mercoledì 31 dicembre 2008
BUON 2009......
foto ad effetto " Falanghina"
Non posso dire di aver passato un buon fine anno. I programmi erano piuttosto piacevoli e con amici molto gradevoli. Ma la sfiga 2008 ci ha messo lo zampino.
Sono stato a casa con mia moglie peKè colpita da influenza e con la febbre molto alta. S i K K è a la " maison ". A letto come le galline e le foto dei fuochi di mezzanotte dal terrazzo di casa. AUGURI A TUTTI comunque. Scriveva bene Rosa su F.B.: ( a' da passà....)
Speriamo bene nel 2009 ! Magari una di quste sere scendere in piazzetta e andare a fare una Tombolata al Bar dei Mulini.
NATALE, SUA MAESTA STRUFFOLI: IL RE DEI DOLCI
Gli struffoli sono il tipico dolce di Natale della antica tradizione napoletana . L'esecuzione non è velocissima ma è relativamente semplice. Basta un pò di pratica con la frittura,e un pò di pazienza.... e ne vale sicuramente la pena!
Carmen, Maria, Michele e Emanuela mostrano i primi struffoli appena preparati.
Gli strufoli (o cicerchiata) sono un tipico e antico dolce di Natale che si prepara a Napoli, ma anche in tutta la Campania. Il Re dei dolci oserei dire. Povero, gustoso e anche nutriente. Si tratta di palline di pasta fritta , ricoperte di miele, canditini e palline zuzzherate multicolori incorniciate da un composto di zucchero cotto farcito con nocciole, mandorle o pinoli. Mi hanno sempre affascinato fin da bambino. Allora mia zia Agata ce li spediva per posta da Napoli a Roma e poi a Milano. Aspettavamo con ansia quel pacco. E poi a Napoli rimanevo impalato davanti alla vetrina delle pasticcerie quando li vedevo nelle vetrine. Il luccicore del miele, i colori dei confettini decirativi accendevano la mia fantasie e sopratutto " Gola ". A Napoli pare ce li abbiano portati i greci, al tempo di Partenope. E dal greco deriverebbe il nome “struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Sempre in greco, la parola “pristòs” significa tagliato. Per assonanza, uno “strongoulos pristòs”, cioè una pallina rotonda tagliata: vale a dire lo struffolo.
Michele taglia a dadini l'impasto
La preparazione dello Struffolo è di per sè facile e comporta l'uso di pochi ingredienti ma è un pò lunga e richiede un pò di tempo. L'impasto richiede farina, uova, burro. Poi vanno fatti dei vermicelli e tagliati fitti fitti. Questi ultimi infarinati vanno passati al setaccio e colati nel olio bollente e fritti.
La friggitura
Una volta raffreddati vanno amalgamati nel miele liquido e poi versati in una cornice di zucchero fuso farcito da nocciole precedentemente preparato. A questo punto si versa sul preparato i canditi e i confettini multi colori di zucchero.
Michele durante la composizione di un cestino di zucchero e mandorle.
Un grazie alla pasticceria di Maria del Bar Internazionale di Positano per la realizzazione del servizio
Carmen, Maria, Michele e Emanuela mostrano i primi struffoli appena preparati.
Gli strufoli (o cicerchiata) sono un tipico e antico dolce di Natale che si prepara a Napoli, ma anche in tutta la Campania. Il Re dei dolci oserei dire. Povero, gustoso e anche nutriente. Si tratta di palline di pasta fritta , ricoperte di miele, canditini e palline zuzzherate multicolori incorniciate da un composto di zucchero cotto farcito con nocciole, mandorle o pinoli. Mi hanno sempre affascinato fin da bambino. Allora mia zia Agata ce li spediva per posta da Napoli a Roma e poi a Milano. Aspettavamo con ansia quel pacco. E poi a Napoli rimanevo impalato davanti alla vetrina delle pasticcerie quando li vedevo nelle vetrine. Il luccicore del miele, i colori dei confettini decirativi accendevano la mia fantasie e sopratutto " Gola ". A Napoli pare ce li abbiano portati i greci, al tempo di Partenope. E dal greco deriverebbe il nome “struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Sempre in greco, la parola “pristòs” significa tagliato. Per assonanza, uno “strongoulos pristòs”, cioè una pallina rotonda tagliata: vale a dire lo struffolo.
Michele taglia a dadini l'impasto
La preparazione dello Struffolo è di per sè facile e comporta l'uso di pochi ingredienti ma è un pò lunga e richiede un pò di tempo. L'impasto richiede farina, uova, burro. Poi vanno fatti dei vermicelli e tagliati fitti fitti. Questi ultimi infarinati vanno passati al setaccio e colati nel olio bollente e fritti.
