sulla sscia di impegni assunti secoli prima da importanti rappresentanti della sua famiglia, una delle espressioni alte della nobiltà francese ottocentesca. ...." ( scrive Cesare Nissirio)
Philippe Leroy alla Buca di Bacco con Emi De Sica , il grande amico Cesare Nissirio Sasà Rispoli e Giovanni Truncellitto.
Scrive Philippe nel primo capitolo: " Non avevo mai pensato a diventare un attore, poichè, per tutta la vita, ho girovagato di qua di la e, in questo modo, potevo interpretare tutti i personaggi che mi venivano generosamente offerti dalle incertezze dei miei vagabontaggi. Sono nato bohèmien. Mia nonna ribatteva dicendo che sono nato sotto un cavolo, e aggiungeva, corrucciata, "come i bambini benestanti". Io rispondo che non ho mai sopportato i cavoli, ne verdi, ne neri, ne cappucci, ne di bruxelles, nè le verze, nè i cavolfiori. Oggi, forse, avrei preferito nascere nella culla di un re di Roma, perchè no, dato che sono più di quarantacinque anni che vivo sotto l'egida della Repubblica Italiana. Oh, un re immaginario, s'intende, e non Vittorio Emanuele, l'ultimo in ordine di tempo, non era molto ben voluto. A pensarci bene. Anche figlio di un Re Fannullne mi sarebbe piaciuto.
A queste parole, i miei antenati si rivolteranno nella tomba, e mi insulteranno, gridando allo scandalo.
Per tutta la vita, hanno provveduto per tenere alto il buon nome della Francia, ed ecco che spunto io che mi dichiaro apolide. Non avrebbero dovuto cacciarmi dalla facoltà di Scienze Politiche. Da giovane avevo osato introdurmi nell'aula a loro nome: ne sono uscito, subito, incorreggibile visionario".......
Se volete sapere il seguito di questa storia, correte in libreria e comprate Profumi di Philippe Leroy
Caro Massimo ,
RispondiEliminae' bellissimo ...
tutto quello che esprimi ... e' bellissimo ....
il Mare, i profumi del limone e del basilico ,i colori ,
le vite , i cuori ......!!!!
Tu sei davvero Speciale...
ciao Antonella
Grazie Anttonella ...;-)
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