LA MADONNA DI LORETO, PATRONA DEGLI AVIATORI
LA DATA
Il 10 dicembre di ogni anno si celebra la Madonna di Loreto, la Madonna
Nera. È il
giorno che ricorda il trasporto da Nazareth a Loreto (Ancona) della Casa
Natale dove
Maria fu allevata ed ebbe la visita dell’Angelo Gabriele. E dove visse
anche Gesù.
Quest’anno la ricorrenza coincide con una data molto importante: i cento
anni dalla
proclamazione della Vergine Lauretana quale “Patrona degli Aviatori”.
LA LEGGENDA
Alle spalle
di quel Decreto
Pontificio del 24
marzo 1920 vi
era un’affascinante
leggenda che si tramanda intatta anche oggi.
Tutto iniziò nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, con una visione
dell’eremita frà
Paolo della Selva, riportata alle autorità ecclesiastiche. Lì si narra
di un’immensa luce che aveva improvvisamente illuminato la notte. La gente era uscita
di casa per ammirare lo straordinario avvenimento, ma non capiva cosa fosse quella
sorgente luminosa che sembrava provenire da un bosco infestato dai briganti nei pressi di
Recanati. Il sole
all’alba svelò il
mistero. Era una casetta, sospesa da
bellissimi
angeli, che si librava nell’aria fino a posarsi su un colle coperto da un
bosco di lauri
Gli Apostoli avevano trasformato quella casetta in chiesa, ma quando
Nazareth finì
sotto il dominio dei Turchi musulmani, gli angeli la sollevarono e la
trasferirono in
volo. Il 10 maggio 1291 la depositarono a Tersatto (oggi Fiume). Tuttavia,
le continue
ruberie ai pellegrini spinsero gli
angeli a spostare il sacello nella nuova sede di
Ancona, dove sorge attualmente la chiesa di Santa Maria Liberatrice di
Posatora, dal
nome chiaramente evocativo: posa et ora, fermati e prega. Anche questa
soluzione
non si rivelò soddisfacente a causa di problemi di sicurezza e, dopo nove
mesi, gli
angeli effettuarono un
terzo trasloco nei
pressi di Porto
Recanati, in località
Banderuola, dove oggi sorge una splendida chiesetta. L’attiguo boschetto
apparteneva
a una nobildonna di Recanati, Donna Loreta, ed è, quindi, probabile che si
dicesse
"Andiamo dalla Madonna di Loreta". Ma la vicinanza con il mare
esponeva la casa
alle incursioni turche. Gli angeli decisero allora di rilocare la Casa sul
terreno dei
fratelli Rinaldi di Antici le cui
pratiche mercantili indussero gli angeli
a effettuare la
traslazione definitiva. Dopo soli quattro mesi, gli angeli posero la Santa
Casa in cima
al monte Prodo, al centro della strada pubblica che da Recanati va al
porto.
TRA LEGGENDA E REALTÀ
La Santa Casa
non ha fondamenta
proprie ed è
costituita da tre
pareti,
originariamente appoggiate a
una grotta. Una
finestra sulla parete
è definita
dell'Angelo, perché da essa la Madonna ricevette l'Annunciazione. Sin dal
momento
dell’arrivo, gli abitanti di Recanati le hanno rivolto grande attenzioni e
hanno eretto
un muro per proteggere la Casa dalle intemperie e dal degrado del suolo.
Intorno ad
essa è stata successivamente edificata la Basilica della Santa Casa,
divenuta meta di
pellegrinaggi e di artisti.
Nel tempo si sono create due scuole di pensiero: una sosteneva la tesi
miracolosa
della traslazione angelica,
la seconda affermava
che il trasporto
sarebbe stato
effettuato via nave dalla famiglia Angeli, al tempo regnante dell’Epiro.
La seconda ipotesi è quella ovviamente più accreditata nella dimensione
terrestre, ma penso che qualunque Aviatore propenda in cuor suo per la tesi miracolosa.
Agli inizi del 900, quando l’uomo riuscì a coronare il suo desiderio di volare, si cercò subito un celeste patrono per il nuovo mezzo aereo. La devozione lauretana appariva particolarmente adatta e orientava la scelta verso la Madonna di
Loreto.
Le prime iniziative sorsero in Italia durante la Grande Guerra. Sugli
aeroplani di una
Squadriglia di volo fu dipinta la Santa Casa. Dal canto suo, l’Aero Club
d’Italia tentò
in seguito di mobilitare verso tale ipotesi anche le società aeronautiche alleate e poi,
nel dopoguerra, ricercò il supporto dell’Alto clero.