La friggitura
Una volta raffreddati vanno amalgamati nel miele liquido e poi versati in una cornice di zucchero fuso farcito da nocciole precedentemente preparato. A questo punto si versa sul preparato i canditi e i confettini multi colori di zucchero.
Michele durante la composizione di un cestino di zucchero e mandorle.
Un grazie alla pasticceria di Maria del Bar Internazionale di Positano per la realizzazione del servizio
martedì 30 dicembre 2008
POSITANO: CONCERTO DI FINE ANNO
VERNISASAGE di PITTURA: DADO &...
lunedì 29 dicembre 2008
POSITANO: Una spiaggia d'agosto..
Una spiaggia d'agosto..
di Chiara Baistrocchi
Io durante le vacanze estive mi trasferisco a Positano con la mia famiglia; ho una casa lì e generalmente partiamo al termine della scuola, agli inizi di giugno. Scegliamo sempre di partire presto, senza far passare troppi giorni prima che si trasformi in un paese inaccessibile e pieno di gente che proviene da qualunque posto. A giugno l'atmosfera sembra ancora piuttosto tranquilla, adatta per chi vuole trascorrere dei giorni in armonia con la propria famiglia, senza tutta quella folla che blocca il passaggio, crea file interminabili dappertutto e crea caos anche nei luoghi più silenziosi.
Io amo Positano, per me è un paese affascinante, unico, ma soprattutto particolare perché ha qualcosa che lo caratterizza e lo distingue da tutti gli altri luoghi, ugualmente belli.
Positano è collocata in una spettacolare posizione sui pendii rocciosi che scendono a picco sul mare.
La spiaggia è abbastanza ampia e sembra che ogni anno aumenti di qualche centimetro. In piena estate, verso luglio e agosto, si trasforma: diventa un posto come altri e perde tutta quella unicità che assume durante il resto dell’anno.
I lettini occupano gran parte dello spazio, partono dalla riva del mare e giungono fino ai piedi della parete rocciosa che sovrasta la spiaggia: si creano anche dieci file lunghissime di lettini con massimo due centimetri di distanza l'uno dall'altro, tutti affiancati da enormi ombrelloni a strisce verdi e arancioni. E poi, tutti quei materassini e pupazzi gonfiabili abbandonati così sulla riva e che volano col vento; persone che, pur trovandosi a pochi centimetri di distanza, per comunicare urlano come delle oche impazzite; ragazzi che vengono ripresi dai bagnini della spiaggia perché giocano a pallavolo e colpiscono “accidentalmente” qualcuno che sta prendendo il sole sulle stuoie di paglia e di spugna; bambini che piangono perché magari vengono punti da qualche medusa o vengono travolti da un'ondata; gli aliscafi che attraccano al molo e provocano uno strano rumore di sottofondo simile a quello di un bicchiere che cade e si rompe in mille pezzi.
Il gradevole profumo della salsedine che si deposita in riva al mare; quello dei panini e delle pizzette appena sfornati dal bar dello stabilimento; la puzza di benzina dei motori che proviene dalle imbarcazioni ferme al porto.
E poi c'è ovviamente la soffice sensazione della sabbia calda e asciutta che ti sfiora dolcemente e ti scappa via dalle mani. Quel lieve fastidio che si percepisce calpestando i piccoli ciottoli sulla spiaggia. Il sapore del sale, dei gelati artigianali alla frutta che ti ghiacciano il palato col caldo che ti soffoca, quello della crema solare, quando ti capita di toccarla con le labbra e sentirne il sapore.
Io amo tutto questo e sono proprio queste piccole cose che mi fanno ricordare di quanto sia bello trascorrere l'estate in un posto così, soprattutto quando ci si trova in una comitiva divertente con cui vivere belle esperienze personali anche nella caotica spiaggia d'agosto. ( Chiara Baistrocchi )
Io amo Positano, per me è un paese affascinante, unico, ma soprattutto particolare perché ha qualcosa che lo caratterizza e lo distingue da tutti gli altri luoghi, ugualmente belli.
Positano è collocata in una spettacolare posizione sui pendii rocciosi che scendono a picco sul mare.
La spiaggia è abbastanza ampia e sembra che ogni anno aumenti di qualche centimetro. In piena estate, verso luglio e agosto, si trasforma: diventa un posto come altri e perde tutta quella unicità che assume durante il resto dell’anno.
