Gli struffoli sono il tipico dolce di Natale della antica tradizione napoletana . L'esecuzione non è velocissima ma è relativamente semplice. Basta un pò di pratica con la frittura,e un pò di pazienza.... e ne vale sicuramente la pena!
Carmen, Maria, Michele e Emanuela mostrano i primi struffoli appena preparati.
Gli strufoli (o cicerchiata) sono un tipico e antico dolce di Natale che si prepara a Napoli, ma anche in tutta la Campania. Il Re dei dolci oserei dire. Povero, gustoso e anche nutriente. Si tratta di palline di pasta fritta , ricoperte di miele, canditini e palline zuzzherate multicolori incorniciate da un composto di zucchero cotto farcito con nocciole, mandorle o pinoli. Mi hanno sempre affascinato fin da bambino. Allora mia zia Agata ce li spediva per posta da Napoli a Roma e poi a Milano. Aspettavamo con ansia quel pacco. E poi a Napoli rimanevo impalato davanti alla vetrina delle pasticcerie quando li vedevo nelle vetrine. Il luccicore del miele, i colori dei confettini decirativi accendevano la mia fantasie e sopratutto " Gola ". A Napoli pare ce li abbiano portati i greci, al tempo di Partenope. E dal greco deriverebbe il nome “struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Sempre in greco, la parola “pristòs” significa tagliato. Per assonanza, uno “strongoulos pristòs”, cioè una pallina rotonda tagliata: vale a dire lo struffolo.
Michele taglia a dadini l'impasto
La preparazione dello Struffolo è di per sè facile e comporta l'uso di pochi ingredienti ma è un pò lunga e richiede un pò di tempo. L'impasto richiede farina, uova, burro. Poi vanno fatti dei vermicelli e tagliati fitti fitti. Questi ultimi infarinati vanno passati al setaccio e colati nel olio bollente e fritti.
La friggitura
Una volta raffreddati vanno amalgamati nel miele liquido e poi versati in una cornice di zucchero fuso farcito da nocciole precedentemente preparato. A questo punto si versa sul preparato i canditi e i confettini multi colori di zucchero.
Michele durante la composizione di un cestino di zucchero e mandorle.
Un grazie alla pasticceria di Maria del Bar Internazionale di Positano per la realizzazione del servizio
Come sono bravi questi pasticcieri sopra tutto Emanuela
RispondiEliminaun paio di precisazioni da una napoletana verace:
RispondiElimina1. gli struffoli sono palline piccole, una volta tagliati dal rotolino di impasto, i dadini ottenuti vanno appallottolati (passaggio, questo, indispensabile anche se mi rendo conto che per le quantità industriali di una pasticceria, formare le palline sarebbe impresa vicina all'impossibile!!!);
2. la frittura nello strutto garantisce un miglior risultato sia in termini di gusto (vogliamo mettere?) che di resa dell'operazione di cottura (lo strutto tenda a schiumare molt più tardi rispetto all'olio)
BUON ANNO A TUTTI
a Pasticciona--- Lo sò... quando ero piccino si aspettava con trepidazione che la Zia ci mandesse quel favoloso pacco con struffoli, susamielli e roccoco + i dolcetti di pasta reale che ci confezionava appositamente a noi napoletani in esilio a Roma o Milano. Ma nel blog nn ho voluto espressamente dire come si fanno.
RispondiEliminaSe si è nteressati s'ha da venì accà ! ! O nò ? se no c'è sempre Ada Boni Ke sape ogni cosa !....
Grazie del tuo commento, e auguri di buon 2009. mx