Un bianco gabbiano sorvola verso la Sinagoga di Roma.
Alle diciassette in punto di oggi il Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini (AN)è giunto alla Sinagoga di Roma per una visita alla comunità ebraica in occasione della ricorrenza del 16 ottobre del 1943, quando i nazisti compirono la nefandezza della razzia degli ebrei nel Ghetto. ''Non si poteva entrare in sinagoga all'epoca delle persecuzioni razziali?''. E' una delle prime
domande che il presidente della Camera Gianfranco Fini pone al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, subito dopo essere entrato in sinagoga.
Insieme a Di Segni, ad accogliere Fini, il presidente
dell'Unione delle comunita' ebraiche italiane, Renzo Gattegna, e
quello della comunita' ebraica romana Riccardo Pacifici.
Poco prima dell'ingresso, nel giardino del Tempio, Alberto
Mieli, ( FOTO) ex deportato, stringe la mano al Presidente Fini.
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini stringe la mano all'ex deportato Alberto Mieli.
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini con il presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici e a destra il Rabbino capo Riccardo Disegni
''La data del 16 ottobre 1943 deve
essere ricordata dalla comunita' nazionale. Si tratta di una
vicenda tragica che riguardo' non soltanto gli ebrei ma gli
italiani''. Lo ha detto Gianfranco Fini in visita alla Sinagoga
in occasione del 65/mo anniversario della razzia dei tedeschi
nel ghetto per la deportazione degli ebrei. ''Tutto il popolo
italiano si riconosce pienamente - ha aggiunto il presidente
della Camera - nel dovere di non dimenticare, di preservare la
memoria di coloro che furono sacrificati, nel dovere di ribadire
alcune semplici verita' storiche''.
Al termine della visita, Fini e Pacifici durante l'incontro con i numerosissimi giornalisti e cinefotoreportes presenti al Tempio per l'incontro del Presidente della Camera dei Deputati.
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