I lettini occupano gran parte dello spazio, partono dalla riva del mare e giungono fino ai piedi della parete rocciosa che sovrasta la spiaggia: si creano anche dieci file lunghissime di lettini con massimo due centimetri di distanza l'uno dall'altro, tutti affiancati da enormi ombrelloni a strisce verdi e arancioni. E poi, tutti quei materassini e pupazzi gonfiabili abbandonati così sulla riva e che volano col vento; persone che, pur trovandosi a pochi centimetri di distanza, per comunicare urlano come delle oche impazzite; ragazzi che vengono ripresi dai bagnini della spiaggia perché giocano a pallavolo e colpiscono “accidentalmente” qualcuno che sta prendendo il sole sulle stuoie di paglia e di spugna; bambini che piangono perché magari vengono punti da qualche medusa o vengono travolti da un'ondata; gli aliscafi che attraccano al molo e provocano uno strano rumore di sottofondo simile a quello di un bicchiere che cade e si rompe in mille pezzi.
Il gradevole profumo della salsedine che si deposita in riva al mare; quello dei panini e delle pizzette appena sfornati dal bar dello stabilimento; la puzza di benzina dei motori che proviene dalle imbarcazioni ferme al porto.
E poi c'è ovviamente la soffice sensazione della sabbia calda e asciutta che ti sfiora dolcemente e ti scappa via dalle mani. Quel lieve fastidio che si percepisce calpestando i piccoli ciottoli sulla spiaggia. Il sapore del sale, dei gelati artigianali alla frutta che ti ghiacciano il palato col caldo che ti soffoca, quello della crema solare, quando ti capita di toccarla con le labbra e sentirne il sapore.
Io amo tutto questo e sono proprio queste piccole cose che mi fanno ricordare di quanto sia bello trascorrere l'estate in un posto così, soprattutto quando ci si trova in una comitiva divertente con cui vivere belle esperienze personali anche nella caotica spiaggia d'agosto. ( Chiara Baistrocchi )
P.S: Chiara mi ha scritto questa email, una tenera lettera d' amore per il paese che ama e un blog che si chiama Positano My Life non poteva non pubblicarglila . Grazie Chiara. mx-cd
POSITANO: LA FESTA DELLE ZEPPOLE 2
domenica 28 dicembre 2008
27/ma EDIZIONE della Festa delle Zeppole
Sulla Spiaggia Grande di Positano Domenica 28 e Lunedì 29 dicembre si celebra la XXVII /ma edizione della Festa della zeppola. Quì sotto una fotocronaca della serata. Domani la seconda parte con le foto di Nello Buongiorno.
Positano illuminata a festa.
Marianna, Margherita, Lucia, Trude e Sara mentre preparano le zeppole.
Le focacce cotte nel forno a legna.
I giovani presentano alla giuria le zeppole fatte in casa
Pasqualino e le sue salcicce alla brace.
Le salcicce alla brace
Matteo, Franco, il Conte e Peppe preparano i primi.
Il gruppo musicale positanse " i Tammore" composto da Antonino Cinque, Antonino Cinque, Giuseppe Cinque,Paolo Marrone, Giorgio De Lucia,Francesca Cobalto, Ester Milano, Nino Taglialatela, Simone Marino,Simone Fusco,Antonello Fusco, Aniello Valcaccia,Daniele Cappuccio, Martino Marino,Ettore Palumbo, Michele Iovieno e IvanoCuccaro.
Le danze
Positano illuminata a festa.
Marianna, Margherita, Lucia, Trude e Sara mentre preparano le zeppole.
Le focacce cotte nel forno a legna.
I giovani presentano alla giuria le zeppole fatte in casa
Pasqualino e le sue salcicce alla brace.
Le salcicce alla brace
Matteo, Franco, il Conte e Peppe preparano i primi.
Il gruppo musicale positanse " i Tammore" composto da Antonino Cinque, Antonino Cinque, Giuseppe Cinque,Paolo Marrone, Giorgio De Lucia,Francesca Cobalto, Ester Milano, Nino Taglialatela, Simone Marino,Simone Fusco,Antonello Fusco, Aniello Valcaccia,Daniele Cappuccio, Martino Marino,Ettore Palumbo, Michele Iovieno e IvanoCuccaro.
Le danze
POSITANO: IL MERCATINO DI PIAZZA DEI MULINI
PRAIANO: PERSONALE DI SIMONA MOSTRATO AL PINO
Un opera della pittrice napoletana Simona Mostrato
Al Pino di Paiano ieri sera la mostra di pittura di Simona Mostrato
Simona Mostrato ieri sera al Pino di Praiano
allietata da il gruppo musicale P.O.P. ( People Original People) composta da Diego Leone percussioni, Renato Greco basso, Marco Sannino chitarra e dalla splendida voce di Elda Salemme.
