sabato 28 settembre 2019

Festa del pesce: la storia

il logo della Festa del pesce fu realizzato nel '91 da Luigi Collina in arte a' Pantera

Paolo Marrone con la sua
band e la moglie

Chiedo a
 
Paolo Marrone, leader del gruppo musicale i Sonacore  e "anziano" della Festa del Pesce  come è nata questa divertente manifestazione sempre gremita di persone. Ecco cosa Paolo mi racconta : " Ci sono eventi che sono legati indissolubilmente al luogo in cui si svolgono, anzi vivono quasi in simbiosi con esso e si ha la netta sensazione che non possono esistere in nessun altro posto al mondo. Questo è per Positano la festa del pesce, nata nel 1980 per iniziativa di un gruppo di amici, con lo scopo di dar vita ad una manifestazione spontanea e genuina che esaltasse lo spirito di ospitalità e convivialità dei positanesi riuniti intorno ad un piatto di pesce e ad un buon bicchiere di vino.
il rione Chiesa Nuova

 Le prime edizioni si svolsero nel quartiere della Chiesa Nuova ed il numero crescente di persone che vi parteciparono anno dopo anno fu l’indice di un successo straordinario. Ben presto le anguste e tortuose stradine della “Chiesa Nuova” cominciarono a stare un po' strette e fu necessario trovare un luogo più adatto. La scelta cadde non a caso sulla spiaggia di Fornillo, la seconda spiaggia di Positano, meno celebrata e mondana della spiaggia grande, ma forse più fascinosa e autentica, con le sue scogliere selvagge e la presenza imponente e ricca di storia della torre Clavel.


L’appuntamento per la festa, sempre per l’ultimo sabato di settembre, divenne un punto fermo dell’estate positanese, un simbolico commiato dall’estate ed un saluto per i nostri ospiti al ritmo della musica popolare e all’insegna dei piatti tipici della nostra cucina marinara: totani e patate, frittura di paranza, tubetti e totani. 


Quest'anno le grosse novità culinarie saranno il kepurp e pennette al profumo di alici (aglio, olio, prezzemolo, pan grattato e colatura di alici).
Nel 1991, improvvisamente la festa subì uno stop, problemi organizzativi e la necessità di un ricambio generazionale degli organizzatori, la relegarono in un oblio durato ben quattordici anni.
Si è dovuto aspettare fino al 2005 per vedere la XIV festa del pesce, alla cui organizzazione ha partecipato l’intero paese, allo scopo di fare di questa manifestazione l’evento clou del fine estate in costiera amalfitana. 

La novità più importante è stata quella di dare vita al felice binomio tra festa del pesce e solidarietà, con il fine di aiutare varie associazioni senza scopo di lucro che operano sul territorio. L’intero ricavato della festa viene distribuito a queste associazioni ed in primis ai “volontari per Positano onlus” che operano a supporto della sezione locale della Croce Rossa e svolgono un opera essenziale nella gestione delle emergenze sanitarie sul nostro territorio.



Mimì Collina, patron del Bar Internazionale e tra i fondatori della festa, aggiunge:” Volevamo una festa anche noi perché la festa della nostra Madonna coincideva con quella di Montepertuso a Luglio, volevamo farne una a settembre per la Chiesa Nuova. Allora le feste popolari erano legate sempre a ricorrenze religiose, quindi ci organizzammo, mi ricordo che eravamo un gruppo di amici, lo Sciamarro, Mimì Amendola, tantissimi…”

Il menù anche allora fu a base di pesce accompagnato dal travolgente ritmo della musica popolare del gruppo Praianese di Giovanni e Pasquale Scala e dal sitar di Shawn Philips, lo straordinario musicista americano che aveva scelto Positano come suo buen retiro.

L’enorme afflusso di persone, difficilmente contenibile delle strette viuzze del quartiere, consigliò di spostare la Festa in un luogo più ampio, ma altrettanto affascinante, e la scelta cadde sulla spiaggia di Fornillo.
Fino agli anni novanta la Festa fu organizzata sempre su questa spiaggia dagli abitanti del quartiere: i Pupetto, Garibaldi, Domenico, i Guadagno, l’associazione Solaria e tanti altri. Il lavoro era enorme, i mezzi e gli uomini limitati. Ricordo ad esempio che il pesce che si utilizzava era unicamente quello fornito dalla lampara di Praiano, i totani e patate venivano preparati nella cucina di Pupetto e della Casa Guadagno sotto la supervisione di Garibaldi. I musicisti che si esibivano erano quasi sempre amici o amici degli amici che si riunivamo per l’occasione.
I Tammore

Ricordo ancora l’anno in cui il primo gruppo di musica popolare vero e proprio sbarcò alla festa, si chiamavano “ li Ciaravoli”, i cantastorie, e ammaliarono tutti con i loro canti e le loro danze.

La notorietà della festa crebbe a dismisura e ad un certo punto ci si rese conto che era diventato impossibile accogliere in modo soddisfacente tutta la gente che accorreva entusiasta ed in numero sempre crescente.
Negli anni novanta si decise allora di fare una pausa di riflessione, durata fino al 2006, quando durante una serata passata alla Taverna davanti ad una pizza, un gruppetto di amici pensò che era giunta l’ora di far rivivere questa emozione.
Nacque quell’anno la nuova festa del Pesce, che, come segno di continuità con la precedente, ne riprese la numerazione, partendo con la XV edizione.
Si capì fin dall’inizio che bisognava correggere il tiro e allargare la base organizzativa per cercare di far fronte ad un afflusso di persone che si prevedeva biblico.

Si pensò quindi di estendere la Festa a tutta la spiaggia, rendendone partecipi tutte le attività di Fornillo, si organizzò poi, grazie alla collaborazione dei marinai di Positano, un servizio navetta gratuito dal molo della spiaggia grande e vennero infine coinvolti nella preparazione dei piatti i ristoranti di tutto il paese.

La Festa cercava di scrollarsi di dosso quella etichetta di manifestazione di parte, forse troppo frettolosamente affibbiatagli, per diventare la festa di tutti, dove ognuno che volesse partecipare, animato dalla buona volontà di fare qualcosa per il proprio paese, era accolto a braccia e mente aperte.
i positanesi (Raffaele Guarracino, Pasqualino e Gabriele Mandara) puliscono i pesci sul molo della Torre Clavel

Personalmente ho sempre cercato un senso, un motivo, una ragione del successo di questa festa, del perché alla sua realizzazione partecipi mezzo paese, senza una polemica o un distinguo, del perché tante persone la attendono con trepidazione. 
Sarà il fascino di Fornillo, sarà il clima mite delle sere settembrine, sarà la musica, il vino o il pesce, ma penso che la risposta più naturale è quella che questa festa è fatta dalla gente, per la gente, tra la gente, mescolando cose semplici: una goccia di mare, uno spicchio di luna, un pizzico di musica, una spruzzata di simpatia; non ci sono posti riservati, pranzi di gala, ospiti d’onore, ma si sta tutti insieme per una sera appassionatamente.
E da questa gente ci si aspetta anche che diventino protagonisti del progetto di solidarietà che da sempre vive in simbiosi con questa festa. 
Il “Pazzariello” Pasquale Terracciano


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