mercoledì 10 marzo 2010
Al Museo della scienza di Milano un frammento lunare
Frammento_Luna_73_Archivio MuseoScienza
IL FRAMMENTO DI ROCCIA LUNARE DEL MUSEO NAZIONALE
DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA “LEONARDO DA VINCI” DI MILANO
Una piccola pietra che rappresenta – guardando verso il cielo – l’evoluzione tecnologica e i traguardi raggiunti dall’uomo nello spazio e che simboleggia – stando con i piedi per terra – la pace nel mondo.
È proprio come segno di fratellanza, unione e collaborazione da parte degli Stati Uniti che nel 1973 il presidente Richard Nixon donò al Governo Italiano e poi al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia (allora Tecnica) “Leonardo da Vinci” un frammento di basalto portato sulla Terra dagli astronauti dell’Apollo 17 al termine dell’ultima missione umana sul nostro satellite (7-19 dicembre 1972).
La pietra – di cui il frammento, oggi di proprietà del Museo, rappresenta una piccola parte – fu raccolta nell’area chiamata “Taurus Littrow Valley” dal comandante della missione, Eugene Cernan. Pur trattandosi di un piccolo campione (protetto da una sfera di vetro sintetico di 7 cm di diametro) il suo valore è inestimabile.
Quella dell’Apollo 17 fu una missione particolare sotto molti aspetti: rappresentò infatti l’ultimo viaggio con atterraggio di un modulo lunare con a bordo esseri umani, chiudendo un cerchio iniziato tanti anni prima e contraddistinto da molti successi (il primo uomo sulla Luna nel luglio 1969) e anche momenti tragici. Dal punto di vista scientifico consentì, inoltre, di far arrivare sul satellite il primo astronauta-scienziato (Harrison Schmitt) che pilotò tra l’altro un modulo lunare.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia è da sempre aperto anche all’astronomia e allo spazio. Nel 1971, l’anno prima della missione dell’Apollo 17, furono ospiti al Museo gli astronauti protagonisti pochi mesi prima della missione Apollo 15. Tra loro anche il comandante David Scott, uno dei 12 uomini della storia che finora hanno messo piede sulla Luna.
Il 6 luglio 2007 il frammento di roccia lunare viene presentato a sorpresa dal Direttore Generale del Museo Fiorenzo Galli, durante l’incontro “La conquista della Luna è la conquista del mondo” presso la Sala Buzzati nell’ambito dell’ottava edizione della Milanesiana, “I conflitti dell’Assoluto”.
Durante l’incontro sono intervenuti il Premio Nobel per la medicina 1999 Günter Blobel, Erik M.Galimov, Giovanni Caprara e Franco Toffoletto.
Nel settembre 2007 il frammento di roccia lunare viene esposto eccezionalmente durante lo spettacolo di danza Luminare Minus, realizzato nell’ambito di “MITO SettembreMusica”, coprodotto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e l’Accademia Teatro alla Scala.
Luminare Minus è una performance di danza contemporanea ispirata al frammento di roccia lunare conservato dal Museo.
Nel gennaio 2008 il Museo ha mostrato il frammento di roccia lunare durante l’evento in cui sono intervenuti gli astronauti della missione Esperia STS-120, tra cui l’italiano Paolo Nespoli, che a bordo dello Shuttle hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (23 ottobre – 7 novembre 2007). Non è mancata l’emozione tra gli stessi astronauti nel vedere il frammento di roccia lunare.
“L’esplorazione dello Spazio – dichiara il Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Galli – caratterizzata da fasi epiche e momenti drammatici, si sviluppa di pari passo con la tecnologia e con la scienza. Raccontare quest’avventura è coerente con la storia, l’identità e la missione del nostro Museo. Quella verso lo Spazio è una massima sfida alle capacità umane e la nuova emozionante frontiera dell’uomo per quanto concerne conoscenza, abilità e coraggio.
Il futuro dell’astronomia al Museo passerà dal completo rinnovamento della Sezione Astronomia con un’area dedicata proprio allo Spazio, che si affiancherà a oggetti come i globi seicenteschi del Coronelli e del Moroncelli, il settore equatoriale Sisson (1774) o il quadrante murale di Ramsden (1789). Ma anche questa sarà un’avventura tutta da scoprire. Nel frattempo mostriamo il nostro frammento di roccia lunare in occasione di ricorrenze speciali, come quella del 400esimo anniversario della pubblicazione del Sidereus Nuncius di Galileo.”
massimo capodanno responsabile del blog Positano my life ringrazia l'Ufficio Relazioni Esterne e Stampa del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano per le preziosissime informazioni. E' viatata la riproduzione delle immagini.
il primo uomo sulla luna.....che notte quella!!! Tutti davanti alla tv, rigorosamente in bianco e nero, a seguire Armstrong che piantava la sua bandiera sulla luna.Quanti sogni!! Sogni di una bambina che pensava da adulta di trasferirsi sulla luna e viaggiare a bordo di una navicella....ma era solo fantascienza!!! chi avrebbe detto mai che il futuro si sarebbe concretizzatto invece in un ritorno al medioevo. Ma per fortuna c'è intenet!!!
RispondiEliminateresa
@ Teresa - quella sera ero con un mio cao amico e collega a piazza Duomo a Milano dove la RAI aveva piazzato per l'occasione un maxi schermo. (eravamo squattrinati e non possedevamo un televisore. Meglio, c'era tanta gente e abbiamo festeggiato l'evento con una buona bottiglia di rosso.
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