lunedì 13 maggio 2013

Il FULMINE NELLA TERRA.... con Orazio Cerino

ORAZIO CERINO, già protagonista nella fiction sulla costa d'Amalfi "DIVINA" di Chiara d'Amico, in questi giorni è in scena a Salerno.
Lo spettacolo "Il fulmine della terra" si terrà venerdi 17 maggio alle ore 21 presso il Teatro Arbostella di Salerno
(Parco Arbostella)
Il costo del biglietto è di 10 €


"Trent’anni. La distanza che divide una generazione da un’altra. Lo spazio che separa una storia da un’altra. Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e un terremoto lungo 100 secondi. Lungo trent’anni. Le case sono state ricostruite, i morti compianti, le strade inaugurate, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perchè i conti con il passato sono ancora aperti, perché c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato.
Trent’anni fa, l’Italia cantava “Disco Bambina” con Heather Parisi, esultava per l’oro di Pietro Mennea, indossava i pantaloni stretti di Miguel Bosè, ballava al suono della Disco-music. Trent’anni fa, l’Italia si guarda allo specchio nelle macerie dell’Irpinia e non si riconosce: troppe cicatrici sul suo volto, troppe piaghe non ancora sanate, troppa gente dimenticata.
I bambini di trent’anni fa sono cresciuti e oggi si guardano alle spalle e non trovano più nulla. I paesi dei loro padri sono luoghi stranieri, città lontane nel tempo, cartoline inviate da un mondo che non hanno mai conosciuto. E i nonni si ritrovano a inseguire i fantasmi dei loro ricordi, a parlare ai nipoti che li ascoltano senza capire, stanchi di sentirsi ripetere che “qui era tutta campagna”.
Il 23 novembre 1980 il terremoto più distruttivo della nostra storia recente ha messo fine a un mondo e ne ha dato inizio un altro. Rievocare quel giorno a teatro significa cercare di posare un ponte sul fiume della memoria, significa provare a riallacciare i legami tra due epoche, due generazioni, due mondi, che dividono la stessa terra senza mai toccarsi.
Storie, ricordi, documenti. Un teatro per rievocare, per condividere, per ricostruire. Un solo attore, e la memoria di un dramma collettivo. Perché la terra possa smettere di tremare proprio nel giorno in cui tutto è cominciato: il 23 novembre. Trent’anni dopo."


Scritto e diretto da
MIRKO DI MARTINO
con
ORAZIO CERINO
aiuto regia
MELISSA DI GENOVA


Chi è Orazio Cerino:

Autore, regista e attore teatrale.
Si forma al Centro Internazionale di ricerca sull’attore diretto da Michele Monetta.
Segue seminari e workshop con Marise Flache,Michele Bottini, Antonio Grimaldi,  Antonio Ferrante, Emma Dante.

Con la compagnia Compagine Teatrale mette in scena i suoi testi ricevendo vari premi come miglior autore.
Nel 2008 prende parte allo spettacolo “Totò 110 e lode” con la regia di Vito Molinari.
Nel 2009 incontra il “Teatro dell’osso” e nasce il sodalizio con il regista Mirko di Martino.
Gran parte della produzione è rivolta al teatro ragazzi e al teatro civile per il quale riceve una nomination come miglior attore per il monologo “Il fulmine nella terra” sul terremoto del 1980.
Collabora con il Giffoni Film Festival (festival Internazionale di cinema per i ragazzi) proponendo i suoi spettacoli alle scuole e durante il periodo della manifestazione.

È protagonista negli spettacoli “Romeo e Giulietta”, “Il soldato Spaccone” (Tappeto Volante), “Ragazzi di Camorra”, “L’uomo, la bestia e la virtù” e “Le smanie della villeggiatura” (Teatro dell’osso) e negli spettacoli “Sogno di una notte di mezz’estate”, “Pinocchio legge Amleto”,  “Angeli all’inferno”, Sciarada e “Nel nome del Padre” per  la regia di Antonio Grimaldi. Quest’ultimo spettacolo è vincitore del festival “Le voci dell’anima 2012”
Protagonista della fiction “Divina” per la regia di Chiara D’Amico, in onda dal 6 maggio sull’emittente salernitana LIRA TV.
L’incontro con la disegnatrice Clelia Bove dà il via al progetto “Il carretto dei sogni” teatro instabile d’immaginazione attualmente in scena con lo spettacolo “C’era una volta un bambino” che ha debuttato quest’estate al Giffoni Film Festival
.


Nessun commento:

Posta un commento