giovedì 3 marzo 2016

L' Astrattismo di AGOSTINO VITOLO. Vita e Opere .........

" L'astrattismo nasce, quando non vi è alcun riferimento alla realtà, e si procede in maniera totalmente autonoma. (Wilhelm Worringer)"

 
 
AGOSTINO è nato a Pontecagnano il 22 dicembre del 1938, dove vive e lavora. Sposato, padre di tre figli e nonno di sei nipoti, Agostino Vitolo è il primo di cinque figli nati dall’amore di mamma Antonietta Russo, “sartina” del paese e papà Crescenzo, commerciante di tessuti. Sin dall’adolescenza la sua passione per le arti portano Agostino a cimentarsi da subito con la macchina fotografica e la cinepresa e contemporaneamente come musicista e cantante di alcune band che negli anni sessanta animavano le feste private tra i giovani.

 
 
 
 
Terminata così la scuola dell’obbligo, comincia subito a lavorare nell’attività di famiglia coltivando allo stesso tempo la passione per la fotografia, immortalando tutti gli eventi e cerimonie di parenti ed amici. Parallelamente al negozio di abbigliamento da uomo, portato poi avanti dalla moglie Rita, sul finire degli anni 70, apre uno studio fotografico nel centro di Pontecagnano. Da lì comincia un’intensa attività nel settore, documentando con la sua macchina fotografica, la sua cinepresa prima e telecamera poi i momenti indimenticabili di tantissime famiglie di Pontecagnano e dintorni. Allo stesso tempo realizza interessanti ritratti artistici, paesaggi e nature morte.

 
 
Negli anni ottanta cominciano ad arrivare i primi riconoscimenti artistici partecipando a concorsi nazionali e realizzando numerose mostre fotografiche personali, alcune anche nell’ambito del Giffoni Film Festival. Il suo tocco artistico caratterizza non solo le inquadrature e gli effetti di luce quanto la composizione degli album e i montaggi delle riprese, abbinando in modo sapiente immagini, musica e parole. Con l’avvento del digitale il suo estro trova terreno fertile sperimentando la realizzazione di originali formati di foto, tagliate e lavorate ad arte al PC, per conferire inediti effetti visivi. Alla soglia degli ottant’anni, la sua ispirazione artistica non si placa. La sua creatività trova maggiore espressione attraverso l’utilizzo di software per l’elaborazione di immagini digitali in gran parte aventi come fonte fotografie da lui stesso scattate. E’ così che dallo schermo vengono fuori sofisticate forme di arte contemporanea digitale, caratterizzate dall’uso originale dei colori, delle linee, dei contorni, delle sfumature: “astrattismo, senza alcun riferimento alla realtà, procedendo in maniera totalmente autonoma”. 

 

                                  nella vita non contano i passi che fai,
                                  ne le scarpe che usi,
                             ma le impronte che lasci.


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