Fu
così che, convinto
della miracolosa traslazione
volante, Papa Benedetto
XV
accolse i desideri dei piloti della 1ª Guerra Mondiale ed elesse la Beata
Vergine di Loreto
Aeronautarum Patrona
. È evidente, dunque, che la protezione di Maria si estende a tutti, militari e civili, a chiunque viaggi e a chi, in volo e
nei servizi di terra, garantisca la sicurezza e la tranquillità dei trasportati.
Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che
fece inserire
nel Rituale Romano. È costituita da tre orazioni speciali. Nella prima si
implora Dio
affinché l’aereo serva alla sua gloria e al bene dell’umanità. In essa si
fanno voti di
incolumità per coloro che se ne servono. Nella seconda e nella terza si
implora la
Vergine Maria e
l’Angelo del Signore
affinché accompagnino i
trasvolatori e li
facciano giungere incolumi alla meta.
APPUNTO FINALE
In chiusura un’ultima
aggiunta. La Madonna
di Loreto è
raffigurata come una
Madonna Nera, al
pari della Madonna
di Positano. Ambedue
vengono da terre
lontane e hanno viaggiato in modo miracoloso. La formula
Posa et Ora è riferibile a
Loreto. Posa Posa a
Positano. La Madonna
di Loreto è
fortemente venerata da
chiunque nell’ambito aeronautico. La Madonna di Positano è strenuamente
onorata
da qualsiasi positanese.
Lo si capisce
dai momenti di
bisogno in cui
entrambe
vengono invocate. Casualità, parallelismi, storie comuni dell’agiografia? Forse
sì, ma
di certo c’è
anche la prospettiva di chi ha vissuto le due realtà da aeronauta
positanese
.
Una scultura di Giovanni Russo che raffigura la Madonna di Loreto. E' alta 1,70 mt . pesa circa un quintale
Giorgio Francesco Russo
LA MADONNA DI LORETO, PATRONA DEGLI AVIATORI
LA DATA
Il 10 dicembre di ogni anno si celebra la Madonna di Loreto, la Madonna Nera. È il
giorno che ricorda il trasporto da Nazareth a Loreto (Ancona) della Casa Natale dove
Maria fu allevata ed ebbe la visita dell’Angelo Gabriele. E dove visse anche Gesù.
Quest’anno la ricorrenza coincide con una data molto importante: i cento anni dalla
proclamazione della Vergine Lauretana quale “Patrona degli Aviatori”.
LA LEGGENDA
Alle spalle di quel Decreto Pontificio del 24 marzo 1920 vi era un’affascinante
leggenda che si tramanda intatta anche oggi.
Tutto iniziò nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, con una visione dell’eremita frà
Paolo della Selva, riportata alle autorità ecclesiastiche. Lì si narra
di un’immensa luce
che aveva improvvisamente illuminato la notte. La gente era uscita di casa per
ammirare lo straordinario avvenimento, ma non capiva cosa fosse quella sorgente
luminosa che sembrava provenire da un bosco infestato dai briganti nei pressi di
Recanati. Il sole all’alba svelò il mistero. Era una casetta, sospesa da bellissimi
angeli, che si librava nell’aria fino a posarsi su un colle coperto da un bosco di lauri
.
Gli Apostoli avevano trasformato quella casetta in chiesa, ma quando Nazareth finì
sotto il dominio dei Turchi musulmani, gli angeli la sollevarono e la trasferirono in
volo. Il 10 maggio 1291 la depositarono a Tersatto (oggi Fiume). Tuttavia, le continue
ruberie ai pellegrini spinsero gli angeli a spostare il sacello nella nuova sede di
Ancona, dove sorge attualmente la chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora, dal
nome chiaramente evocativo: posa et ora, fermati e prega. Anche questa soluzione
non si rivelò soddisfacente a causa di problemi di sicurezza e, dopo nove mesi, gli
angeli effettuarono un terzo trasloco nei pressi di Porto Recanati, in località
Banderuola, dove oggi sorge una splendida chiesetta. L’attiguo boschetto apparteneva
a una nobildonna di Recanati, Donna Loreta, ed è, quindi, probabile che si dicesse
"Andiamo dalla Madonna di Loreta". Ma la vicinanza con il mare esponeva la casa
alle incursioni turche. Gli angeli decisero allora di rilocare la Casa sul terreno dei
fratelli Rinaldi di Antici le cui pratiche mercantili indussero gli angeli a effettuare la
traslazione definitiva. Dopo soli quattro mesi, gli angeli posero la Santa Casa in cima
al monte Prodo, al centro della strada pubblica che da Recanati va al porto.
