sabato 25 luglio 2015

Matteo Pugliese in mostra alla White Room Positano ...Domani venerdì 24 luglio




La Liquid art system, Vi aspetta domani 24 luglio all'inaugurazione della  mostra di Matteo Pugliese "Infinite Battaglie" alle ore 18.30  a cura di Marco Izzolino.
l'artista sarà presente presso la White Room Positano part of  Liquid art system  di Franco Senesi
Matteo Pugliese con Franco Senesi

Liquid art system, progetto fondato da Franco Senesi, presenta la prima mostra personale a Positano di Matteo Pugliese, “Infinite Battaglie”.
Nel lavoro di Matteo Pugliese il concetto del limite gioca un ruolo fondamentale. Questo tema è centrale non solo per la serie delle figure che lottano per emergere dalle pareti – la serie “Extra Moenia” Fuori dalle mura- ma anche per la serie dei “Custodi” e, seppure in misura minore, per quella degli Scarabei. Ad un primo sguardo le tre serie sembrano non solo differenti ma addirittura in antitesi tra loro: tormentati e mossi da sacro furore gli Extra Moenia, ieratici e centrati i Custodi, e ludici e spensierati gli Scarabei… Tuttavia ad un’indagine più attenta non è difficile scoprire il fil rouge che li tiene uniti; quello del limite appunto.

                                          Matteo Pugliese e Franco Senesi
Negli Extra Moenia questo limite è rappresentato dalla presenza del muro stesso. Cosa meglio di una parete rappresenta il blocco, il condizionamento che ci imprigiona e ci costringe? L’insofferenza verso questa costrizione si traduce allora in una lotta e in uno sforzo radicale che ha l’unico obbiettivo di scardinare questa prigione e ristabilire una condizione –fisica o mentale- che il soggetto ritiene meritevole e necessaria. L’affrontare e il superare detto limite diventa il punto di partenza e l’occasione per una rinascita, per una nuova vita, lontano dai compromessi e dalle frustrazioni che per troppo tempo si era deciso di accettare e tollerare. 
Si possono citare vari riferimenti iconografici per questa serie di sculture, riferimenti classici come il gruppo del Laocoonte, rinascimentali come i Prigioni di Michelangelo, o manieristi come l’Appennino del Gianbologna, ma questi non toglierebbero nulla alla complessità e all’interesse suscitato dagli Extra Moenia; ne sottolineano invece l’universalità del tema trattato, che mai ha smesso di attrarre gli artisti.


Nei Custodi il concetto del limite è altrettanto importante, solo - in apparenza - meno evidente. Queste figure non hanno più bisogno di lottare perché la loro battaglia l’hanno già vinta. La smania di liberarsi dal blocco si traduce ora nella consapevolezza di averlo attraversato. Battaglie, guerre e frustrazioni le hanno lasciate alle spalle e solo restano evidenti i requisiti, grazie ai quali queste guerre sono state vinte: un grande equilibrio, una profonda consapevolezza e una forte determinazione. Concetti questi   espressi attraverso lo stravolgimento delle proporzioni classiche (questo sì in netta antitesi con gli Extra Moenia): piedi enormi e sicuri, corpi possenti e centrati, visi decisi e sguardi consapevoli, spesso con gli occhi socchiusi di chi non teme più minaccia alcuna. Soprattutto compare un nuovo elemento prima assente, l’ironia; requisito evidentemente indispensabile per poter finalmente accettare e comprendere se stessi e, dunque, il mondo intero. L’ energia e il dinamismo sono però ancora ben presenti, ma non si manifestano più con l’azione fisica e la tensione muscolare bensì con l’espressione di una forza annunciata ma non esibita. Le linee di forza non esplodono più verso l’esterno ma implodono, si rincorrono tra i loro stessi vortici.
Infine gli scarabei… nella antica cultura egizia rappresentavano il ciclo di eterna rinascita e trasformazione degli esseri viventi ed è chiara la loro funzione magico-apotropaica. Lo scarabeo perpetua il concetto di solidità e di forza delle due serie precedenti. Il solo paragone con l’uomo (peso proprio, peso spostato, distanza percorsa, li rende eroici). Anche qui, per contrasto, ritorna chiaro il concetto del limite.

L'artista Matteo Pugliese, il gallerista  Franco Senesi e Walter Vaghi
 fonditore per le opere di Pugliese
presso la Fusioni d'Arte 3V di Origgio  (VA)
Gli Scarabei di Pugliese trovano anch’essi la loro collocazione ideale sulla parete, ma al contrario degli Extra Moenia per essi il muro non rappresenta un limite o una minaccia, ma una possibilità di mettersi in evidenza e raccontarsi… e mostrare così non solo il proprio aspetto esteriore, ma la parte più intima e caratteristica. Gli scarabei di Pugliese custodiscono i sogni nati letteralmente per gioco, da bambini. A questi lavori l’autore ha scelto di affidare i suoi eroi: gli oggetti o i giocattoli che nella sua infanzia abitavano le sue avventure, vere o presunte, ma comunque reali, attraverso le quali immaginava e costruiva il proprio futuro… un avvenire dove i limiti non esistono, nel quale la fantasia e l’immaginazione possono tutto.
Liquid art system, a project founded by Franco Senesi, presents Matteo Pugliese’s first personal exhibition in Positano “Infinite Battaglie" (Endless Battle).
In Matteo Pugliese's work, the concept of limit plays a crucial role. This topic is fundamental not only as regards the series of those figures who struggle to emerge from walls – the “Extra Moenia” series Fuori dalle mura (Out of the walls) – but also as regards the “Custodi” (Guardians) series and, to a lesser extent, the Scarabei (Beetles) one.
 At a first glance, the three series do not only seem to differ but they also seem to be in contrast with each other: the “Extra Moenia” anguished and driven by sacred fervour; the “Custodi” hieratic and focused; the “Scarabei” playful and cheerful... Nevertheless, if we look more carefully, it is not difficult to find out the fil rouge that connects them: the limit, precisely. 

