martedì 13 ottobre 2009

CROLLATA LA MADONNA DI MONTE MARIO A ROMA

Roma : a causa delle forti piogge e una violenta troba d'aria durante la notte è crollata sulla cima di Monte Mario la Madonnina d'oro del Centro Don Orione.
La statua simbolo di Roma dal dopoguerra era alta 9 metri , e del peso di 35 quintali. Ha riportato gravi danni e si è spezzata in vari punti.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e gli agenti del commissariato Monte Mario per i rilievi e la messa in sicurezza del sito.


Un breve accenno della storia della Madonnina d'orata che si affaccia su Roma.

Siamo nel giugno 1944, le truppe alleate sono alle porte della Capitale. I tedeschi aserragliati a Roma. Papa Pio XII lancia un appello ai romani per pregare la Madonna affinche protegga la Città.
Roma , a parte un bombardamento a San Lorenzo si salva.
La Madonna ha ascoltato i fedeli della Capitale. Si pensò allora di porre un segno tangibile, una grande statua della Madonna su quel colle, impareggiabile belvedere sulla Città. Sarà scultore ebreo Arrigo Minerbi, in gratitudine per la salvezza che gli era stata offerta in Roma negli anni della persecuzione a offrirsi per la creazione di questa statua: « Datemi del rame e ve la farò io la statua». Vennero subito raccolte pentole di rame e quant'altro. Il gruppo romano del Don Orione si mobilitò subito in tutta Roma. Nacque fra gli Amici una nobile gara per cercare il rame occorrente e si fece ricorso per stimolare le offerte alla lettera che Don Orione aveva scritto nel 1930 per la questua delle pentole rotte per la statua della Madonna sul santuario della Madonna della Guardia di Tortona: «Vi cerco le pentole rotte! Sentite: non avete in casa qualche vecchia pentola e qualche pignattone di rame, che non ne fate più niente? Qualche caldaia rotta, calderini, padelle, casseruole, tegamini, scaldaletti? Qualche marmittone da regalarmi per fare la statua della Madonna? Non avreste dei mestoli, schiumarole di rame, catini, secchi, pompe rotte da solfato, monete di ramo fuori corso? Prendo tutto».
Don Piccinini ha raccontato la storia affascinante, che ha del miracoloso, della costruzione della statua, del trasporto da Milano a Roma, della ricerca della ditta che avrebbe dovuto alzarla a tanta altezza, di tutte le difficoltà burocratiche e politiche superate. «Tutto era pronto e la Madonna avrebbe potuto affacciarsi benedicente su Roma l’8 dicembre 1952, ma avennero diverse difficoltà e soltano verso il, marzo 1953 quella statuetta d'ora alta dieci metri con un nvolto che ricorda la sacra Sindone arrivò a Roma e Montata su Momte Maria affacciandosi su la Capitale ! E fu proprio disposizione di Dio perché quella statua votiva degli Amici si elevasse nel cielo di Roma proprio alla gloria delle campane di sabato santo, quando nei templi l’inno dell’Alleluja sarebbe risuonato con le parole date in tema all’artista: “Quae sursum sunt querite. Quae sursum sunt sapite, non quae super terram”. “Cercate le cose di lassù. Siate pieni delle cose di lassù, non di quelle che sono sulla terra”. Ed era pur l’ora del meridiano saluto degli angeli alla loro sovrana, ormai troneggiante sul più alto colle di Roma: “Regina Cœli laetare, alleluia”».
Per la “Madonnina”, come fu subito chiamata riprendendo l’affettuoso diminutivo dei milanesi per la statua dorata che si erge sulla più alta guglia del loro Duomo, lo scultore volle trarre le sembianze della Vergine dal volto della Sacra Sindone, dandole un’espressione assorta e partecipe che si rivela anche nel gesto delle braccia, una rivolta al cielo e l’altra alla terra, per esprimere insieme fede e carità, con un atteggiamento nuovo nell’interpretazione di Maria regina dell’universo, un vero capolavoro della scultura del nostro tempo.




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