TRA LEGGENDA E REALTÀ
La Santa Casa non ha fondamenta proprie ed è costituita da tre pareti,
originariamente appoggiate a una grotta. Una finestra sulla parete è definita
dell'Angelo, perché da essa la Madonna ricevette l'Annunciazione. Sin dal momento
dell’arrivo, gli abitanti di Recanati le hanno rivolto grande attenzioni e hanno eretto
un muro per proteggere la Casa dalle intemperie e dal degrado del suolo. Intorno ad
essa è stata successivamente edificata la Basilica della Santa Casa, divenuta meta di
pellegrinaggi e di artisti.
Nel tempo si sono create due scuole di pensiero: una sosteneva la tesi miracolosa
della traslazione angelica, la seconda affermava che il trasporto sarebbe stato
effettuato via nave dalla famiglia Angeli, al tempo regnante dell’Epiro.
La seconda ipotesi è quella ovviamente più accreditata nella dimensione
terrestre
, ma
penso che qualunque Aviatore propenda in cuor suo per la tesi miracolosa.
A
gli
inizi del
‘
900
, quando
l’uomo riuscì a coronare il suo desiderio di
volare, si
cercò subito un celeste patrono per
il nuovo mezzo aereo
. La devozione lauretana
appariva particolarmente adatta e orientava la scelta verso la Madonna di Loreto.
Le prime iniziative sorsero in Italia durante la Grande Guerra. Sugli aeroplani di una
Squadriglia di volo fu dipinta la Santa Casa. Dal canto suo, l’Aero Club d’Italia tentò
in seguito diLA MADONNA DI LORETO, PATRONA DEGLI AVIATORI
LA DATA
Il 10 dicembre di ogni anno si celebra la Madonna di Loreto, la Madonna Nera. È il
giorno che ricorda il trasporto da Nazareth a Loreto (Ancona) della Casa Natale dove
Maria fu allevata ed ebbe la visita dell’Angelo Gabriele. E dove visse anche Gesù.
Quest’anno la ricorrenza coincide con una data molto importante: i cento anni dalla
proclamazione della Vergine Lauretana quale “Patrona degli Aviatori”.
LA LEGGENDA
Alle spalle di quel Decreto Pontificio del 24 marzo 1920 vi era un’affascinante
leggenda che si tramanda intatta anche oggi.
Tutto iniziò nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, con una visione dell’eremita frà
Paolo della Selva, riportata alle autorità ecclesiastiche. Lì si narra
di un’immensa luce
che aveva improvvisamente illuminato la notte. La gente era uscita di casa per
ammirare lo straordinario avvenimento, ma non capiva cosa fosse quella sorgente
luminosa che sembrava provenire da un bosco infestato dai briganti nei pressi di
Recanati. Il sole all’alba svelò il mistero. Era una casetta, sospesa da bellissimi
angeli, che si librava nell’aria fino a posarsi su un colle coperto da un bosco di lauri
.
Gli Apostoli avevano trasformato quella casetta in chiesa, ma quando Nazareth finì
sotto il dominio dei Turchi musulmani, gli angeli la sollevarono e la trasferirono in
volo. Il 10 maggio 1291 la depositarono a Tersatto (oggi Fiume). Tuttavia, le continue
ruberie ai pellegrini spinsero gli angeli a spostare il sacello nella nuova sede di
Ancona, dove sorge attualmente la chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora, dal
nome chiaramente evocativo: posa et ora, fermati e prega. Anche questa soluzione
non si rivelò soddisfacente a causa di problemi di sicurezza e, dopo nove mesi, gli
angeli effettuarono un terzo trasloco nei pressi di Porto Recanati, in località
Banderuola, dove oggi sorge una splendida chiesetta. L’attiguo boschetto apparteneva
a una nobildonna di Recanati, Donna Loreta, ed è, quindi, probabile che si dicesse
"Andiamo dalla Madonna di Loreta". Ma la vicinanza con il mare esponeva la casa
alle incursioni turche. Gli angeli decisero allora di rilocare la Casa sul terreno dei
fratelli Rinaldi di Antici le cui pratiche mercantili indussero gli angeli a effettuare la
traslazione definitiva. Dopo soli quattro mesi, gli angeli posero la Santa Casa in cima
al monte Prodo, al centro della strada pubblica che da Recanati va al porto.
TRA LEGGENDA E REALTÀ
La Santa Casa non ha fondamenta proprie ed è costituita da tre pareti,
originariamente appoggiate a una grotta. Una finestra sulla parete è definita
dell'Angelo, perché da essa la Madonna ricevette l'Annunciazione. Sin dal momento
dell’arrivo, gli abitanti di Recanati le hanno rivolto grande attenzioni e hanno eretto
un muro per proteggere la Casa dalle intemperie e dal degrado del suolo. Intorno ad
essa è stata successivamente edificata la Basilica della Santa Casa, divenuta meta di
pellegrinaggi e di artisti.