In ExtraMoenia, the limit is the presence of the wall itself. Is there anything better than a wall to represent the block, the conditioning that traps us and forces us? The intolerance towards this constraint translates into a struggle and an extreme effort only aiming at demolishing this prison and restore a – physical or mental – condition that the subject believes worthy and necessary. Tackling and going beyond this limit is the starting point and the opportunity for rebirth, for a new life, far from those compromises and frustrations that one had decided to accept for such a long time. 
We can quote several iconographic references for this series of sculptures, classical references like the Laocoonte group, the Renaissance ones like Michelangelo's Prigioni, or the mannerist ones like the Appennino by Gianbologna, but they would not diminish the complexity and the interest raised by the Extra Moenia; on the contrary, they highlight the universality of a topic that never ceased to appeal artists. 
In Custodi, the concept of limit is as important but – only seemingly – less evident. These figures need not to fight any longer because they have already won their struggle. The urge to break loose from the block translates into the awareness of being through it. Battles, wars and frustrations have been left behind and only the features necessary to win those battles are shown: a strong balance, a great awareness and determination. These concepts are expressed by overturning the traditional proportions (and this is in contrast with Extra Moenia): very large and steady feet, powerful and focused bodies, determined faces and aware gazes, often with half-closed eyes like someone who fears no threats. But, above all, there is a brand new element: irony, a feature that is clearly essential to finally accept and understand oneself and, subsequently, the whole world. Power and dynamism are still present, but they are not expressed by physical action and muscle tension but by expressing an announced – but not shown – strength. The lines of force do not outburst but they implode, chase each other among their own vortexes. 

Lastly, the Scarabei... in the ancient Egyptian culture they represented the cycle of endless rebirth and transformation of the human beings, and their magical-propitiatory function is clear. The beetle perpetuates the concept of solidity and strength of the two previous series. The mere comparison with the man (own weight, moved weight, distance) make them heroic. Here too, the contrast makes the concept of limit clear. Also Pugliese's Scarabei find their ideal place on the wall but, unlike the Extra Moenia, the wall is not a limit or a threat but an opportunity to show and talk about themselves... therefore showing not only their appearance but also their most intimate and peculiar side. Pugliese's Scarabei keep those dreams literally arisen for fun, during childhood. The artist decided to put his heroes in the hands of these works: the things or the toys of his – true or imagined, nonetheless real – childhood adventures, through which he used to imagine and build his own future... a limitless future, where fantasy and imagination can do anything. 
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Il progetto Liquid art system, con i suoi dipartimenti, White Room, Square Gallery, Studio Lab e Art Archive, propone un modo "glocale" di promuovere e commercializzare l'arte contemporanea.
The Liquid art system project, with its departments, White Room, Square Gallery, Studio Lab and Art Archive, proposes a “glocal” way to promote and sell contemporary art.
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Matteo Pugliese nasce a Milano nel 1969.
Nel 1978 la famiglia si trasferisce in Sardegna dove Matteo vivrà per 12 anni .
Già in questi anni emerge la passione per il disegno e la scultura, campi in cui si forma da autodidatta.
Terminati a Cagliari gli studi classici ritorna a Milano per frequentare l’università. Nel 1995 si laurea in lettere moderne all’Università Statale di Milano con una tesi di critica d’arte.
Nel 2001, spinto da alcuni amici, organizza e finanzia la sua prima mostra affittando uno spazio privato nel centro di Milano.
Da lì a un anno e mezzo tiene la prima mostra “ufficiale” presso una galleria di brera a Milano e pochi mesi dopo una personale a Bruxelles .
Attualmente i suoi lavori sono esposti in permanenza sia in gallerie italiane che estere : New York, Roma, Londra, Anversa, Lugano . I suoi lavori sono presentati alle fiere d’arte nazionali ed internazionali di maggior rilievo tra cui: Hong Kong Art Fair, Art Miami, Contemporary Istambul, ArtFirst (Bologna), Arco (Madrid), Fiac (Parigi).
Negli ultimi anni alcuni suoi lavori sono stati battuti dalle principali case d’asta (Christie’s, Sotheby’s, Bonham’s, Dorotheum) raggiungendo ottimi risultati.
E’ sposato e ha una figlia.
Vive e lavora tra Milano e Barcellona.
Matteo Pugliese was born in Milan in 1969.
In 1978 his family moved to Sardinia where Matteo lived for the next 12 years.
During this time he developed a strong love for drawing and sculpture and continued his art work without any formal education. After finishing his secondary school studies in classics in Cagliari, he returned toMilan to attend university.
In 1995 he was awarded his degree in Modern literature at the University of Milan with a graduation thesis on Art criticism.
Encouraged by friends, in 2001 he organised and financed his first solo exhibition renting private exhibition space in the centre of Milan. Only 18 months later he held his first “official” exhibition in a gallery in Brera, Milan, and after a few months he held a solo show in Brussels.
Today his works are on permanent display in galleries in Italy and major cities throughout the world: New York, Rome, Hong Kong, London, Antwerp, Lugano and have been shown at some of the most important Italian and international art fairs such as the Hong Kong Art Fair (Hong Kong), ArtFirst (Bologna), Arco (Madrid), and Fiac (Paris).
In recent years his pieces have been sold with considerable success at some of the world’s most prestigious fine art auction houses (Christie’s, Sotheby’s, Bonham’s, and Dorotheum).
Matteo Pugliese is married with one daughter.
He lives in Milan and Barcelona.

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