giovedì 31 dicembre 2009

LETTERA DI UNA POSITANESE

Giovanna e una sua creazione in ceramica.

Premesssa:
Caro Massimo,
ti invio questa lettera scritta di getto da uno dei Murattori e letta alla Sagra della Zeppola alla fine dello spettacolo che la stessa compagnia teatrale positanese aveva preparato per la serata. All’arrivo dei responsabili del gruppo ho mostrato la lettera, e loro, condividendone il pensiero, hanno deciso di farla leggere. Ovviamente è difficile far passare un messaggio così serio in una serata di festa, quindi ve la invio affinché tutti possano leggerla con attenzione.
Questa lettera, l’autrice, l’aveva scritta ed inviata a me, a seguito di uno spiacevolissimo messaggio sul guestbook di Positano News del giorno 24 Dicembre, l’ennesimo dopo una discussione aperta su dei probabili giovani candidati per le prossime elezioni politiche. Il messaggio è stato “oscurato” perché ritenuto offensivo, ed in effetti lo era. Essendo il fulcro dell’intera lettera te lo invio e ti prego di pubblicarlo, avvisando anticipatamente i soggetti del post che non devono dispiacersi per ciò che c’è scritto nel messaggio, ma in caso contrario può cancellarlo immediatamente.
Grazie, Vito Fusco.


..... Questa mattina, appena sveglia, ho fatto un sogno! Mi capita spesso di farlo: continuo a sognare dopo aver aperto gli occhi, mentre mi vesto silenziosamente.
Questa mattina ero alla Sagra della zeppola, sul palco, non per recitare, ma per parlare.

Sono sempre stata una ragazza timida, insicura. Del mio paese conosco poche persone, quando in un discorso spuntano fuori nomi e soprannomi, mi perdo ed inizio ad immaginare gente che non esiste in base al nomignolo attribuitogli. Non è sempre piacevole.
Il giudizio degli altri mi spaventa. Credo sia questa la causa della mia insicurezza…o il contrario! Sono spesso dura con me stessa e non amo espormi troppo. Forse iniziare a recitare per me è stata anche una sfida, mi travesto e guardo gli altri negli occhi.
Sono confusa! Lo sono già da un po’. Come molti ragazzi della mia età sono in un punto della vita in cui ho davanti a me tante strade da percorrere e la paura di sceglierne una.
Adoro riuscire ad impegnarmi in qualcosa che possa essere utile per me e per gli altri. Vedere il sorriso dei bimbi mascherati a carnevale e la faccia stanca degli organizzatori a fine serata ed il giorno dopo con lo straccio in mano. Vedere l’espressione rallegrata di chi mangia una zeppola alla sagra, l’unione dei gruppi durante la caccia al tesoro, i ragazzi che ballano durante la festa di natale. E mi dispiace dover capire anno dopo anno che con o senza queste manifestazioni il mio paese non cambia. Ho imparato che la gente apprezza ciò che ha solo quando lo paga a duro prezzo.
A volte credo di essere troppo sensibile. Probabilmente è anche per questo che evito di leggere i commenti lasciati sul guestbook. Purtroppo però alcuni arrivano ugualmente all’orecchio:

“parliamo dei giovani...titti la camera,laureata e per adesso commessa..vito fusco,non si sa qual'e il suo mestiere..vito attanasio,albergatore ristoratore ma...alberto fusco altro laureato che nemmeno lui sa che vuole dalla vita..alberto russo donnaiolo e gestore del chiosco,federico mandara boh!!chi è forse il mantenuto del padre di altri sei lavoratori...maria vita amendola che dire...se sono questi gli esempi che dovremmo seguire allora il mostro paese sta in buone mani AUGURI!!!!!!!! ” anonimo.

Amo il paese in cui vivo: il mare, le mille scalette, le case colorate e sovrapposte, le bougainville. Tutto ricoperto di muffa! Il paese in cui vivo è come una grande famiglia che ogni giorno siede allo stesso tavolo, mangia nello stesso piatto, sorride, e mentre lo fa, nasconde in sé i segreti degli altri. Meglio che non se ne faccia parola, bisogna mantenere l’onore e la dignità della famiglia!
Magari però con una telefonata anonima….o un commento….


Vigliaccheria: condizione di chi è vile, codardo. La vigliaccheria è compagna quasi inseparabile della violenza.

Violenza: la violenza in generale è un’azione molto intensa che reca danno grave a una o più persone o animali e compiuta da una o più persone che operano sinergicamente.
Col termine si indica comunemente l’azione fisica o psichica esercitata da una persona su un’altra.
La violenza, quindi, non necessariamente implica un danno fisico.
In alcuni casi di violenza non fisica, questa ha lo scopo di indurre nell’altro comportamenti che altrimenti non avrebbe.

Purtroppo a volte non diamo peso ai nostri gesti, così da non renderci conto di far del male, e finiamo per fare del male a noi stessi.
Giorni fa, parlando con un amico, gli ho detto che siamo in grado di cogliere la gioia negli altri solo se prima questa è in noi. Lui mi ha risposto che spesso giudichiamo negativamente il prossimo: se ciò che pensiamo è vero, sarà un problema per quella persona; se invece non è così, il problema sarà in noi…

Esporsi comporta sempre un rischio, è vero! Qualunque cosa si faccia, ci saranno critiche negative e positive. In genere si cerca di accogliere entrambe. La cattiveria, invece, è qualcosa che non ci riguarda!

Sono sempre stata una ragazza timida, insicura. Il giudizio degli altri mi ha sempre spaventato…
Questa mattina, in un sogno, ero alla Sagra della zeppola, sul palco, non per recitare, ma per parlare:
“Mi chiamo Giovanna Parlato…giudicate anche me!”

P:S: Lettera letta fuori campo dall' autrice al termine della performance dei Murattori alla festa della zeppola.

Giovanna componente del gruppo teatrale dei Murattori interpreta la Madonna nella XII stazione della Via Crucis.

Nessun commento:

Posta un commento