lunedì 22 aprile 2013

La Franco Senesi Fine Art presenta a Roma ROBERTO FERRI


 Dal 7 maggio al 2 giugno 2013 la Sala Fontana del Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà la mostra

ROBERTO FERRI "NOLI FORAS IRE" e la presentazione della Via Crucis per la Cattedrale di Noto organizzata da Franco Senesi Fine Art, Simona Gatto e Francesca Sacchi Tommasi, con la supervisione artistica del critico d'arte Vittorio Sgarbi, di Claudio Strinati, dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e di Francesco Buranelli, segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa.
Si potranno ammirare trentasei opere di Roberto Ferri, artista figurativo contemporaneo di ispirazione
caravaggesca, ventiquattro dipinti su tela e dodici disegni e bozzetti preparatori eseguiti con tecniche varie.
Tra questi alcuni dipinti con soggetto profano, alta espressione della poetica e dello stile dell'artista, dove l'estremo realismo delle figure umane e l'eroismo di pose ed espressioni testimoniano il recupero di modelli classici e l'ottima conoscenza anatomica dell'artista. Opere armoniche nelle forme e nella composizione, caratterizzate da un senso di oniricità e da numerosi riferimenti all'antico che vogliono generare stupore e meraviglia nello spettatore.
Inoltre, saranno presentati i dipinti raffiguranti le quattordici stazioni della Via Crucis commissionati nel 2010 a Ferri per la Cattedrale di Noto, meraviglioso esempio di arte ed architettura barocca siciliana. Alcuni di questi dipinti furono esposti nel 2011 a Palazzo Grimani di Venezia sempre in occasione della Biennale Internazionale d'Arte, evento da cui nacque l'idea di Roberto Ferri e del critico e giornalista Fabio Isman di esporre in anteprima il lavoro completo in una prestigiosa sede romana, come il Palazzo delle Esposizioni, prima della definitiva collocazione nella Cattedrale.

Una mostra unica in cui convivono sacro e profano e da cui emerge la volontà di fondere il bene e il male che caratterizza le opere di Roberto Ferri, come nell'olio su tela Lucifero, in cui l'angelo caduto dal cielo, ritratto mentre imprime il suo sigillo sulla pietra e sulla terra su cui regnerà, esprime tutta la sua bellezza.
Tra gli altri dipinti si segnalano Requiem, opera imponente commissionata nel 2012 da TIA, in cui Ferri reinterpreta il tema del requiem rappresentando un angelo accolto da figure demoniache per far emergere la fine della sua parte benigna e la rinascita di quella maligna, simboleggiata dallo scarafaggio che entra sotto la pelle della sua mano; Nella morte avvinti del 2011, in cui l'artista fonde il suo pensiero con quello della sua compagna, espresso dall'incisione sulla tomba posta dietro i due innamorati in primo piano "qui deposito le mie lacrime, parte di me, frutto intimo che si fa specchio".

Il catalogo della mostra è edito dalla casa editrice Giunti.

Roberto Ferri, artista di origine tarantina conosciuto in Italia e all'estero per i suoi dipinti a tema sacro o profano, ispirati alla pittura barocca, con particolare attenzione per Caravaggio, ad alcuni Maestri del Romanticismo, dell'Accademismo e del Simbolismo, tra cui Ingres, David, Gericault, ma anche del Surrealismo.
Laureato con lode all'Accademia di Belle Arti di Roma, nel 2011 partecipa alla 54ma edizione della
Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con il dipinto "Redenzione" e nel 2012 partecipa alla collettiva organizzata nell'ambito del Premio Fabbri per l'Arte "Un secolo e 7" alla Biblioteca Nazionale di Bologna e al Museo Alinari di Firenze.
Ha esposto le sue opere all'Istituto di Cultura Italiana di Londra, al Complesso del Vittoriano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, al Palazzo dei Priori di Viterbo, a Castel Sismondo e Palazzo del Podestà di Rimini e in altre collezioni private a Parigi, Menerbes nella dimora di Picasso e Dora Maar, New York, Barcellona, Miami, Madrid, Milano, Boston, Dublino, Texas e New Messico
Vittorio Sgarbi lo definisce: "Un fenomeno, ammirevole come e più di un pittore antico. Ed eccoci qui, davanti a quadri antichi sorprendentemente moderni, apparentemente accademici ma trasgressivi. Così egli determina un effetto borgesiano: chiede e ottiene stupore, e dipinge, oggi, quadri antichi: così noi davanti aisuoi quadri non sapremo dire in che epoca siamo."

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