Nel tempo si sono create due scuole di pensiero: una sosteneva la tesi miracolosa
della traslazione angelica, la seconda affermava che il trasporto sarebbe stato
effettuato via nave dalla famiglia Angeli, al tempo regnante dell’Epiro.
La seconda ipotesi è quella ovviamente più accreditata nella dimensione
terrestre
, ma
penso che qualunque Aviatore propenda in cuor suo per la tesi miracolosa.
A
gli
inizi del
‘
900
, quando
l’uomo riuscì a coronare il suo desiderio di
volare, si
cercò subito un celeste patrono per
il nuovo mezzo aereo
. La devozione lauretana
appariva particolarmente adatta e orientava la scelta verso la Madonna di Loreto.
Le prime iniziative sorsero in Italia durante la Grande Guerra. Sugli aeroplani di una
Squadriglia di volo fu dipinta la Santa Casa. Dal canto suo, l’Aero Club d’Italia tentò
in seguito di mobilitare verso tale ipotesi anche le società aeronautiche alleate e poi,
nel dopoguerra, ricercò il supporto dell’Alto clero.
Fu così che, convinto della miracolosa traslazione volante, Papa Benedetto XV
accolse i desideri dei piloti della 1ª Guerra Mondiale ed elesse la Beata Vergine di
Loreto
Aeronautarum Patrona
. È evidente, dunque, che la protezione di Maria si
estende a tutti, militari e civili, a chiunque viaggi e a chi, in volo e nei servizi di terra,
garantisca la sicurezza e la tranquillità dei trasportati.
Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che fece inserire
nel Rituale Romano. È costituita da tre orazioni speciali. Nella prima si implora Dio
affinché l’aereo serva alla sua gloria e al bene dell’umanità. In essa si fanno voti di
incolumità per coloro che se ne servono. Nella seconda e nella terza si implora la
Vergine Maria e l’Angelo del Signore affinché accompagnino i trasvolatori e li
facciano giungere incolumi alla meta.
APPUNTO FINALE
In chiusura un’ultima aggiunta. La Madonna di Loreto è raffigurata come una
Madonna Nera, al pari della Madonna di Positano. Ambedue vengono da terre
lontane e hanno viaggiato in modo miracoloso. La formula
Posa et Ora
è riferibile a
Loreto.
Posa Posa
a Positano. La Madonna di Loreto è fortemente venerata da
chiunque nell’ambito aeronautico. La Madonna di Positano è strenuamente onorata
da qualsiasi positanese. Lo si capisce dai momenti di bisogno in cui entrambe
vengono invocate. Casualità, parallelismi, storie comuni dell’agiografia? Forse sì, ma
di certo c’è anche la prospettiva di chi ha vissuto le due realtà da
aeronauta
positanese
.
Giorgio Francesco Russo mobilitare verso tale ipotesi anche le società aeronautiche alleate e poi,
nel dopoguerra, ricercò il supporto dell’Alto clero.
Fu così che, convinto della miracolosa traslazione volante, Papa Benedetto XV
accolse i desideri dei piloti della 1ª Guerra Mondiale ed elesse la Beata Vergine di
Loreto
Aeronautarum Patrona
. È evidente, dunque, che la protezione di Maria si
estende a tutti, militari e civili, a chiunque viaggi e a chi, in volo e nei servizi di terra,
garantisca la sicurezza e la tranquillità dei trasportati.
Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che fece inserire
nel Rituale Romano. È costituita da tre orazioni speciali. Nella prima si implora Dio
affinché l’aereo serva alla sua gloria e al bene dell’umanità. In essa si fanno voti di
incolumità per coloro che se ne servono. Nella seconda e nella terza si implora la
Vergine Maria e l’Angelo del Signore affinché accompagnino i trasvolatori e li
facciano giungere incolumi alla meta.
APPUNTO FINALE
In chiusura un’ultima aggiunta. La Madonna di Loreto è raffigurata come una
Madonna Nera, al pari della Madonna di Positano. Ambedue vengono da terre
lontane e hanno viaggiato in modo miracoloso. La formula
Posa et Ora
è riferibile a
Loreto.
Posa Posa
a Positano. La Madonna di Loreto è fortemente venerata da
chiunque nell’ambito aeronautico. La Madonna di Positano è strenuamente onorata
da qualsiasi positanese. Lo si capisce dai momenti di bisogno in cui entrambe
vengono invocate. Casualità, parallelismi, storie comuni dell’agiografia? Forse sì, ma
di certo c’è anche la prospettiva di chi ha vissuto le due realtà da
aeronauta
positanese
.
Giorgio Francesco Russo
Bellissimo articolo, complimenti
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