giovedì 7 dicembre 2017

Michele Theile: il ricordo di Romolo Ercolino


Giovedì 16 dicembre nel Quartiere della CHIESA NUVA è previsto un ricordo di Michele Theile, recentemente scomparso,  a cura della dottoressa Matilde RomitoImmagini nel Tempo”,


Romolo Ercolino mi manda un suo ricordo del suo amico .....

" La scomparsa del maestro e amico Michele Theile, il pittore di Positano, al quale la nostra città deve moltissimo, perché con la bellezza e magnificenza e l’originalità delle sue opere ha contribuito non poco a portare e a far conoscere Positano nel mondo. Come tutti gli amici che lo avevano conosciuto e voluto bene, anch’io voglio ricordarlo per la sua bontà d’animo, per la sua cortesia, per la sua riservatezza e per la stima e rispetto che aveva per tutti. Doti, purtroppo, ora rare da ritrovare in tanti palloni gonfiati che credono solo nel dio danaro.

Michele, ebbe un’infanzia triste ed infelice che lo vide nello stesso tempo profugo ed orfano della sua terra madre. Nonostante l’affetto che molti positanesi gli dimostrarono sempre, non riuscì mai a dimenticare i giorni tristi, le paure e le violenze morali subite in tenera età, che segnarono la sua vita. Fu la pittura, arte che aveva coltivato fin da piccolo, a trarlo fuori dall’isolamento del suo mondo e a renderlo famoso  collocandolo tra i grandi artisti del nostro paese anche se fu sempre schivo e riservato con tutti. Come tutti i grandi artisti di ogni tempo, aveva bisogno di solitudine spirituale per creare le sue opere. Amico di Stenio Bella, altro illustre personaggio che con lui aveva  diviso, subito e sopportato le stesse lunghe e dolorose vicende legate al periodo bellico, non riuscì, a differenza dell’amico, a scrollarsi di dosso il doloroso peso di  quegli anni anche se quando si era in compagnia, ero amico di entrambi, sapeva essere partecipe e gioioso.

 

          
La tavolozza di Michele
Nell’apprendere la  notizia della sua improvvisa dipartita, mi è tornato alla memoria un episodio risalente ad alcuni anni or sono quando Stefano Ruocco, un amico di Massa Lubrense,  mi regalò la fotocopia di un quadro di Positano, risalente della fine del XVIII secolo, senza sapermi indicare la provenienza. Pubblicai la foto sul DUCA, il mensile diretto dall’indimenticabile Luca Vespoli (senior), pregando ilettori di comunicarmi eventuali ulteriori notizie sull’autore Marc Girardet e sull’opera da cui era stata tratta. Mi telefonò Michele dicendomi che l’opera era pubblicata nel XII volume della raccolta di “LE MAGASIN PITTORESQUE”, un’opera che lui possedeva e custodiva gelosamente ma che io potevo  consultare in qualunque momento.

            L’originale, che Michele acconsentì a farmi riprodurre, era a colori così come riportata nel mio libro “Positano la città verticale”.

            Ai primi di luglio di due anni or sono, ricevetti una nuova graditissima telefonata da Michele  che, complimentandosi per il mio libro “Essad Bey scrittore azerbaigiano a Positano”,ricevuto in regalo da Elio Bella, figlio di Raffaele Bella, altro grande artista positanese, nel quale ricordavo la diaspora positanese dei tanti ebrei che, tra le due guerre mondiali, per sfuggire alla tragedia causata della inumane leggi razziali tedesche, qui trovarono rifugio e accoglienza da noi. Tra questi vi era anche sua madre e lui di riflesso. Complimentandosi per il libro, aggiunse: -Tu non sai quanto noi dobbiamo a tuo padre e quanto ci ha aiutato in quei tristi momenti. Tutte le volte che si preparava una retata delle S.S., ci avvisava in modo che potessimo rifugiarci da qualche parte. Di solito ci nascondavamo nella grotta alla spiaggia di Fornillo in attesa del segnale di passato pericolo. Ricordo ancora anche l’aiuto materiale che, nel suo piccolo, ha dato a noi a agli altri nelle nostre stesse condizioni. Ora, memore di quei tristi giorni, e di quanto ha fatto tuo padre voglio che sia tu ad avere la raccolta di “LE MAGASIN PITTORESQUE” perché sei il solo che saprà custodirla e farne buon uso.

            Lo ringraziai moltissimo e gli disse quanto avrebbe fatto piacere a mio padre sentire quello che mi aveva detto. Tutte le volte che sfogliavo uno dei 14 volumi gli rivolgevo un affettuoso pensiero. Da oggi, ci sarà un pensiero più profondo ed affettuoso per uno che ha amato tanto Positano e, come pochi altri, si sei prodigato per difenderla dall’audace mano dell’ignorante che, in poche stagioni, distrugge ciò che rimane di tanta bellezza. Come scrisse lo storico Matteo Camera.

            Caro Michele, ovunque tu sia, sappi che tutti noi abbiamo tuoi riguardi un debito che non potremmo mai saldare. Possiamo solo dirti  grazie per quanto  hai fatto e dato al nostro paese."

Gli artisti Aniello Cinque e Michele Theile nello studio di quest'ultimo
 

Nessun commento:

Posta un commento