Nella foto di Francesca Sorrentino un malato cronico affetto da Internet-mania...... :-)
È nato come un semplice svago, un modo nuovo di tenersi in contatto. Poi però per alcuni è diventata una specie di fissazione. E adesso? Adesso la Facebook mania, se oltrepassa certi limiti, si cura direttamente in ospedale. Nelle prossime settimane il day-hospital di Psichiatria del policlinico Gemelli, con la collaborazione dell’associazione «La promessa», aprirà un ambulatorio ad hoc, rivolto a chi di Facebook (e degli altri social network) proprio non può fare a meno. A breve le prime visite. Il percorso riabilitativo prevede un ciclo di sedute di gruppo e se la situazione lo richiede è perfino contemplato il ricorso ai farmaci. Il problema, insomma, è dannatamente serio.
Peggio della nicotina. Dell’alcol. È come una droga, difficile smettere. La chiamano «amico dipendenza», dall’inglese «friendship addiction», ed è un disturbo che si contrae online.
Inoltre leggo che un neuropsichiatra tedesco ha pubblicato il libro provocatorio Demenza Digitale in cui scrive che il computer è dannoso per i bambini: se lo usano per troppo tempo lo sviluppo del cervello ne soffre e si verificano deficit irreversibili. Come sempre è il senso della misura la chiave giusta di lettura.
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