La P.O.P band
" Il maestro Simona Mostrato rappresenta uno spaccato della parte pittorica figurativa italiana.
I suoi ritratti, di varie etnie,sono pitture che vanno dalle piccole alle grandissime dimensioni.
Colpiscono i suoi ritratti per la freschezza immediata con la quale sono svolti pur nella dovuta perizia di esecuzione.
Pittrice di rilevato talento si immette in una posizione di ottimo livello nella pittura italiana."
critico: Michael Musone
La cantante Elda Salemme
Al Pino di Paiano ieri sera la mostra di pittura di Simona Mostrato
Simona Mostrato ieri sera al Pino di Praiano
allietata da il gruppo musicale P.O.P. ( People Original People) composta da Diego Leone percussioni, Renato Greco basso, Marco Sannino chitarra e dalla splendida voce di Elda Salemme.
La P.O.P band
" Il maestro Simona Mostrato rappresenta uno spaccato della parte pittorica figurativa italiana.
I suoi ritratti, di varie etnie,sono pitture che vanno dalle piccole alle grandissime dimensioni.
Colpiscono i suoi ritratti per la freschezza immediata con la quale sono svolti pur nella dovuta perizia di esecuzione.
Pittrice di rilevato talento si immette in una posizione di ottimo livello nella pittura italiana."
critico: Michael Musone
La cantante Elda Salemme
POSITANO, QUARTIERI APERTI: MONTEPERTUSO
Ieri sera, nonostante il freddo pungente finalmente l' appuntamento di Quartieri Aperti di Montepertuso ha avuto luogo. Ne segue una fotocronaca.
Il concerto dei bambini
Giuseppina e Giovanna intente a cuocere divine zeppole.
Stefano D'Urso e la sua tromba.
Un momento della performance musicale di Pina con la RispoBand
La messa di don Raffì.
Il concerto dei bambini
Giuseppina e Giovanna intente a cuocere divine zeppole.
Stefano D'Urso e la sua tromba.
Un momento della performance musicale di Pina con la RispoBand
La messa di don Raffì.
venerdì 26 dicembre 2008
MARATONA DI POSITANO 2008
LA MARATONA DI SANTO STEFANO:
Erano poco meno di trecento i partecipanti alla Maratona di Positano 2008. A vincere la gara di 10 km è stato Cristian Gaeta dell’ Esercito ; tra le donne è stata la magrebina Khadija Laaroussi di 25 anni. La campionessa di Paiano, Anna Maria Caso è arrivata solo terza. Efficiente la Croce Rossa che è intervenuta subito per un incidente ad un concorrente che ha riportato un danno ad un tendine.
La partenza dei concorrenti della Maratona di Positano 2008
Cristian Gaeta , dell' ESERCITO al suo arrivo ai Mulini. Cristian ha vinto la maratona di Positano 2008.
La 25enne concorrente del Marocco, Khadija Laaroussi prima tra le donne a vincere la maratona di santo Stefano a Positano.
Anna Maria Caso, campionessa di Praiano, arrivata terza fra le donne,
Erano poco meno di trecento i partecipanti alla Maratona di Positano 2008. A vincere la gara di 10 km è stato Cristian Gaeta dell’ Esercito ; tra le donne è stata la magrebina Khadija Laaroussi di 25 anni. La campionessa di Paiano, Anna Maria Caso è arrivata solo terza. Efficiente la Croce Rossa che è intervenuta subito per un incidente ad un concorrente che ha riportato un danno ad un tendine.
La partenza dei concorrenti della Maratona di Positano 2008
Cristian Gaeta , dell' ESERCITO al suo arrivo ai Mulini. Cristian ha vinto la maratona di Positano 2008.
La 25enne concorrente del Marocco, Khadija Laaroussi prima tra le donne a vincere la maratona di santo Stefano a Positano.
Anna Maria Caso, campionessa di Praiano, arrivata terza fra le donne,
mercoledì 24 dicembre 2008
DA ROMA; IRLANDESE CADUTO NEL TEVERE: RITROVATO IL CORPO
Il corpo di Vincent Wall, il giovane irlandese caduto nel Tevere la notte tra il 12 ed il 13 dicembre, è stato ritrovato oggi dai vigili del fuoco su una sponda del Tevere, all'altezza dell' Isola Tiberina. Il giovane è stato riconosciuto dai documenti conservati nel jeans. Wall, con ogni probabilità era ubriaco,ed era in compagnia di un amico quando si affacciò per vedere il fiume.